La ‘Samp‘, pur essendo un club storico, è una squadra relativamente molto giovane. Del resto, e come saprete, è stata fondata nel 1946, frutto della fusione della Sampierdarenese e dell’Andrea Doria, due ex squadre genovesi dalle quali ha adottato la combinazione di colori della propria maglia, nonché la combinazione iniziale e finale dei nomi dei due club fusi: Samp per la Sampierdarenese e Doria per l’Andrea Doria. E fin qui, tutto estremamente chiaro.
Dalla sua fondazione, la Sampdoria ha vinto uno scudetto, quattro Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe Europea e una Coppa Intertoto UEFA. Ognuno di questi arrivato in un un totale di sei campionati nazionali e in due campagne internazionali. Tuttavia, l’apice per la Samp è arrivato nel 1992 quando, dopo aver vinto il campionato italiano, ha raggiunto la finale della UEFA Champions League, persa contro il Barcellona.
Hanno anche perso una Coppa delle Coppe, sempre contro i blaugrana. Era il 1989, e un anno dopo tutti c’avrebbero riso su: nella stessa competizione arrivò una grande vittoria, in finale con l’Anderlecht.
Ma perché si chiama «Baciccia»?
La Samp è sempre stata una delle squadre la cui divisa, i colori e lo stemma hanno sempre attirato l’attenzione dei tifosi. Ecco, cosa dire proprio dello stemma? Qual è la ragione della strana silhouette che domina il simbolo del club ligure?
Baciccia, come si chiama il personaggio in questione, rappresenta una figura tradizionale della Liguria, la regione di cui Genova è ovviamente capoluogo di provincia. Si tratta di un tipico pescatore o marinaio della zona, stagliato con un cappello tradizionale, che fuma la pipa. Da dove arriva il nome? A sua volta lo eredita da un classico diminutivo di Battista o Giambattista, un nome molto comune nella regione Liguria.
Così, il Baciccia sullo sfondo blucerchiato (banda rossa e nera al centro circondata da una doppia banda blu), forma lo stemma unico – e francamente molto bello – della Sampdoria, che tutti conosciamo.
Nella “pop culture” e non solo
Ah, ovviamente una chicca stravagante: è proprio la presenza della pipa che rende lo stemma della Samp l’unico nel calcio a raffigurare il fumo. Per questo motivo, qualche anno fa un centro antifumo genovese chiese alla Sampdoria di rimuovere la pipa dalla sagoma del lupo di mare Baciccia, in quanto la consideravano un cattivo esempio, ma il club rifiutò la richiesta.
Il logo della Samp ha inoltre avuto un grande apprezzamento nel mondo della musica, a tal punto da diventare virale su vari account Twitter legati a rock bands.
Uno di questi, Bands FC, ha pubblicato il logo come fosse lo stemma di un gruppo. E non di uno banale, bensì dei Gorillaz. Il musicista indossa la maglia blucerchiata che, al posto del classico logo del Doria, sul petto porta il simbolo della fusione tra la band e la squadra di calcio genovese.
Come sponsor, “Feel Good Inc”: altro pezzo storico della band britannica. Sullo sfondo, un angolo bellissimo, uno scorcio di Marassi.
Non solo oggi, anche un po’ di ieri. Il bacicca genovese era già nelle cronache dello scrittore inglese Charles Dickens. Nel 1846 evidenziava così il significato di questo nome simbolico: “In conseguenza di questo legame di San Giovanni con la città – si legge nel capitolo quarto del suo Pictures from Italy -, un gran numero di persone comuni sono battezzate Giovanni Battista, nome che viene pronunciato nel patois genovese Batcheetcha“.
Non solo: Dickens definiva questo suono “come uno starnuto”, ecco perché veniva naturale storpiarlo, quasi ironizzarci su. “Sentire che tutti chiamano tutti gli altri Batcheetcha – prosegue Dickens -, la domenica o il giorno di festa, quando ci sono folle nelle strade, non è un po’ singolare e divertente per uno straniero”.