Milan e Inter, Inter e Milan.
Da qualunque punto lo si guardi è sempre il derby della Madonnina. Due squadre per una città catapultata nel mondo da diversi decenni. Quei decenni che l’hanno resa grande, anche grazie alle presenza delle due formazioni meneghini.
La sponda rossonera del naviglio: quella nata per prima nel 1899 e quella nerazzurra che nacque 9 anni dopo, da una costola del diavolo. Da quel momento il derby è rivalità: fra tifosi, giocatori e famiglie in qualche caso. Il derby di Milano, fra due società che vogliono comandare in quella città indicata da tutti, come la capitale italiana del lavoro e dell’economia.
Spesso la stracittadina ha messo in palio punti pesanti per lo scudetto: a volte ha permesso a una delle due di decollare verso il tricolore. Altre volte lo stesso tricolore è stato conteso dalle due truppe meneghine, con gare epiche e che sono entrate a far parte della storia del calcio italiano. Tutto questo, senza dimenticare gli euro derby di Champions League, ma questa è un’altra storia.
Dunque, il derby fra Inter e Milan può segnare in maniera inappellabile la corsa verso lo scudetto: se vincono i nerazzurri è quasi virtuale il successo, mentre in caso di vittoria dei rossoneri si riaprirebbe tutto. In attesa della sfida di San Siro, vediamo quali derby hanno segnato in maniera netta e decisiva alcuni scudetti.
Corso-Mazzola per la rimonta nerazzurra
La stagione 1970-71 inizia in un determinato modo per la due formazioni e si chiuderà in maniera completamente opposta. Il Milan di Rocco, solo 12 mesi prima ha vinto la seconda Coppa dei Campioni della sua storia e vuol tornare a primeggiare in Campionato. Nelle ultime due stagioni della Serie A, lo scudetto è finito sempre in Provincia: prima la Fiorentina e poi il Cagliari di Gigi Riva.
Insomma le big sentono il bisogno di riprendersi la scena, con l’Inter che promette battaglia. Eppure dopo la quinta giornata, la stagione del “Biscione” sembra già in caduta libera. Il Milan nel derby di andata travolge 3-0 l’Inter, con il Ko che costa la panchina ad Heriberto Herrera, mentre arriva Invernizzi sulla panchina nerazzurra.
Il Diavolo rivaleggia a lungo con il Napoli in testa alla classifica e quando i rossoneri espugnano il San Paolo per 1-0, il copione della corsa scudetto sembra già scritto. Invece, c’è un finale tutto diverso e gran parte del merito è dell’Inter. Con il nuovo tecnico la squadra sembra rinata e un passo alla volta rosicchia punti ad un Milan che vive una netta flessione.
Si arriva quindi al derby del 7 marzo che vale davvero tanto in ottica scudetto. Inter a caccia del sorpasso, sugli uomini di Rocco che appaiono in riserva. Un derby che si colora di nerazzurro, con il vantaggio di Corso al 12′ e il raddoppio di Mazzola venti giri di lancette dopo. In 32 minuti l’Inter chiude la pratica, prende il largo in classifica e sarà una volata monumentale della formazione di Invernizzi che si laurea campione d’Italia con 46 punti. Il Milan logorato e stordito dalla rimonta dei cugini chiude a 42 punti e si arrende al secondo posto.
Gullit scaccia gli incubi
La stagione 1992-93 sembra una prosecuzione della Serie A della stagione precedente. Il Milan campione in carica detta legge, non perde una partita fino a febbraio e stabilisce primati su primati. L’avvicinarsi della primavera, il doppio impegno Campionato-Champions League e qualche infortunio di troppo minano le certezze della squadra di Fabio Capello.
Il vantaggio prima abissale del Diavolo sui cugini si assottiglia sempre di più. Non a caso il Parma mette fine alla striscia di 58 gare senza perdere dei rossoneri, poi anche la Juventus espugna San Siro e il derby a questo punto assume connotati decisivi: un successo nerazzurro metterebbe pepe al finale, con una vittoria del Milan che avrebbe le sembianze del chiodo sulla bara del campionato.
La squadra di Capello in poco più di un mese vede scendere il vantaggio da 11 a 4 lunghezze prima del Derby (2 punti a vittoria, ndr), mentre gli uomini di Osvaldo Bagnoli hanno le ali ai piedi e non sbagliano un colpo. Si gioca stranamente di sabato, essendo la viglia di Pasqua. Il 10 aprile 1993 è la data che può cambiare il volto del campionato.
Quel volto che sembra davvero cambiare, quando Nicola Berti al tramonto della prima frazione infila Rossi e porta in vantaggio l’Inter. Nerazzurri che vedono sempre più da vicino il Diavolo e il meno due dalla capolista regge fino a sette minuti dalla fine. Poi, come spesso accade sono i grandi giocatori che determinano le partite e le stagioni. Non fa certo eccezione il derby allora, quando Taccola sbaglia l’intervento di testa e diventa un assist per la staffilata in diagonale di Gullit che vuol dire 1-1.
Il pareggio vale come un successo per quel Milan che riprende fiato, coraggio e speranze, mentre dall’altra parte Bergomi e compagni accusano il colpo. Il diavolo non si fa riprendere e a maggio, con 90 minuti di anticipo, festeggia il suo secondo scudetto di fila, il tredicesimo della sua storia.
Passaggio di consegne
Il campionato 2010-2011 è il punto di rottura, tra il dominio nerazzurro e l’era Allegri sulla panchina del Milan. L’Inter arriva da 5 anni di trionfi in campo nazionale e nel maggio del 2010 mette anche fine al digiuno di 45 anni in Coppa dei Campioni: trionfo per 2-0 al Bernabeu sul Bayern Monaco, con Mourinho che saluta la squadra.
Il Milan dopo la poca fortunata esperienza di Leonardo in panchina decide di affidare la squadra all’emergente Massimiliano Allegri, al primo vero banco di prova importante. La formazione nerazzurra da campione in carica parte con Benitez, ma a metà stagione ecco il colpo di scena: fuori l’iberico e dentro Leonardo. Proprio l’ex allenatore, giocatore e dirigente del Milan prende in mano le redini della squadra.
Nel frattempo il Milan con Ibra e Robinho vola, ma a febbraio ha un pesante calo. Dall’altra parte l’Inter ha recuperato punti importanti e assieme al Napoli pressa i rossoneri che anche a marzo stentano. Nella domenica che precede il derby, la formazione di Allegri perde 1-0 a Palermo, con il “Biscione” che espugna Lecce e si porta a meno due dai cugini.
Il 2 aprile 2011 si gioca dunque la stracittadina, con il Milan padrone di casa e deciso ad evitare il sorpasso in classifica. L’Inter sogna, ma ci pensa Pato dopo appena un minuto a riportare i nerazzurri con i piedi per terra.
Nella ripresa il brasiliano firma anche il 2-0 e Antonio Cassano finisce nel tabellino dei marcatori, con il 3-0 che chiude il derby. Milan di nuovo in fuga e il 7 maggio con lo 0-0 di Roma guadagna con due giornate di anticipo il suo 18° scudetto: l’ultimo da 12 anni a questa parte.
Tris nerazzurro verso lo scudetto
Il nostro viaggio nei derby che hanno deciso la corsa scudetto si chiude con quello della scorsa stagione.
Un tira e molla come al solito esaltate quello tra nerazzurri e rossoneri. Inizia meglio la stagione il Milan che contro ogni pronostico vola al comando della classifica. L’Inter appare ingolfata all’inizio, ma piano piano mette assieme punti su punti. Il nuovo anno ribalta la situazione, con la squadra di Pioli che va in crisi di risultati e quella di Conte che si appresta al gran sorpasso.
Sorpasso operato una settimana prima del Derby. La stracittadina quindi può essere il punto di non ritorno, tra un Milan nemmeno lontano parente di quello apprezzato fino a Natale e un’Inter che ha assimilato la mentalità del suo allenatore. Il 21 febbraio dunque c’è lo spartiacque, ma senza pubblico a fare da cornice: la pandemia non permette ai tifosi di gremire San Siro e si gioca in una situazione quasi irreale da questo punto di vista.
Il match è un copione a senso unico. Lautaro sblocca dopo appena 5 minuti e ad inizio ripresa lo stesso argentino cala il bis. Romelu Lukaku chiude i giochi e l’Inter, dopo aver vinto appena un mese prima il derby di Coppa Italia, si prende anche quello in campionato che apre alla fuga dei nerazzurri verso il 19° titolo, a 11 anni esatti dall’ultimo tricolore portato ad Appiano Gentile.