Gleison Bremer è senza dubbio la rivelazione di questa Serie A per quanto riguarda i difensori.
Gli osservatori più attenti avevano già notato una crescita costante di questo difensore nel corso della scorsa stagione, ma l’esplosione che ha avuto nella prima parte di questo campionato ha stupito anche i suoi estimatori della prima ora.
Come mai con l’arrivo di Ivan Juric sulla panchina del Torino il rendimento di Bremer è migliorato in maniera così sensibile?
Perché Bremer è così decisivo per il Torino
Ivan Juric ha portato al Torino quelle caratteristiche che già avevano fatto la fortuna del suo Verona, accentuandole ancora di più: corsa, intensità, aggressione immediata dell’avversario, ritmi forsennati e nessuna paura nei contrasti.
Elemento fondamentale per questo gioco è il centrale difensivo, che deve sempre uscire in marcatura sul centravanti avversario in maniera da soffocare qualsiasi tentativo di manovra offensiva avversaria.
Non appena si è trovato inserito in questo sistema di gioco, Gleison Bremer si è esaltato al massimo. Difensore forte fisicamente e molto abile nel posizionamento, più passa il tempo e più ricorda nel modo di giocare il suo idolo, il connazionale Lucio.
Quello che gli difetta in capacità di impostare lo compensa in velocità, aggressività e senso dell’anticipo: più di una volta è più utile un suo contrasto sull’avversario a centrocampo che un passaggio preciso per innescare l’azione offensiva del Torino.
Quest’anno ha battagliato con tutti i centravanti più pericolosi del campionato, ed in particolare è rimasta impressa la sua prestazione contro la Fiorentina: per tutta la partita è rimasto incollato al capocannoniere Dusan Vlahovic, probabilmente il centravanti più difficile da marcare di tutta la Serie A. Bremer ha annullato qualsiasi tentativo di azione offensiva e anzi, costringetto Vlahovic a cercare di giocare palla a centrocampo senza successo. Il Torino ha schiacciato la Fiorentina e vinto 4-0 proprio grazie all’impossibilità da parte dei Viola di trovare la profondità con il proprio centravanti.
I numeri impressionanti di Bremer
STATISTICA / 90 MIN | VALORE MEDIO SERIE A | VALORE BREMER |
---|---|---|
Intercetti | 2.08 | 4.38 |
Palle recuperate | 9.00 | 14.47 |
Pressing portati | 9.22 | 15.22 |
Duelli aerei vinti | 2.56 | 4.58 |
In questo campionato risulta il miglior difensore centrale come intercettazioni, con 4,38 passaggi intercettati a partita quando la media è di 2,08, e per palle recuperate (14,47 a partita contro una media per i difensori centrali di 9), pressing effettuati (15,22 a partita, media di 9,22) e duelli aerei vinti (4,58 su una media di 2,56).
È però anche il difensore con il maggior numero di duelli aerei persi, 3,89, segno di quanto Juric gli chieda spesso di andare ad anticipare l’avversario.
La percentuale di duelli aerei vinti è comunque del 54,1%, e la maggior parte di quelli persi vedono comunque l’avversario costretto a giocare palla indietro.
Infatti l’importanza della pressione portata da Bremer sugli avversari la si vede nel numero di pressing vinti, ben 7,24 a partita, come nessun’altro difensore in Serie A (la media è di 3,71).
Inoltre con le sue doti di anticipo e stacco è una presenza pericolosa anche nell’area avversaria: è il difensore con il maggior numero di tocchi di palla nell’area avversaria (2,07 a partita) e con 0,15 xG a partita è uno dei difensori che si guadagna più opportunità da gol (rigori esclusi) dopo Simone Romagnoli (0,18), con la differenza che Bremer le ha trasformate tutte in gol (2 finora in campionato).
Dove può andare a giocare Bremer
Con un contratto in scadenza nel 2023, il Torino difficilmente rischierà di vederlo andare via a parametro zero come sta succedendo con Belotti. A fine campionato quindi Bremer con ogni probabilità cambierà maglia per una cifra attorno ai 30 milioni, più di 5 volte tanto quanto è stato pagato all’Atletico Mineiro quattro anni fa.
Per le sue caratteristiche è sicuramente un giocatore più adatto a giocare in una difesa a tre alta, che aggredisce gli avversari in anticipo. Dal momento che tutte e tre le grandi d’Italia gli hanno messo gli occhi addosso, sembrerebbe più indicato a raccogliere il testimone di Stefan de Vrij all’Inter.
Si parla di un accordo di massima già raggiunto con il giocatore, ma sicuramente il Torino ha tutto l’interesse a solleticare anche l’interesse delle altre squadre e alimentare così un’asta per il cartellino. Anche Antonio Conte l’avrebbe inserito nella lista dei desiderata per il suo Tottenham, ma il futuro di Bremer probabilmente sarà ancora in Italia, in una squadra che gli consentirà di giocare la Champions League.
La Juventus deve pensare ad un erede di Chiellini e ad un possibile sostituto di de Ligt che potrebbe essere sacrificato sull’altare del bilancio, mentre il Milan deve fare i conti con l’inevitabile parabola discendente di Simon Kjaer.
In questi termini Bremer può comunque fare affidamento sul suo senso della posizione e sulle sue doti fisiche per adattarsi rapidamente anche ad una difesa a quattro, senza contare che con ogni allenatore che si è succeduto sulla panchina del Torino ha dato prova di recepire in fretta qualsiasi tipo di indicazione.