La notizia della notte NBA è sicuramente la positività al Covid-19 di LeBron James.
L’asso dei LA Lakers è stato costretto ad entrare nel protocollo sanitario previsto dall’NBA. Regolarmente vaccinato, dovrà stare fermo per almeno 10 giorni (serviranno due tamponi negativi nell’arco di 24 ore per permettergli di tornare in campo).
Si tratta del quarto stop stagionale per King James, chiaramente il primo che non riguarda infortuni fisici. “Ovviamente, è una grande perdita. È un peccato. Vogliamo solo il meglio per lui in questo momento. Ecco a cosa stiamo pensando. Speriamo che sia un’assenza di breve durata”, le parole di coach Frank Vogel riportate da ESPN.
Nonostante l’assenza di LeBron James, i gialloviola hanno comunque regolato Sacramento (117-92 il finale), con un ottimo apporto di Russell Westbrook, autore di 23 punti: “So solo che lui (James, ndr) vuole giocare, vuole competere. L’importante è che mentalmente stia bene, non è facile continuare ad entrare e uscire dal campo”. In effetti, LeBron James ha già saltato 12 delle 23 partite disputate dai LA Lakers a causa di infortuni, squalifica e ora Covid-19. I gialloviola sono 7-4 con King James in campo mentre, senza il suo apporto è negativo (5-7).
Suns da record
Da un punto di vista puramente agonistico, comunque, la notizia della notte NBA è la vittoria dei Suns contro i Warriors nella sfida stellare che metteva di fronte le due squadre col miglior record della lega.
Tra le mura amiche, Phoenix è riuscita nell’impresa di battere Golden State (104-96 il finale) e conquistare così la 17ª vittoria di fila. Un successo storico che ha permesso ai Suns di eguagliare il proprio storico record di gare vinte consecutivamente. Inoltre, battendo i Warriors, li hanno raggiunti anche in vetta alla lega come miglior record stagionale (18-3 per entrambe).
Eroe del match è stato DeAndre Ayton (24 punti e 11 rimbalzi). Decisivo il suo apporto nel secondo tempo, giocato da Phoenix senza Devin Booker. Golden State paga una serataccia di Steph Curry: 12 punti con un orrido 4/21 dal campo (3/14 da tre).
Nelle altre gare disputate, Brooklyn vince, in volata, su New York (112-110). La differenza la fanno James Harden (34 punti) e Kevin Durant (27). Tante polemiche legati all’arbitraggio del match con Julius Randle, giocatore dei Knicks, che non si è affatto nascosto a fine match: “Solo due volte in lunetta? Andate da loro a chiedere. Non so cosa guardano e cosa vedono. Sono stato aggressivo, ho attaccato il canestro, non posso essere penalizzato perché sono fisicamente più forte degli altri in campo”, le sue dure parole. Vittoria tra le polemiche, dunque, ma pur sempre vittoria: e i Nets continuano a mantenere la vetta della classifica nella Eastern Conference, con un record di 15-6, che è anche il terzo migliore in assoluto nell’intera lega.
Vittorie anche per Memphis (98-91 ai danni di Toronto) e Portland (110-92 contro Detroit, senza Damian Lillard). I Grizzlies tornano così con un record positivo (11-10) e restano così al quinto posto a Ovest, in piena zona playoff.
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