Chi è il giocatore più anziano ad aver mai calcato un campo da calcio? Chi conosce la storia di Miura? E sapevate che a 75 anni si può ancora parare?
Bene, tanti record, dieci racconti di incredibili uomini e di incredibili gesta. In attesa di proclamare Gigi Buffon – dopo questa stagione al Parma, quale obiettivo si porrà? -, ecco i giocatori più anziani ad aver cambiato la propria carriera. Come? Allungandola quasi all’infinito.
John Burridge: in campo dal 1969 al 1997
John Burridge è uno dei più anziani calciatori inglesi di sempre, e ha avuto una carriera di quasi 30 anni.
Nel corso della sua lunga corsa tra i professionisti, Burridge ha giocato 771 partite nel campionato inglese e scozzese. Dal 1993 al 1997, Burridge ha continuato a giocare come portiere per qualsiasi squadra che richiedesse i suoi servizi, nonostante l’avanzare dell’età e i 40 anni che sembravano suonare come campanella dell’ultima ora.
In questo periodo, comunque, non è stato protagonista assoluto: lo seguiva la sua storia, o magari qualche necessità impellente dei club in cui militava.
Quando Burridge ha giocato per il Manchester City nel 1994, è diventato il giocatore più anziano ad aver mai calcato un campo di Premier League. L’ha fatto all’età di 43 anni.
Da quando si è ritirato dalle scene calcistiche, Burridge ha lavorato come preparatore dei portieri in giro per l’Inghilterra e per il mondo.
Stanley Matthews: in campo dal 1932 al 1965
Stanley Matthews è considerato uno dei più grandi calciatori inglesi e fino a quando Kazuyoshi Miura non ha battuto il suo record nel 2017, Matthews è stato il più vecchio calciatore professionista a calcare un campo da calcio. E a segnare un gol in una competizione ufficiale. Ha giocato la sua ultima partita nel 1965 e prima di quell’anno è diventato l’unico calciatore ad essere nominato cavaliere (per i servizi resi al calcio).
Dopo essersi ritirato dal calcio, Matthews provò ad allenare e la cosa più notevole che fece da coach fu fondare una squadra di soli calciatori di colore a Soweto, in Sudafrica, nel 1975 durante le leggi dell’apartheid del paese.
Marco Ballotta: in campo dal 1982 al 2008
Marco Ballotta è il secondo giocatore italiano più anziano ad aver protratto la propria carriera di oltre 25 anni. È inoltre il giocatore più anziano ad aver giocato sia in Serie A che in Champions League. Ballotta ha collezionato 223 partite in Serie A e quasi tutte sono arrivate con la maglia della Lazio, quella del cuore.
Nel 2007, Ballotta, a 43 anni, ha infranto il record in Champions superando un amico come Alessandro Costacurta, fermo a 40 anni. Si è ritirato nel 2008, al termine del suo contratto con il club biancoceleste. Sì, avrebbe voluto continuare ancora. Ancora un po’.
Ze Roberto: in campo dal 1994 al 2017
L’ultima partita di Ze Roberto è stata giocata il 26 novembre del 2017, all’età di 43 anni. La carriera del giocatore brasiliano è durata più di 23 anni e in squadre di livello altissimo, come Real Madrid, Bayer Leverkusen e Palmeiras.
Ze Roberto è diventato professionista nel 1994 e ha giocato all’estero per buona parte della sua carriera. Tornò in Brasile solo nel 2012, firmando per il Gremio. Voleva ritirarsi lì, ma mai avrebbe immaginato di restare in campo per altri 5 anni. E soprattutto di passare al Palmeiras, per poi diventarne assistente tecnico.
Andrea Pierobon: in campo dal 1987 al 2015
Buffon sarà anche poco distante, ma Andrea Pierobon mantiene ancora il record: è il giocatore italiano più anziano ad aver disputato una partita da professionista. Pierobon ha avuto quasi 30 anni di match alle spalle, l’ultima squadra è stata il Cittadella, tra l’altro anche la prima a dargli un contratto da professionista.
Il soprannome? Ovviamente, “nonno”, come Ballotta. In una delle sue ultime interviste, Andrea aveva chiarito l’elisir di lunga carriera: era lì soprattutto per i ragazzi, per continuare in campo ma anche per proseguire nel suo ruolo di mentore. Giorno dopo giorno.
Essam El-Hadary: in campo dal 1993 ad oggi
C’è chi non si è ancora ritirato. E chi continua a scrivere la storia. El-Hadary è l’esempio perfetto: è correntemente il secondo giocatore più anziano ad essere in attività. L’obiettivo è raggiungere proprio il Guinness World Record. Nel 2018 ha giocato la Coppa del Mondo con l’Egitto: è diventato ovviamente il più vecchio a disputare una fase finale del Mondiale (45 anni).
El-Hadary, subito dopo, annunciò di volersi ritirare dalla Nazionale: la sua prima partita fu nel 1996 e in totale aveva già collezionato 159 gettoni. Ma dal calcio no, non ancora è stata detta l’ultima parola. Anche se nessuna squadra gli ha dato una chance in quest’ultimo anno…
Rivaldo: in campo dal 1991 al 2015
Forse il più forte tra i più longevi (Buffon permettendo, anche se si tratta di due ruoli all’opposto). Rivaldo non è stato soltanto uno dei migliori calciatori brasiliani della sua generazione – e che generazione -, ma ha creato una carriera di 24 anni in cui si è tolto ogni possibile soddisfazione.
Si è ritirato a 43 anni e l’ultima squadra è stata il Mogi Mirim Esporte Club, di cui oggi è presidente. Rivaldo è stato una leggenda: cresciuto nel Paulistano, anche quando (a causa di una malattia) il calcio non sembrava poter essere una strada utile per il futuro, il suo talento e la sua voglia di rivalsa hanno rovesciato ogni pronostico.
Tra nazionale e club, ha vinto tutto quello che si poteva vincere. Incluso un Pallone d’Oro.
Aleksandar Djuric: in campo dal 1992 al 2014
Un bomber senza età. Aleksandar Djuric giocava con la Jugoslavia quando ancora calcisticamente erano grossi timori. Del resto, anche lui era parte fondamentale di un gruppo giovane, sfrontato, con la Stella Rossa grande riferimento calcistico e sempre in grado di stupire. Djuric è stato anche uno dei giocatori più anziani a disputare un match ufficiale. Dove? Prevalentemente nel campionato giapponese.
Si è ritirato a 44 anni, partendo dalle Olimpiadi del 1992 e dal campionato ungherese, sette anni più tardi era già a Singapore ed è diventato il top scorer dell’intero campionato, ovviamente di tutti i tempi. Djuric si è ritirato nel 2014 ed è ancora oggi un ambasciatore del calcio nel Sol Levante.
Kazuyoshi Miura: in campo dal 1986 ad oggi
A proposito di Giappone. E a proposito di longevità. Kazuyoshi Miura è attualmente il giocatore più anziano in un campionato professionistco. Continua a giocare a 54 anni e batte ogni anno il suo record. Kazu, così come lo chiamano affettuosamente dalle sue parti, ha iniziato la propria carriera nel 1986 e ha raggiunto la fama negli anni Novanta, diventando la prima superstar calcistica del suo paese.
Nel marzo del 2017, il record a cui tiene di più: è diventato il giocatore più anziano ad aver segnato in una competizione ufficiale. Tra l’altro, rete della vittoria per il suo Yokohama contro il Gunma. I suoi numeri? Li aggiorna ogni volta sul proprio sito web: viaggiamo quasi a 40mila minuti spesi in un campo da calcio.
Boranga: in campo dal 1961 al 2020
Sì, avete letto bene. Ed è la grande storia di Lamberto Boranga, portiere, nato in Umbria e cresciuto nel Perugia.
Esordio in Serie A con la Fiorentina, poi tantissime squadre e soprattutto un soprannome: il dottore. Il motivo? Si era laureato in Biologia e Medicina e nel 1992 era diventato il medico sociale di una squadra chiamata Bastardo, in provincia di Perugia. A 50 anni tornò in porta: tutti gli estremi difensori della formazione erano indisponibili.
E così, dopo l’ultima esperienza nel 1984 al Foligno e quella presenza nel 1992 al Bastardo, gli tornò in mente di proseguire: nel 2010 mise insieme 4 presenze con l’Ammeto, 50 partite in 4 anni con il Papiano e 18 in 2 stagioni con la Marottese. Nel 2020, l’ultimo tuffo.