Get in there, Lewis!
Se mai ci fosse stato anche un singolo dubbio su chi fosse il pilota più forte degli ultimi 15 anni, ieri a San Paolo tale interrogativo è stato perentoriamente fugato.
Lewis Hamilton, infatti, ha compiuto l’ennesima impresa della sua già luminosissima carriera: il sette volte Campione del Mondo, infatti, in un solo fine settimana ha trionfato non solo su un Verstappen mai domo, ma ha anche prevalso su strategie di squadra (ancora, clamorosamente) sbagliate e soprattutto su un mare di penalità che avrebbero affossato anche il più ottimista dei piloti.
Un weekend tra penalità e colpi bassi
Il fine settimana, già da venerdì, si preannuncia in salita per Mercedes ed Hamilton, che optando per la sostituzione della power unit si assicurano una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza.
Ma al termine delle qualifiche, il colpo di scena che caratterizzerà il weekend: viene riscontrata un’irregolarità sull’ala della vettura numero 44, che proietta il campione inglese in ultima fila nella qualifica sprint.
Ma un Hamilton più forte delle avversità, dalla ventesima posizione nella serata di sabato va a concludere la Sprint Qualifying quinto, mostrando un ritmo veramente fenomenale. Quinto posto, però, destinato a diventare decimo in griglia alla domenica, per via della già citata penalità relativa al motore.
Una lotta fenomenale
Con Bottas in pole position, la speranza per Mercedes era di tenere Verstappen in seconda posizione in attesa della rimonta di Lewis; il finlandese, per l’ennesima volta in stagione, si fa sorprendere in partenza e Red Bull al termine della prima tornata è nei primi due posti.
La rimonta di Hamilton è però implacabile, e in una manciata di giri risale sino a superare il proprio compagno in terza posizione. A poco a poco, il nuovo motore Mercedes si rende protagonista di giornata, così anche Perez è costretto a lasciare strada.
Una volta messo nel mirino Verstappen, in un primo momento Mercedes non riesce troppo ad avvicinarsi, così tutti pensano che la scuderia tedesca possa optare per una strategia ai box. Così non accade, anzi: per l’ennesima volta il team di Brackley si fa sorprendere, e nell’ultimo cambio ritarda il pit stop di Hamilton, che a quel punto deve trovare il sorpasso in pista al rivale olandese.
Verstappen, con una difesa ai limiti del regolamento (anzi, oltre: chi parlava di “strapotere politico” Mercedes oggi davvero si sarà ricreduto), sfiora per l’ennesima volta il contatto con il leone Hamilton, che però oggi è davvero incontenibile e a pochi giri dalla fine si prende un sorpasso clamoroso, andando a vincere e ricucendo un rapporto con la torcida brasiliana che, estasiata, dopo questa domenica sembra aver dimenticato l’infausto episodio del 2008.
Impresa titanica quella di Hamilton, che di fatto tra sabato e domenica ha rimontato qualcosa come 25 posizioni, andando a compiere una delle sue vittorie più prestigiose di sempre. Verstappen, nel post – gara, provando a minimizzare in realtà ha confermato di come abbia subito fortemente il colpo: con 14 punti di differenza tra i due, tre gare al termine (di cui due completamente inedite) e una Red Bull che potrebbe dover cambiare power unit da qua alla fine… fanno sì che sia tutto ancora in bilico.
Davvero difficile, quindi, fare un pronostico: di certo è che questo è uno dei mondiali più belli di sempre.
Sorriso Ferrari
Nel fine settimana in cui è Hamilton a prendersi (giustamente) tutte le copertine, trova modo di sorridere anche la Ferrari: Leclerc e Sainz (col monegasco più in palla dello spagnolo) concludono quinto e sesto, e in concomitanza di una domenica nera per McLaren (con un decimo posto di Norris e il ritiro di Ricciardo) fanno sì che il cavallino abbia ormai le mani sull’importantissimo terzo posto nella classifica dei costruttori, con 31,5 punti in più rispetto alla compagine inglese.
Distacco che, a tre gare dalla fine, può risultare ormai decisivo.
La gara di Formula Uno del Qatar
Nemmeno il tempo di tirare le somme, che il circus si deve spostare per l’ennesimo viaggio intercontinentale: domenica 21, infatti, si correrà in Qatar, per quello che è un esordio assoluto della Formula Uno nel paese mediorientale.
Difficile dire chi potrà essere il favorito in quella gara, con i pochissimi elementi che si hanno a disposizione: tuttavia, si sa che quello di Losail è un tracciato noto agli amanti del motociclismo, dato che le due ruote trovano qui ospitalità da anni. Vi è una impegnativa parte mista che ha la sua conclusione in un rettilineo lunghissimo.
Non troppo differente, per certi versi, dal Brasile: e con un Hamilton così, c’è davvero da auspicarsi un grande spettacolo.