In una ventesima giornata dove ha tenuto banco soprattutto il caos delle “asl” con tanto di quattro partite rinviate (al momento con risultato a tavolino in attesa di giudizio), si è però anche giocato nonostante praticamente tutte le squadre avessero almeno qualche defezione per contagio.
Non sono così mancate sorprese, con il Milan che guadagna terreno su Napoli e Juve che smezzano la posta, e il Cagliari che torna finalmente alla vittoria riaprendo la corsa salvezza.
Vediamo allora tutte le principali curiosità di questo menomato turno di Serie A.
1. Il Napoli tiene testa
Una partita resa ancora più complicata da un numero incredibile di assenze (da Osimhen a Lozano, da Koulibaly ad Anguissa), ha però dimostrato come la squadra di Spalletti (assente anche lui) possa legittimamente coltivare le sue ambizioni.
A risolvere il tutto ancora lui, Dries Mertens, che da novembre a oggi ha segnato già sei reti in Serie A (il doppio di qualsiasi altro azzurro) e che ritrova il gol contro la Juve che mancava da settembre 2018.
Il Napoli è stata anche la seconda squadra dopo la Lazio (nel 2013) a riuscire a mettere a segno più di 10 tiri contro la Juventus allo Stadium nel solo primo tempo di gioco. Il Napoli ha schierato questa volta la sua seconda formazione più “vecchia” in tutta l’era dei tre punti di Serie A: 29 anni e 355 giorni di media.
2. Allegri a metà
Il punto non può certo soddisfare i bianco neri, che rimangono a cinque punti dal Napoli e dalla zona Champions. Ma c’è anche motivo di qualche gioia, se non altro per il ritorno al gol di Federico Chiesa, con un rete allo Stadium che mancava da marzo 2021 (contro lo Spezia allora) e questo proprio nella sua 50° partita con la maglia bianco nera.
Questa è stata anche la prima partita della stagione in cui la Juventus è riuscita a recuperare una situazione di svantaggio tra le mura amiche. Un pareggio che contro il Napoli in casa mancava addirittura dal 2011.
3. Pioli riprende la corsa
Era un Milan in grande difficoltà quello che si è presentato contro la Roma, con qualcosa come 11 assenti tra infortuni e covid. Un’intera formazione lasciata a casa, ma con un Tonali monumentale e Messias ancora una volta decisivo (terzo gol in campionato in nove presenze). Terza vittoria di fila per il diavolo contro i giallo rossi, con Olivier Giroud che mette il suo quinto sigillo in campionato, tutti segnati a S.Siro.
Con i due concessi ieri, il Milan arriva così a 26 rigori a favore nelle ultime due stagioni (otto in più di qualunque altra formazione del campionato). Da sottolineare il ritorno al gol di Leao (non segnava da sette partite, dopo la gara contro il Bologna).
4. Roma, sconfitta di rigore
Mourinho non ha fatto mancare le polemiche dopo la sconfitta ottenuta a S.Siro, con almeno un paio di rigori dubbi contro e altrettanto (non concessi) a favore. Due espulsioni (sono cinque in totale in stagione, più di ogni altra squadra) e 20 falli fischiati contro, danno il quadro generale del match a livello arbitrale non certo favorevole ai giallo rossi.
Resta la buona prestazione di Tammy Abraham, che ha segnato già tre gol nelle ultime tre partite di campionato (ovvero tanti quanti nelle precedenti 14 apparizioni), ed è giunto alla sua settima marcatura in stagione in Serie A (ovvero già uno in più di quanti realizzati con il Chelsea in tutta la scorsa stagione).
5. Nel segno di Destro
Il Genoa rimanda ancora l’appuntamento con la vittoria (siamo ora a quota 17 partite senza i tre punti, ovvero la serie più lunga tra tutte le squadre del campionato), ma ritrova il suo miglior bomber, Mattia Destro.
Per l’ex Bologna siamo già a quota otto gol in stagione su 12 partite, con la maglia del grifone soltanto due giocatori sono riusciti a fare meglio nell’era dei tre punti: Piatek (9 nel 2018-19) e Milito (11 nel 2008-09).
In trasferta però Destro non segnava da ottobre scorso, contro il Torino, mentre è il suo secondo gol consecutivo contro il Sassuolo in Serie A.
6. Per fortuna che c’è Berardi
Due punti in tre partite per il Sassuolo, che non sta attraversando un gran momento di forma malgrado una classifica per ora tranquilla (anche se forse sotto le attese della vigilia). Crescono i suoi giovani (da Raspadori a Frattesi e Scamacca), ma è soprattutto l’esperienza e il talento di Domenico Berardi a tenere in corsa gli emiliani.
Quello contro il Genoa è il suo 50° gol segnato in gare interne (per dire, soltanto Quagliarella, Belotti e Immobile hanno fatto meglio), e in questa stagione ha preso parte a 15 marcature con 9 reti e 6 assist all’attivo (anche in questo caso meglio di lui solo Immobile con 16 e Vlahovic con 18).
Contro il Genoa il Sassuolo ha effettuato 28 conclusioni, seconda prestazione in assoluto dopo quella del febbraio scorso contro il Bologna (30 in quel caso).
7. Empoli: quasi un colpaccio
Che i toscani fossero una squadra temibile soprattutto in trasferta lo si sapeva (già cinque vittorie in stagione e da cinque giornate imbattuto), eppure la squadra di Andreazzoli continua a stupire. In vantaggio di due reti dopo appena dieci minuti (è la prima volta nella sua storia), ha saputo agire di rimessa da quel momento con un possesso palla di appena il 37% e 4 tiri nello specchio totali (di cui tre in fondo al sacco).
In grande evidenza Federico di Francesco, che ha eguagliato il suo record di gol in una stagione (quattro fin qua), ma anche Bajrami, che ha realizzato il suo terzo rigore su tre calciati in Serie A (questo è stato anche il più rapito della stagione dopo appena 5 minuti e tre secondi).
8. La Lazio è Immobile
E questa non è una critica. Ma una constatazione: 33 gol in 31 partite per Ciro Immobile contro squadre neopromosse, pur con l’ennesimo errore dal dischetto (siamo già a quota 6 sugli 11 calciati, con cinque parate del portiere e uno tirato sul legno). Altra curiosità su Ciro, questo è il suo settimo gol segnato proprio nelle partite giocate il 6 di Gennaio (solo Kurt Hamrin ne ha segnati di più in un singolo giorno dell’anno, con nove gol tutti nel 2 febbraio).
C’è però anche lo zampino di Milinkovic-Savic in questo pareggio, che per la terza volta in stagione trova sia il gol che l’assist nella stessa partita. Nessun centrocampista ha preso parte a più gol di lui tra i cinque maggiori campionati europei: 14 (con 7 reti e 7 assist), al pari di Payet. Di contro, nessuna squadra in Serie A ha subito più gol della Lazio dal 20 novembre a oggi (18 gol).
9. Il Verona inguaia lo Spezia
Dopo l’euforia per la vittoria a Napoli, Thiago Motta e il suo Spezia tornano a perdere in casa in una partita comunque dominata dai veneti: 60% di possesso palla malgrado il vantaggio, 22 conclusioni contro 9, 360 passaggi contro 197.
Ci sono però voluti dieci minuti magici di Gianluca Caprari per chiudere la partita. L’attaccante veneto è l’unico insieme a Berardi e Candreva ad aver fatto almeno 5 gol e 5 assist in Serie A, ed è anche la sua seconda miglior stagione di sempre con le sue sette marcature totali (solo nel 2016-17 con nove, aveva fatto meglio).
Il Verona festeggia quindi il traguardo delle 1000 partite in Serie A (unica squadra veneta ad arrivarci al momento) con una vittoria.
10. Il ritorno del Cagliari
I sardi hanno ottenuto la loro seconda vittoria in campionato, curiosamente tutte e due contro la Sampdoria (questa per la prima volta in rimonta).
Il gol vittoria è di un Leonardo Pavoletti che evidentemente si scatena quando vede il blucerchiato: è il 6° gol in 11 presenze contro i doriani, sua vittima preferita in Serie A. Paradossalmente lui che è forte colpitore di testa, ha però segnato tutti e tre i gol di questa stagione con i piedi (due di destro e uno di sinistro).
Dall’altra parte non è bastato il gol di Gabbiadini, che arriva così a sei gare di fila in cui va a segno (la striscia aperta più lunga tra tutti e cinque i maggiori campionati europei al momento).
Si tratta anche della sesta rete contro il Cagliari per Manolo (contro nessun altra ha segnato tanto). Male invece Candreva, che trova l’espulsione nella sua 417ª gara in Serie A, entrando così nella top50 tra i calciatori con più presenze in assoluto (al pari di Sandro Mazzola e Alessandro Nesta).