Il bilancio dell’Italia al Mondiale per club di volley è di un argento e un bronzo, conquistati rispettivamente da Civitanova e Trento, che chiudono l’esperienza a Betim rispettivamente con una sconfitta netta nella finalissima contro il Sada Cruzeiro, impostosi per 3-0, e un’affermazione altrettanto netta (3-0), contro il Funvic Taubaté nella finale per il 3° posto.
Lube scarica all’atto finale
Dopo lo spettacolo del derby tricolore di semifinale, in cui le formazioni di Blengini e Lorenzetti si sono rese protagoniste di una delle partite dai contenuti spettacolari ed emotivi più alti della storia recente a livello di club, chiusa dai marchigiani per 21-19 al quinto set, fa rabbia vedere che le nostre rappresentanti si siano dovute accontentare, per la prima volta nella storia della manifestazione, del secondo e del terzo posto, ma lo sport è questo e prevede che oltre alle qualità tecniche ci siano anche quelle nervose e fisiche.
A Civitanova, costretta ad abdicare dopo aver vinto l’edizione 2019, sembrano essere mancate soprattutto queste ultime due nell’atto conclusivo contro il Sada Cruzeiro, formazione che si è confermata molto forte, ma che in finale ha letteralmente triturato i campioni d’Italia in carica, mai in partita e travolti in tre set con i parziali di 25-17, 25-22 e 25-23.
Lube troppo brutta per essere vera in tutti i fondamentali, dalla battuta, con ben 26 errori, ad una ricezione che non è mai stata in grado di leggere i tempi di gioco dettati dal palleggiatore verdeoro Fernando Kreling, in grado di azionare con qualità e precisione la diagonale formata dallo schiacciatore Miguel Angel Lopez e dall’opposto Wallace Souza.
A tutto questo si aggiungono numeri deludenti in attacco, visto che il play di Civitanova, Luciano De Cecco, al contrario del proprio omologo, è parso poco ispirato, pur con l’attenuante dell’assenza di Osmany Juantorena e della presenza in campo solo a tratti di Ivan Zaytsev, schierato da Blengini nei momenti chiave del match nonostante le imperfette condizioni fisiche, visto il deludente rendimento di Gabi Garcia, tra i peggiori insieme alla coppia di centrali Isac-Otavio.
Insomma, Sada è molto forte, pur ovviamente favorita anche dal fattore campo, ma Civitanova, alla quale non è bastato il solito Yant Herrera, è parsa scarica mentalmente e fisicamente dopo la battaglia contro Trento in semifinale.
Peccato, perché il secondo successo di fila nella manifestazione avrebbe ribadito la superiorità italiana ed invece è arrivato il sesto successo straniero in 16 edizioni, il quarto per il Cruzeiro a cinque anni di distanza dall’ultimo.
Consolazione per Trento
I brasiliani si portano quindi a una sola lunghezza da Trento, ancora capolista dell’albo d’oro e capace di chiudere al 3° posto l’edizione 2021 grazie al netto 3-0 su Funvic nella “finalina” con un triplice 25-18.
Ottima la prova della formazione di Lorenzetti, che ha mandato in campo i titolari per dimenticare la delusione della semifinale e conquistare l’ottavo podio della storia del club al Mondiale, con la terza medaglia di bronzo che si aggiunge ai cinque titoli, l’ultimo nel 2018.
Top scorer Matey Kaziyski con 17 punti, mentre Alessandro Michieletto non ha brillato con appena 10 punti. Comprensibile al termine di un 2021 che lo ha visto in campo senza quasi mai fermarsi, con il titolo europeo con la Nazionale come ciliegina di un anno solare che ha visto il figlio d’arte affermarsi tra i grandi a livello internazionale. Ora il duello si risposta nei confini nazionali ed europei, tra Superlega e Champions: il 6 gennaio in campionato sarà di nuovo tempo di Civitanova-Trento…