Natale è l’occasione ideale per rispolverare insieme a parenti e/o amici qualche gioco dimenticato da tempo.
Adagiato su uno scaffale o magari spostato in soffitta c’è sicuramente un boardgame in attesa di tornare protagonista, almeno per qualche giorno. Oppure si può aprire un cassetto e tirare fuori un mazzo di carte. Se poi in quel cassetto ci fossero anche delle miniature impolverate, perché non dare una chance anche a loro?
Il mondo delle battaglie con soldatini in plastica e metallo è molto più vario, “colorato” ed interessante di quanto si possa pensare. Anche se oggi non sono più seguiti come una quindicina di anni fa, superati da videogame e giochi di società, i wargame tridimensionali sono una scelta che ancora appassiona ragazzi e adulti. E che perdura nel tempo, grazie alla combinazione di collezionismo e strategia.
A chi li giudica attività diseducative, rispondiamo che i wargame sono simulazioni di strategia militare, esattamente come lo sono gli scacchi. Alla fine di una partita nessuno si è fatto male, gli avversari si stringono la mano e si scambiano complimenti sulla qualità delle miniature dipinte.
Senza dimenticare che in passato alcuni popoli usavano i “giochi di guerra” come rito, come allenamento fisico e come strumento di coesione tribale. Tra questi, ad esempio, ci sono gli Assonet-Wampanoag del Massachusetts e altre tribù appartenenti alla famiglia Algonchina. La tradizione racconta che le squadre si sfidavano a toccarsi con un bastone o un altro strumento simile, ma senza ferirsi: il semplice tocco era sufficiente per eliminare l’avversario dal gioco.
Insomma, i wargame sono giochi e in quanto tali, almeno nell’opinione di chi scrive, non sono in contrasto con un sano spirito ludico.
Ma quali sono gli elementi strategici principali che li caratterizzano?
PREPARA LA LISTA
A differenza degli scacchi, quasi tutti i wargame, che siano storici, fantasy e sci-fi, richiedono che ogni giocatore prepari una lista delle unità che intende schierare sul tavolo. Tutti i wargame hanno regole di composizione dell’army list, più o meno articolate.
I criteri con i quali i giocatori costruiscono la propria armata sono sostanzialmente due: la competitività e il background. Con il primo si cerca soprattutto la potenza delle unità. Scegliere invece il background significa costruire un esercito “tematico”, in grado di identificare una specifica ambientazione.
Quest’ultima è la scelta più normale quando si tratta di wargame storico, perché si punta il più possibile all’aderenza storica dell’esercito. Nel campo del fantastico (fantasy e sci-fi), i confini del background sono un po’ più labili. Il nostro consiglio per avere una buona partita (=divertente) è di salvaguardare nella stessa lista entrambi i criteri.
CONOSCI IL TUO NEMICO
Un consiglio scontato, ma non sempre facile da realizzare data la varietà di giochi in circolazione e il numero di eserciti che ognuno di questi possiede.
Nel settore del wargame storico è più semplice, perché le unità sono abbastanza simili: in fondo si tratta “solo” di umani. Le differenze maggiori sono tra le diverse epoche storiche, motivo per cui vi sconsigliamo di giocare un esercito greco antico contro uno del periodo rinascimentale!
Chi invece ama il fantasy deve scontrarsi con il problema delle tante razze (umani, nani, elfi, orchi, mostri vari etc), tutte dotate di caratteristiche e abilità peculiari. Qui diventa necessario armarsi di pazienza e investire qualche denaro in più per acquistare i singoli libri degli eserciti. Un esempio è il famoso Warhammer Fantasy Battle di Games Workshop. Altri produttori hanno scelto di ridurre la complessità e di concentrare in un unico regolamento le regole per le singole razze. E’ il caso di Kings of War, prodotto da Mantic Games.
Ma ancora più importante è conoscere il proprio esercito, perché ogni singola unità deve agire al meglio in combinazione con le altre. Senza gioco di squadra anche le unità più forti alla fine vacillano!
SFRUTTA IL TERRENO
O evitalo se non sei equipaggiato per attraversarlo! Sul tavolo da gioco ci sono terreni (colline, boschi, laghi ma anche case e staccionate) che incidono sul movimento delle unità, sulle fasi di tiro e di combattimento corpo a corpo. In relazione al tipo di esercito usato, è importantissimo saperli sfruttare.
Ad esempio: una lista che dispone di schermagliatori, cioè unità senza ranghi e quindi molto mobili, può facilmente aggirare ostacoli impegnativi per minacciare i fianchi dello schieramento avversario.
I terreni sono inoltre molto importanti per proteggere l’avanzata quando di fronte si ha un nemico dotato di molto tiro. Al contrario, un esercito molto veloce preferirà schierare in campo aperto per evitare l’intralcio dei terreni: un vero problema per cavalli e cavalieri! (la battaglia del lago ghiacciato ne è un esempio storico)
SCHIERA CON ATTENZIONE
Ed eccoci arrivati all’elemento strategico più importante del pre-partita. Schierare bene il proprio esercito equivale ad almeno un 50% di successo finale.
Ma da cosa dipende il corretto posizionamento delle unità? Da tutti gli elementi che abbiamo indicato finora: sapere cosa si ha di fronte, sfruttare i punti di forza delle proprie unità, tenere in considerazione i terreni.
Detto questo, ci sono diversi tipi di schieramento che potete trovare in tutti i manuali di strategia (e anche online). C’è chi schiera le unità in linea singola, chi in doppia o addirittura in tripla. Un altro criterio è quello di schierare le unità in relazione alla loro velocità, in modo da creare una sorta di avanzamento più rapido su un lato e meno sull’altro.
C’è poi lo schieramento a fianco negato: l’esercito si concentra solo su una metà del tavolo, per portare lo scontro nella zone che gli sono più congeniali. E ancora lo schieramento con unità da tiro che proteggono i fianchi di quelle da combattimento, unità “schermo” e molte altre combinazioni.
Infine, non va dimenticato che la maggior parte dei wargame 3D prevede uno schieramento con i giocatori che posizionano una unità alla volta, alternandosi. In questo caso, non rimanete rigidi sul modello di schieramento che avete ipotizzato, ma adattatelo alle mosse dell’avversario.
E soprattutto dedicate molta attenzione a questa fase: recuperare gravi errori di posizionamento potrebbe richiedere abilità da Alessandro il Grande o da Napoleone!
Immagine di testa by Getty Images