Si è chiuso questo 2021 della Serie A e con esso anche un girone di andata ancora pieno di sorprese e avvicendamenti, soprattutto in vetta dove le due milanesi sembrano voler prendere il largo e la zona Champions accorcia il suo range in classifica con il recupero della Juventus.
Ma sono veramente tanti gli spunti interessanti in questa diciannovesima giornata, che proviamo a riassumere nel nostro consueto post partite.
1. Come vincere senza tirare in porta
Il Napoli inciampa nella terza sconfitta di fila in casa (era già capitato anche nel 2020 quando arrivò a quattro nell’occasione), pur dominando territorialmente tutti e tre gli incontri, tanto da tentare ben 66 conclusioni verso la porta avversaria, realizzando però soltanto un gol (contro il Milan).
L’esatto contrario di quanto ha fatto lo Spezia, che è a tutti gli effetti la prima squadra di Serie A a vincere una partita senza effettuare nemmeno un tiro nello specchio (almeno da quando Opta raccoglie questo dato, il 2004). Questo grazie all’autogol di Juan Jesus, il suo secondo nella massima serie (esattamente quanti gol ha realizzato invece nella porta giusta).
2. Un Natale del Diavolo
Il Milan risale subito in sella dopo la caduta contro il Napoli e piazza la 17ª vittoria in trasferta in questo anno solare (solo il Napoli nel 2017 aveva fatto meglio con diciotto vittorie). Il Milan però è stato capace di segnare più gol di tutti (nei cinque maggiori campionati europei almeno) in trasferta nel 2021, con ben 52 gol realizzati (al pari del Manchester City).
Merito anche di Frank Kessie, che sempre nell’ultimo anno solare ha segnato 14 reti in totale, secondo solo a Kakà (15 nel 2008) tra i centrocampisti del Milan degli anni duemila.
In evidenza malgrado la sconfitta, anche Andrea Pinamonti, che ha segnato il suo settimo gol in stagione ed è secondo solo a Vlahovic in quanto a giovani calciatori con almeno altrettante reti in Serie A. Il Milan è diventata anche la squadra che ha segnato più gol su punizione in questa stagione, con 4 reti realizzate su calcio piazzato (con il primo gol in assoluto di Florenzi in questa specialità).
3. Nero Azzurri da Record
Non c’è solo un primo posto in solitaria con quattro punti sui cugini, a confermare l’ottimo lavoro di Inzaghi all’Inter, sono i numeri a dare risalto all’impresa.
Con la vittoria contro il Torino i nero azzurri sono arrivati a quota 32 vittorie nel 2021, soltanto la Juventus nel 2016 era riuscita a fare meglio (33) in Serie A. Ma ancora, sesta vittoria consecutiva senza subire reti (record storico assoluto) con un parziale di 17-0!
E proprio l’attacco sta registrando cifre importanti in effetti. Con 104 gol totali nell’anno solare, l’Inter è solo la terza squadra a riuscirci dopo il Milan (nel 1950 con 120 e nel 1949 con 105) e il Torino (nel 1948 con 114 e nel 1947 con 111) e di certo l’unica del calcio moderno.
Inoltre soltanto l’Atalanta (nel 2019/20) era riuscita negli ultimi 60 anni a realizzare almeno 49 reti nelle prime diciannove partite della stagione.
4. Il ritorno della Signora
La davano ormai tutti in affanno, lontana dalle prime posizioni, senza gioco e senza più identità vincente. Anche Allegri era sotto la graticola, uscendo dalle situazioni più difficili con la sua solita ironia. Ma intanto, proprio nel momento più difficile dopo le sconfitte contro Atalanta e Chelsea oltre al brutto pareggio di Venezia, la Signora sembra essersi rialzata e torna a fare paura (se non altro in chiave Champions).
Cinque vittorie nelle ultime sei partite, quattro con un perentorio 2-0 che riconsegna ad Allegri una difesa quasi imperforabile (8 clean sheet in stagione in Serie A di cui sei solo nelle ultime otto giornate, nessuno ha fatto meglio fin qua).
Certo il Cagliari non era forse avversario all’altezza la momento, ma alla prova del nove contro il Napoli nel giorno della Befana, sono i bianco neri ad arrivarci più in forma.
5. Occasione (persa) per l’Atalanta
Partiamo da un fatto. Mai l’Atalanta era riuscita a chiudere il girone di andata con tanti punti (38 oggi, contro i 36 della stagione passata). Per questo i bergamaschi sono comunque da ritenersi in piena corsa per tutti gli obiettivi di stagione (anche quelli più alti) visto che solitamente proprio nel ritorno esprimono il loro miglior potenziale.
Resta però il rammarico per quel misero punto conquistato nelle ultime due giornate, compreso questo pareggio (era da agosto che i nero azzurri non dividevano la posta in campionato, allora contro il Bologna in casa) contro il Genoa che lascia l’amaro in bocca. Zero tiri nello specchio per i rosso blu (1 sola conclusione tentata) contro le 17 dell’Atalanta che ha tenuto il pallino del gioco con un possesso oltre il 67%, raccontano quando sia stato forte l’assedio, quanto inconcludente.
Al Genoa resta il punto e l’ottavo pareggio di stagione (nessuno ha pareggiato di più).
6. Sarri: che si la (s)volta buona?
Una Lazio dal rendimento quanto mai altalenante, sembra finalmente aver trovato la via giusta con tre vittorie nelle ultime quattro giornate e numeri che tornano a sorridere.
24 partite vinte nel 2021 è un nuovo record assoluto per la società (dopo le 23 del 1999), così come le 78 reti complessive nell’anno solare (solo nel 2017 con 85 aveva fatto meglio).
E poi c’è il rendimento dei singoli, con Pedro che ha partecipato già a 10 gol in stagione (sette reti e tre assist), Acerbi che ha realizzato (tra i fischi dei suoi tifosi) il suo 20° gol in Serie A e Luis Alberto che ha partecipato finalmente a tre reti nelle ultime due partite (1 gol e 2 assist). Insomma anche Sarri sta forse trovando la quadra, in attesa dei rinforzi di gennaio.
7. La Roma si ferma, Gabbiadini no
Non riesce lo scatto della terza vittoria di fila a Mourinho, che ripiomba nei soliti errori della Roma di questa annata. Il pallino è quasi sempre per i giallo rossi, che però sono spesso imprecisi davanti alla porta, salvati da Shomurodov che trova il suo quinto gol da subentrato (solo Muriel con sette ha fatto meglio nelle ultime due stagioni) nonché il più veloce da quando è sceso in campo: solo 4 minuti e 46 dopo la sostituzione.
Dall’altra parte è ancora Manolo Gabbiadini il protagonista, a segno per la sua quinta partita consecutiva come era successo solo a Quagliarella, Pazzini e Chiesa in maglia blucerchiata (nell’era dei tre punti almeno). Ottimo anche il solito Candreva, che centra il suo quarto legno in stagione (solo Abraham con cinque ha fatto peggio) e arriva a ben 45 match disputati nell’anno 2021 (nessuno nella Samp è sceso in campo di più quest’anno).
8. Una Lasagna indigesta per la Viola
Due squadre spettacolari (34 gol a testa) ma in momenti molto diversi di condizione. La Fiorentina ha come spesso accade tenuto il pallino del gioco, dopo che doveva recuperare un risultato andato storto già dopo un quarto d’ora di gioco con il gol di Kevin Lasagna, al suo terzo gol al Bentegodi ma il primo con la maglia giallo blu davanti ai propri tifosi (gli altri con le maglie di Carpi e Udinese).
L’assedio della Fiorentina però è stato totalmente sterile, tanto che il gol di Castrovilli è anche l’unico tiro nello specchio di tutto il match. Con questo pareggio, il Verona diventa la squadra che ha perso più punti da situazioni di vantaggio dell’intero campionato (sono già 18 al momento).
9. Un derby emiliano da record
Sembra strano da dire dopo un rotondo 0-3 casalingo, ma c’è di che essere felici per entrambe le squadre emiliane. Da una parte certamente il Bologna può sorridere dei suoi 27 punti, che rappresentano un record assoluto per la Serie A a 20 squadre (erano 28 nel 2002, ma si giocava ancora a diciotto), mentre dall’altra il Sassuolo vanta un record altrettanto storico con i 60 punti totali conquistati nell’anno 2021 (16 successi, 12 pareggi e 14 sconfitte).
Meglio ovviamente i rosso blu, che piazzano la terza vittoria esterna nelle ultime quattro partite (le stesse ottenute nelle precedenti 28 trasferte!), lasciano a secco di reti il Sassuolo per la prima volta dopo 14 partite (in cui aveva sempre segnato almeno un gol, striscia record per i neroverdi) e al contempo ritrovano il gol di Orsolini (a segno in due gare di fila come non capitava da febbraio 2020) e Santander (a cui il gol mancava da ben 784 giorni).