Ha preso il via il Giro dei Paesi Baschi, corsa a tappe che vede al via numerosi ciclisti di un certo calibro, come per esempio lo sloveno Primoz Roglic e il belga Remco Evenepoel.
Si tratta di una competizione che è giunta alla sua edizione numero 61 e che porterà i partecipanti a percorrere quasi 900 chilometri nella regione a nord della Spagna. La prima frazione è stata una cronometro, la Hondarribia-Hondarribia. Una corsa contro il tempo decisamente breve (7.5 chilometri soltanto) ma abbastanza insidiosa, anche perché c’è stato da affrontare un tratto in pavé.
La giornata è iniziata con un omaggio a Jon Rodríguez Irastorza, un 42enne architetto con la passione del ciclismo morto a gennaio dopo essere stato investito da un’automobile.
Il portacolori della Ineos Grenadiers Ben Tulett, che ha fatto fermare il cronometro sul tempo di 10’09”, è stato in testa fino a quando il suo compagno di squadra Adam Yates gli ha tolto la leadership chiudendo la propria fatica con 3 secondi in meno.
Lo scettro è passato poi a un altro corridore della Ineos Grenadiers, Geraint Thomas, e quindi a Remi Cavagna (Quick Step-Alpha Vinyl), che ha fatto la differenza nella seconda parte della prova. Non hanno però deluso i pezzi da novanta, che hanno voluto mettere in chiaro fin da subito di non essere in gara solo per allenarsi in vista dei futuri appuntamenti agonistici.
Remco Evenepoel, anch’egli in forza alla Quick Step-Alpha Vinyl, ha abbattuto il muro dei dieci minuti con il tempo di 9’53”. Al giovane talento, però, non è bastato per vincere la tappa e quindi indossare la maglia gialla di leader.
A mettere tutti in fila è stato infatti l’asso della Jumbo-Visma Primoz Roglic, che al tempo intermedio aveva lo stesso tempo del belga ma che nel secondo tratto della frazione ha affrontato il pavé con la classe che lo contraddistingue ed è andato a chiudere sul tempo di 9’48”. Il migliore degli italiani è stato Andrea Vendrame (AG2R Citroen Team) che ha chiuso con il venticinquesimo tempo a 33” di ritardo dal primo della classe.
Davide Formolo è al momento quarantaseiesimo (a 42″ dal leader), ancora più indietro Diego Ulissi, quarantanovesimo a 43″ e Alessandro Covi, 74esimo dopo avere accusato 49″ di ritardo dallo sloveno.
Martedì è in programma la seconda tappa, la Leitza-Viana di quasi 208 chilometri. È la frazione più lunga di tutta la corsa e sarà condizionata dalla voglia o meno delle squadre di portare allo sprint i propri velocisti.
La prima parte della frazione è piuttosto nervosa e potrebbe consentire a qualche coraggioso di andare subito in fuga: si toccheranno punte anche dell’11%. Difficilissimo, ovviamente, portare a termine un’impresa stando fuori per circa 200 chilometri.
È invece probabile che il vento condizioni l’ultima fase della tappa, nella quale ci potrebbe essere qualche altro tentativo di evasione dal plotone. Ed è lì che si vedrà se l’intenzione di chi ha in squadra le ruote veloci è portarle al traguardo nella migliore posizione per giocarsi tutto allo sprint.