Più forti delle polemiche.
Lewis Hamilton e Max Verstappen, in un fine settimana caratterizzato da accuse, sospetti, corsi e ricorsi offrono il solito grande spettacolo. È il “vecchio leone” inglese a trionfare a Doha, pur contro un olandese mai domo, con il risultato di ridurre ulteriormente il gap in classifica iridata a soli 8 punti. Con sole due gare alla fine, c’è davvero da allacciarsi le cinture.
I litigi del weekend
Ormai, quella dei dispetti tra Red Bull e Mercedes è una costante di questa stagione. Anche nel weekend di Doha, infatti, vi sono state numerose vicendevoli accuse: vuoi l’ala, vuoi il motore, i team principal Chris Horner e Toto Wolff non hanno mai smesso di criticare la scuderia rivale, generando un clima di tensione che la FIA ha dimostrato di non saper minimamente gestire, tentennando a più non posso su ogni singola decisione.
Dopo aver atteso la giornata di venerdì per sentenziare che la difesa di Verstappen in Brasile fosse lecita, nel sabato Qatariota Verstappen decide di non rallentare in regime di bandiere gialle alla fine della Q3. Il risultato è che si devono attendere i minuti antecedenti la luce verde di domenica, per scoprire che la FIA aveva penalizzato il fuoriclasse olandese con cinque posizioni in griglia, tra polemiche di ogni genere.
Hamilton, la perfezione. Ma Max c’è
Fortunatamente per Red Bull, la gara si mette subito nel miglior modo possibile, se si esclude la fuga di un Lewis Hamilton semplicemente imbattibile. Verstappen, infatti, in una manciata di giri recupera cinque posizioni e si mette in seconda piazza, per portare a casa verosimilmente il miglior risultato possibile del weekend.
Hamilton gestisce, Verstappen non molla, e il risultato è che i due contendenti finiscono primo e secondo, in una gara sostanzialmente priva di emozioni (specie se si pensa alla straordinaria gara del Brasile). Bottas, ormai con la testa già in Alfa Romeo, compie l’ennesima gara sottotono e alla fine fora e si ritira: con Perez quarto, Red Bull si trova nuovamente a ridosso di Mercedes nei costruttori.
La gara degli altri: Alonso, resti il migliore!
Il circus se ne va da Losail con una certezza: gira e rigira, Fernando Alonso resta il pilota di maggior classe che la Formula Uno abbia visto negli ultimi vent’anni. Dopo anni di assenza, infatti, lo spagnolo della Alpine è riuscito, con grande grinta, a risalire sul podio, dimostrando di avere ancora la “garra” di un ragazzino.
Così così Sainz e Leclerc, settimo e ottavo; tuttavia questo può essere letto come un risultato prestigioso per la Ferrari se invece si guarda a McLaren, casa dei rivali diretti per il terzo posto nei costruttori, che con Norris nono e Ricciardo dodicesimo ha perso ancora terreno nei confronti del Cavallino.
Hamilton o Verstappen, chi vince il mondiale?
Mancano due gare alla fine:il 5 dicembre in Arabia Saudita e il 12 dicembre ad Abu Dhabi. Quello di Jedda è un circuito totalmente nuovo, quindi risulta difficile effettuare un pronostico.
Certo è che Hamilton, con due vittorie, vincerebbe il Mondiale. Mentre Verstappen (ma non contiamoci troppo) potrebbe essere già campione al termine della prossima gara, se vincesse e il rivale si ritirasse.
Ma la sensazione che ormai si ha da settembre, ovvero che la questione si possa risolvere solo all’ultima gara, si sta inesorabilmente traducendo in realtà.
Avrà la meglio la velocità dell’inglese o l’aggressività olandese? Che ruolo avranno i secondi Bottas e Perez nella contesa? Quanto peseranno i litigi e i sospetti tra scuderie?
Ai posteri l’ardua sentenza. Per adesso, la data da segnare in rosso è il 5 dicembre: tutto può ancora accadere.