Siamo arrivati al giro di boa della stagione europea: con le ultime partite della fase a gironi della Champions League si tirano già la somma delle squadre che hanno raggiunto o meno l’obiettivo minimo che si erano prefissate, ovvero la qualificazione alla fase a eliminazione diretta.
Con la formula attuale la qualificazione alla fase gironi, per quanto riguarda i maggiori campionati europei, dipende esclusivamente dal piazzamento in campionato. Il passaggio alla fase ad eliminazione diretta è quindi il metro di paragone più affidabile per confrontare il livello raggiunto dai campionati nazionali.
Analizziamo l’andamento dei passaggi del turno per quanto riguarda i maggiori campionati europei degli ultimi anni, in maniera da avere un quadro abbastanza esaustivo del rapporto di forze esistente tra le varie nazioni.
Quali nazioni hanno qualificato più squadre agli ottavi nelle ultime 20 Champions?
Nazione | Partecipazioni ai gironi | Qualificazioni agli ottavi | Percentuale |
---|---|---|---|
Italia | 66 | 50 | 75,75 % |
Inghilterra | 79 | 69 | 86,07 % |
Spagna | 78 | 65 | 83,33 % |
Germania | 65 | 48 | 73,84 % |
Francia | 54 | 29 | 53,70 % |
Se prendiamo in esame le ultime 20 edizioni della Champions League, notiamo come le due nazioni che hanno collezionato il maggior numero di passaggi del turno siano anche quelle che hanno collezionato le maggiori vittorie finali: 69 e 65 qualificazioni agli ottavi rispettivamente per Inghilterra e Spagna, che nello stesso lasso di tempo hanno conquistato 5 (2 per Liverpool e Chelsea, 1 per il Manchester United) e 9 Coppe (5 per il Real Madrid e 4 per il Barcellona).
Nello stesso intervallo ci sono state 3 vittorie italiane (2 con il Milan, 1 con l’Inter) e 2 vittorie tedesche (entrambe con il Bayern Monaco), che nella statistica dei passaggi del turno presentano risultati simili: 50 qualificazioni agli ottavi per l’Italia, 48 per la Germania.
Fanalino di coda la Francia, che anche in termini percentuali non ha mai mantenuto il passo degli altri campionati, con poco più della metà delle squadre partecipanti capaci di superare la fase a gironi: 29 su 54.
Non a caso, infatti, in termini di ranking europeo per club i transalpini erano stati superati dal Portogallo nella scorsa stagione. I risultati della stagione in corso hanno riportato la Francia davanti, ma il duello per la quinta piazza europea tra i due paesi è molto serrata.
Italia: il vuoto delle milanesi
Per l’Italia il periodo peggiore in termini di risultati europei è coinciso con la crisi delle due squadre milanesi, l’Inter e il Milan, che hanno sofferto i cambi di proprietà, con l’abbandono dei rispettivi mecenati Massimo Moratti e Silvio Berlusconi.
Dopo la vittoria dell’Inter nel 2010 entrambe le squadre sono passate attraverso un pesante ridimensionamento, non risultando più competitive in Europa e anzi, trovando notevoli difficoltà anche ad accedere alle competizioni.
Nel frattempo la Juventus e la Roma hanno continuato ad essere squadre affidabili a livello europeo, mentre la crescita del Napoli è stata notevole ma non tale da renderle una sicurezza nella fase a gironi, arrivando a qualificarsi agli ottavi 3 volte su 6 partecipazioni.
Negli ultimi tempi però, con il sorgere della stella dell’Atalanta, la maturazione del Napoli e il ritorno dell’Inter e il riaffacciarsi sulla scena europea del Milan, le prospettive per il calcio italiano sembrano migliori.
Spagna e Inghilterra, dominatrici d’Europa
I numeri di Spagna e Inghilterra per quanto riguarda i passaggi del turno sono simili, ma il computo delle vittorie finali restituisce una realtà differente. La Spagna gode dell’eccelsa qualità delle sue squadre di vertice, Real Madrid e Barcellona in primis, capaci di vincere insieme 9 Champions League nelle ultime 20 edizioni, ma anche di Atletico Madrid, Valencia, Siviglia e Villareal.
Il campionato inglese è invece di livello certamente superiore, ma il valore è maggiormente distribuito tra le squadre e meno concentrato rispetto alla Spagna, dove Real, Atletico e Barcellona hanno concentrato la stragrande maggioranza del talento della Liga, rendendo di fatto gli ultimi campionati una corsa a 3.
A parte il Manchester City, costruito come una squadra all-star sulla scia di Real Madrid e Barcellona, le altre squadre inglesi sembrano spesso pagare lo scotto della corsa su due fronti quando si va avanti con la stagione e si arriva a dover affrontare corazzate come le due spagnole, il Bayern Monaco o il PSG. I trionfi di Chelsea e Liverpool infatti sono coincisi con campionati in cui erano ormai staccati dalla vetta della classifica.
La Germania: il Bayern alza la media
I risultati della Germania sono da ascrivere per buona parte ai successi del Bayern Monaco, che solo in un’occasione (2002-2003) non ha passato la fase a gironi e che ha vinto 2 finali sulle 4 disputate negli ultimi 20 anni. Per il resto i risultati delle squadre tedesche sono stati molto ondivaghi, con la seconda potenza nazionale, il Borussia Dortmund, capace di alternare exploit straordinari (come la finale del 2013, persa proprio contro il Bayern) a stagioni deludenti.
I risultati altalenanti delle squadre tedesche sono dovuti probabilmente anche alla tendenza della Bundesliga, a parte il Bayern Monaco, di puntare molto sui giovani.
Nel campionato tedesco si può trovare un’altissima concentrazione di giovani talenti che assicurano molte volte un gioco veloce e spettacolare, ma allo stesso tempo pagano un prezzo importante in termini di esperienza e di continuità delle prestazioni, difetti che si notano maggiormente in ambito europeo.
La Francia: l’effetto PSG
La situazione della Francia è particolare.
Prima dell’ascesa del Paris Saint-Germain i risultati delle squadre francesi erano abbastanza stabili, con Lione e Marsiglia quasi sempre presenti e altre squadre capaci di competere. Da quanto il PSG è diventato il dominatore di Francia, a livello economico e di risultati, la sua presenza agli ottavi di Champions League è diventata costante, ma le altre squadre francesi hanno subito un pesante contraccolpo.
In ogni stagione c’è una squadra, quella che ha combattuto per il titolo con il PSG nella stagione precedente, che si qualifica alla Champions ma raramente riesce a riconfermarsi, come se lo sforzo per competere contro il colosso parigino non sia sostenibile per più di una o due stagioni.