La classifica è la prima a raccontarci di una Serie A che sta diventando vera e propria bagarre in vetta (Napoli, Milan e Inter ormai racchiuse in due soli punti), ma anche nella zona europea dove le vittorie di Fiorentina, Bologna e Juventus hanno ulteriormente compattato il gruppone.
Occhio anche in coda dove quasi tutte le ultime non hanno trovato punti ampliando invece il gap da recuperare. Insomma un campionato sempre più avvincente in ogni zona, che andiamo qua a rappresentare tramite alcune curiosità statistiche interessanti che hanno caratterizzato questa 15ª giornata di gare.
1. Napoli a ostacoli
Mantiene la vetta con il punto conquistato contro il Sassuolo, che sono però anche due punti persi visto il doppio vantaggio fino a venti minuti dalla fine. Poi il Napoli va in affanno, complice una serie di infortuni che toglie sicurezza e che influisce non solo sul risultato finale ma anche sul futuro: c’è l’Atalanta nel mirino da affrontare senza molti top player come Fabian Ruiz, Koulibaly, oltre a Anguissa e Osimhen già infortunati in precedenza.
Proprio lo spagnolo con il gol di ieri è diventato il giocatore che ha segnato più gol da fuori area nei cinque maggiori campionati, e con cinque gol ha già superato il suo numero massimo di reti in una stagione (assenza quindi ancora più decisiva). Sembra tornato invece Mertens, che segna la sua terza rete di fila come non faceva da agosto 2019, e ovviamente conferme per Zielinski che ha partecipato ha cinque gol nelle ultime cinque giornate di Serie A.
2. Il Messias è Ibra
Dopo il gol vittoria di Champions, la doppietta che consacra Messias come uno dei giocatori più in forma del momento e in netta crescita di morale e condizione. L’ultimo brasiliano del Milan a realizzare almeno due gol in trasferta era stato Ronaldinho nel 2010 (contro la Juve però).
Ma non c’è dubbio che sia sempre Zlatan Ibrahimovic il vero profeta rosso nero. Quello di ieri è stato il 73° gol in maglia rosso nera (agganciato Pippo Inzaghi), ma anche il 153° in Serie A (agganciato Crespo al 26° posto assoluto). Ma non è finita: quarto gol in quattro trasferte giocate per lo svedese oltre a essere il giocatore del Milan che ha preso parte a più gol di tutti (sette, sei gol e un assist).
3. Un Inter da record
Continua la rincorsa di Inzaghi al primo posto, ora distante solo due punti (ha già recuperato cinque punti in tre giornate) e continua la striscia record dei nero azzurri. Siamo infatti ormai a quota 33 gare di fila con sempre almeno un gol all’attivo e miglior attacco del campionato con 36 reti. Contro lo Spezia poi ha effettuato 30 conclusioni in porta, un dato che non si vedeva dal 2019 quando contro il Verona arrivò a 38.
Contro il liguri basti pensare che il solo Lautaro Martinez ha effettuato quasi le stesse conclusioni di tutta la squadra avversaria (6 vs 7). Lo stesso argentino sembra aver ritrovato continuità segnando il suo terzo gol di fila, e trovando anche gol e assist nella stessa partita come non accadeva dallo scorso maggio (allora contro l’Udinese).
4. Il ritorno della Juventus
Malgrado tutto la partita contro la Salernitana è stato un buon ritorno per la Juventus, che ha dominato anche più largamente di quanto il risultato racconti. 74% di possesso, 18 conclusioni in porta (7 nello specchio), nessun tiro nello specchio concesso agli avversari, 166 attacchi effettuati.
E c’è voluto anche il ritorno dei suoi attaccanti, a cominciare da un Dybala finalmente protagonista che apre le marcature (primo gol della storia della Juve sul campo della Salernitana) e raggiunge con 4 gol e 3 assist lo stesso bottino ottenuto in tutto il campionato scorso. Torna al gol anche Alvaro Morata, ed è solo la seconda volta che segna in coppia con Dybala dal suo arrivo alla Juventus.
5. Sinisa, vista sull’Europa
Il Bologna si aggiudica l’intera posta in palio contro la Roma grazie a una pennellata di Svanberg e a una solidità difensiva che vede i felsinei finire il primo tempo con la porta inviolata per la 11° volta su 15 partite in stagione (nessuno ha saputo fare meglio), ottenendo anche il suo quarto “clean sheet” casalingo su otto partite giocate. Con 24 punti raccolti, questa è la miglior partenza del Bologna dal 2002 a oggi (allora furono 27 punti a questo punto del campionato).
Mattias Svanberg ha anche partecipato a tre gol nelle ultime quattro partite (due gol e un assist), ovvero tanti quanti nelle 21 precedenti, realizzando anche il suo secondo gol (sugli ultimi tre) da fuori area.
6. Roma, meno giovane e meno vincente
Quella di ieri era la prima sconfitta di Mourinho contro il Bologna, che aveva incontrato quattro volte in precedenza vincendo in tutte le occasioni. La Roma si ferma così a 25 punti, con un quinto posto che potrebbe essere anche positivo, ma che rappresenta la peggior partenza dei giallo rossi negli ultimi dieci campionati, seconda solo a quella del 2018 con 21 punti dopo quindici giornate.
A poco serve sapere che è la quinta volta (su sei) che la Roma perde una partita effettuando comunque il doppio di conclusioni degli avversari. Così come agli annali il fatto che per Mourinho l’undici iniziale contro il Bologna è stato quello con l’età media più “vecchia” della sua stagione (27 anni e 197 giorni).
7. Super Mario (Pasalic)
Lo avevamo detto, occhio all’Atalanta, che oltre al suo miglior risultato a questo punto del campionato, sta dimostrando anche di avere una rosa allargata all’altezza della situazione. Lo dimostrano i sette cambi effettuati da Gasperini rispetto alla partita (vinta) contro la Juventus, ma anche il primo gol in campionato del giovane Koopmeiners.
I bergamaschi sono anche quelli che hanno segnato più gol in assoluto nella prima frazione di gioco (18). Solo il Bayern Monaco ha segnato più gol dell’Atalanta in questo 2021 (102 contro 94).
E poi c’è un Mario Pasalic mostruoso, non a caso il centrocampista che ha partecipato a più gol tra i cinque maggiori campionati d’Europa (12), ma anche uno dei tre che ha segnato almeno due triplette in Serie A (nell’era dei tre punti) dopo Ilicic (4 triplette per lui) e Kakà (a quota 2). Con sette gol in stagione, Pasalic ha già superato il suo bottino dello scorso anno dove si era fermato a sei.
8. Vlahovic, sempre lui, ma non solo lui
Otto minuti è il tempo di sofferenza della Fiorentina contro la Sampdoria, passata in vantaggio con il quarto assist di Candreva e poi ripresa da Callejon al suo primo gol in maglia viola. Poi torna in cattedra il solito immenso Vlahovic (centesima presenza per lui), che segna il suo 29° gol dell’anno (solo Lewandowski ha fatto meglio con 38) e raggiungendo gli altri tre stranieri del calcio nostrano che erano arrivati a quel traguardo durante un anno solare: da Cristiano Ronaldo (33 l’anno scorso) a Gonzalo Higuain (30 nel 2016) e Hernan Crespo (30 nel 2001).
Serie positiva quella della Fiorentina in casa, che raggiunge le quattro vittorie di fila tutte segnando sempre almeno 3 reti (non accadeva dal 1960).
9. Muro Cagliari
Per salvarsi c’è bisogno a volte di mettere da parte l’essere propositivi per trovare anche qualche punto importante. E quello conquistato a Verona lo è di certo perchè non solo interrompe le cinque vittorie di fila casalinghe dei veneti, ma diventa anche il terzo punto in tre partite giocate dai sardi, che pure rimangono al penultimo posto in Serie A. Un Cagliari che ha segnato solo una volta su cinque partite giocate in esterna, ma che trova la sua prima “porta inviolata” della stagione.
E lo fa malgrado un assedio che ha portato il Verona a numeri davvero importanti: 69% di possesso palla (il dato più alto in assoluto per i veneti da quando viene rilevato), 11 calci d’angolo contro 1, 15 tiri in porta (ma qua anche il Cagliari ne ha fatti 12), 480 passaggi completati (contro 156) e 60 attacchi pericolosi (contro 25). Non basta a vincere, ma se non altro a portarsi a casa il sesto risultato utile di fila come non capitava ai giallo blu dal 2013 (con Mandorlini in panchina).