La Tirreno-Adriatico ha regalato spettacolo anche nella seconda tappa. Una frazione, quella che ha portato la carovana da Camaiore a Sovicille, che si è aperta osservando un minuto di silenzio per manifestare vicinanza al popolo ucraino e per mantenere desta l’attenzione su questa grande tragedia. In prima fila c’erano la maglia azzurra, Filippo Ganna, la maglia ciclamino, Tadej Pogacar, e la maglia bianca, Remco Evenepoel, in compagnia del corridore ucraino Mark Padun.
La tappa ha visto il ritorno al successo di Tim Merlier (Alpecin-Fenix): il 29enne eclettico corridore ha conquistato sul traguardo di Sovicille la sua prima vittoria stagionale bissando il successo che aveva collezionato nell’edizione 2020 della Corsa dei Due Mari.
Alle spalle del belga si sono piazzati due giovani: l’olandese Olav Kooji e l’australiano Kaden Groves. Nel corso della tappa Tadej Pogacar ha guadagnato un secondo sprintando al Traguardo Volante di Chiusdino dietro alla coppia di attaccanti formata da Francesco Gavazzi e Davide Bais, entrambi della Eolo-Kometa Cycling Team.
Un tentativo, decisamente coraggioso, operato nel finale da Marc Soler ha costretto i team dei velocisti a un lavoro molto impegnativo: i gregari, spingendo a tutta, sono riusciti a chiudere sul corridore spagnolo dell’UAE Team Emirates consentendo lo svolgimento della volata.
“La squadra mi ha portato molto bene davanti nel finale, con Robert Stannard, come previsto, in funzione di ultimo uomo – ha raccontato un felice Merlier -. Prima della corsa ci eravamo detti che il punto fondamentale si trovava a 4 km dall’arrivo. E’ stato uno sprint complicato ma alla fine, fortunatamente, non c’è stato alcun problema. Quando mancavano 500 metri dall’arrivo Peter Sagan si trovava alla mia destra ed entrambi volevamo stare sulla stessa ruota. L’ho lasciato passare con la consapevolezza che la linea del traguardo era ancora distante e sono felice di essere riuscito a battere un fuoriclasse del suo calibro“.
“Ogni secondo è importante e così mi aspettavo l’attacco di Pogacar per il bonus al Traguardo Volante. Nel finale, purtroppo, io ed Elia Viviani ci siamo persi a differenza di come eravamo riusciti a fare all’UAE Tour. Mercoledì è un altro giorno e proveremo a fare del nostro meglio” le parole di Filippo Ganna.
Il portacolori della Ineos Grenadiers ha conservato la maglia azzurra di leader conquistata vincendo la cronometro di apertura. Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) lo segue a 11″ mentre la terza piazza è occupata dallo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), ora a 17″. Bais (Eolo-Kometa Cycling Team) ha vestito la maglia verde del Gran Premio della Montagna.
La terza tappa, la Murlo-Terni, di 170 chilometri, è leggermente ondulata con brevi tratti di riposo rettilinei o pianeggianti. Nella prima parte si affrontano alcune salite come la Foce e la strada tra Fabro e Ficulle. Dopo Orvieto inizia l’ultima parte ancora mossa.
Dopo Amelia si affronta una lunga discesa per entrare nella piana di Narni e Terni. Saranno strade larghe e rettilinee, dal fondo stradale talvolta usurato, ma senza eccessive difficoltà, a portare al traguardo nel centro di Terni in Corso del Popolo: prima di giungere all’arrivo i ciclisti saranno chiamati a correre per 350 metri sul porfido.