Il successo nel poker è determinato più dal talento o più dallo studio?
Per quanto riguarda la maggior parte dei grandi professionisti di oggi, il mix tra le due voci è senza dubbio la risposta più corretta. Nell’era di Internet non utilizzare l’enorme quantità di materiale tecnico sul poker disponibile in rete sarebbe assurdo. L’online è senza dubbio il mezzo che ha permesso il miglioramento del gioco e dei giocatori.
Prima di Internet, invece, i grandi giocatori si sono dovuti affidare all’esperienza maturata ai tavoli live e soprattutto al loro talento. Parliamo di leggende del poker quali Ungar, Brunson, Hellmuth, Ivey, Negreanu giusto per fare qualche nome. E poi ci sono giocatori che sono nati su Internet ma che non hanno mai realmente sfruttato la rete per imparare a giocare, perché dotati di un talento innato per il poker. Il caso più emblematico è quello di Tom Dwan.
Anche se per qualcuno Tom Dwan non è una leggenda del poker (il riferimento è alla polemica accesa da Doug Polk), le sue giocate sono pagine di storia di questo gioco.
Tom Dwan nasce a Edison (New Jersey, USA) nel 1986. E’ appena maggiorenne quando scopre il poker su Internet: fa subito un deposito abbastanza contenuto e nel giro di un anno ha già il budget per iscriversi all’università.
Entra a Boston per studiare Ingegneria ma, verso la fine del terzo trimestre di corso, si rende conto che la carriera di poker player è quella che realmente gli interessa. Avvisa i genitori della sua scelta e, da quel momento in avanti, nella sua vita professionale ci sarà solo spazio per il poker.
E’ allora che nasce “durrrr“, il nickname che diventerà per tutti uno spauracchio del cash game online. A proposito del nickname: era il suono che Dwan e i suoi amici usavano per indicare un comportamento goffo e sciocco. Secondo il professionista era divertente e al tempo “tiltante” per gli avversari.
Con il passare del tempo, Tom Dwan si specializza nelle partite high-stakes di Texas Hold’em No Limit e di Pot Limit Omaha: sfida giocatori di ogni calibro, l’importante è che siano dotati di un bankroll con tanti zeri. Le partite più epiche vedono “durrrr” impegnato contro Patrick Antonius e Viktor “Isildur1” Bloom.
Online di Tom Dwan vince tantissimo: le cifre che incassa sono tra le più alte mai realizzate su Internet. Ma anche nel live dimostra di cavarsela bene.
Rimanendo nell’ambito del cash game, le sue apparizioni più famose sono legate agli show tv Poker After Dark e High Stakes Poker, dove si è misurato – per lo più con esito positivo – con tutti i più forti giocatori. Al tempo stesso la tv è stata un veicolo perfetto per rivelare al mondo il suo gioco aggressivo e spettacolare, molto adatto agli show.
Per quanto riguarda i tornei, la sua performance potrebbe non sembrare all’altezza di tutto il resto. La verità è che per Tom Dwan gli eventi live sono sempre stati un extra rispetto al suo main game, cioè le partite cash. E comunque parliamo di 5 milioni di dollari vinti. La maggior parte sono frutto di tornei high-roller, ma nel suo palmares ci sono anche 4 final table WSOP, uno dei quali è un 2° posto ottenuto nel $1.500 NLH del 2010.
Vincite e risultati a parte, Tom Dwan è diventato famoso soprattutto per i suoi bluff spettacolari. Quello realizzato ai danni di Barry Greenstein e del campione del mondo Peter Eastgate è entrato nella storia del poker (lo trovate qui). Ma non si diventa una leggenda solo con i bluff.
E infatti Tom Dwan è un giocatore a 360°, capace di stupire anche quando non si tratta di rubare il piatto con il nulla cosmico in mano. Volete un esempio?
La partita è un cash game televisivo di un bel po’ di anni fa (più o meno una dozzina). I protagonisti sono tutte star del poker di quel periodo: Phil Hellmuth, Phil Ivey, Barry Greenstein, Mike Matosow, Patrick Antonius, Chris Ferguson, David Banjamine e ovviamente Tom Dawn.
L’azione comincia con un doppio straddle a 1.200 chips (i bui sono 300/600) di Benjamine da utg+2. Si accodano Dwan che si trova all’immediata sinistra di Banjamine e Ivey da cutoff. L’azione arriva ad Antonius che non ci sta e rilancia a 12.500 chips con in mano A♠9♠. Il raise del finlandese riceve i call di Banjamine che ha A♦J♠, di “durrrr” con Q♥8♥ e di Ivey (7♣9♦). Il pot sale così a 51.800 chips.
Flop: K♠8♣4♦. Dwan è l’unico ad aver trovato qualcosa (la second pair) con le prime tre carte del board. Antonius, che invece non ha nulla, esce puntando 44mila chips nonostante ci siano tre giocatori che agiscono dopo di lui! Chiama solo Tom Dwan. Il piatto sale a quota 119.800 chips.
L’azione si sposta al turn, un 5♥. Questa volta il professionista finlandese sceglie di fare check e Dwan, dopo averlo squadrato un po’, lo segue.
L’ultima carta è un 2♦: un “mattone” totale che non cambia la situazione. Dwan è ancora in vantaggio ma non può esserne sicuro. Antonius gioca su questa ipotesi e mette in mezzo altre 82.000 chips, circa il 70% del piatto.
Tom Dwan si prende quasi cinque minuti (!) prima di decidere, durante i quali scruta attentamente l’avversario. Antonius è una statua, sembra in apnea. Alla fine “durrrr” annuncia un clamoroso call e incassa il monster pot con la coppia di 8!
A questo punto lasciamo decidere a voi se Tom Dwan è una leggenda del poker.
Immagine di testa: Tom “durrrr” Dwan (credits PokerNews)