Il nome potrebbe far pensare a un mobile dell’Ikea: non è così, anche se la Svezia in qualche modo c’entra.
Lo Sviten è infatti una variante di poker che prende il nome da una famosa pokeroom di Stoccolma dove il gioco sarebbe nato. Non ci sono evidenze precise sull’origine, ma è indubbio che ancora oggi lo Sviten Special sia molto diffuso nel Paese scandinavo.
Nel resto del mondo, pur rimanendo un gioco di nicchia, è conosciuto come Drawmaha. Il nome inglese lascia intuire quali sono gli elementi principali che caratterizzano la variante.
In sostanza è un mix tra il Five Card Draw e l’Omaha “tradizionale” (non l’Hi-Lo, 8 or Better). Di solito il tavolo è formato da 4-6 persone ma è possibile arrivare anche a 9 partecipanti. Tuttavia, sopra i 6 giocatori si rende quasi sempre necessario rimescolare gli scarti, nonostante il mazzo sia quello classico da 52 carte.
Le regole del gioco spiegano questo limite.
Dopo aver pagato lo SB e il BB, inizia la fase preflop dove tutti i giocatori ricevono 5 carte coperte (hole cards), esattamente come nel “poker all’italiana”. Segue il giro di puntate, tenendo conto che di norma si gioca in modalità Pot Limit.
Terminato il primo round di betting, i giocatori ancora attivi vedono scendere il flop, composto da tre carte come nell’Omaha. Segue un altro giro di puntate, al termine del quale arriva la vera novità dello Sviten: la fase del draw, ovvero il cambio delle hole cards.
I giocatori che sono rimasti in gioco possono a questo punto cambiare da 0 a 5 carte proprie. Quando tutti i giocatori, in ordine di posizione, hanno messo a faccia in giù gli scarti, il dealer consegna loro altrettante carte sempre coperte. Questa è la parte che ricorda il poker all’italiana o 5 card draw. Nello Sviten Special, però, c’è una particolarità.
Nel caso in cui un giocatore scelga di scartare 1 carta, entra in vigore la regola One Open. Il dealer dà la carta scoperta al richiedente che poi ha due opzioni:
a) accetta la carta che rimane visibile a tutti gli avversari;
b) la rifiuta e il dealer ne consegna un’altra questa volta a faccia in giù.
Da questo momento in avanti, il gioco procede esattamente come nell’Omaha: scendono prima turn e poi (nel caso) river, accompagnati dai rispettivi betting round.
Allo showdown il piatto viene diviso in due: una parte va a chi possiede la migliore mano nelle proprie 5 hole cards (come nel 5 card draw), l’altra a chi realizza la combinazione più forte usando tre carte del board e due hole cards (come nell’Omaha). I punteggi sono quellio standard del poker americano a 52 carte e ci può essere un vincitore unico per entrambi i pot.
Sembra interessante, ma quanto è diffuso questo gioco?
Per ora non molto, visto che a livello di tornei lo si gioca solo in pochissimi appuntamenti live. A Las Vegas negli ultimi anni parecchi giocatori si sono cimentati in partite di Drawmaha, anche se al di fuori delle competizioni ufficiali.
Le uniche manifestazioni torneistiche che lo propongo, e delle quali siamo a conoscenza, sono il Poker-SM, cioè i campionati svedesi di poker, e l’ETOP PLO Championship che si svolge da qualche anno a Bratislava, in Slovacchia.
A proposito di quest’ultima kermesse, c’è una notizia che ci fa piacere riportare. Il torneo di Sviten Special è stato vinto da un italiano, Dario De Toffoli. Il veneziano, un vero appassionato multiludico nonché creatore di giochi ed eventi per professione (lo abbiamo presentato qui), si è imposto sono un final table tutto made in italy: secondo è arrivato Carlo Braccini, terzo Andrea Tucci, quarto Stefano Lagorio.
La nostra speranza è che alle prossime WSOP/WSOPE venga introdotto un evento di Sviten/Drawmaha, perché le chance di poter festeggiare il 13mo braccialetto “azzurro” sono molto alte!
Infine, per chi volesse guardare un po’ di Sviten-action, proponiamo un video pubblicato su YouTube e relativo al final table 2019 dei campionati svedesi.
Buon Sviten a tutti!
Immagine di testa credits PokerNews