Phil Ivey continua a marcare visita alle World Series Of Poker 2021 ed è molto probabile che sarà così fino alla fine di questa edizione.
La ragione non è del tutto chiara: si è parlato di impegni, di COVID, di feeling interrotto con l’organizzazione delle WSOP a causa di alcune “relazioni non gradite” negli States.
Qualunque sia il motivo, il 10 volte vincitore di un braccialetto di sicuro non ci sarà nemmeno per il Main Event, visto che le iscrizioni sono terminate poche ore fa. Peccato per il pubblico, per chi scrive di poker e anche per lui che non avrà l’occasione di migliorare il 7° posto ottenuto nel 2009, ad oggi il suo best result nel torneo.
A proposito di quella edizione, c’è un aneddoto particolare che riguarda No Home Jerome. Ve lo riproponiamo, in attesa di poter parlare di Phil Ivey seduto nuovamente a un tavolo WSOP.
Siamo a 26 left, potrebbe essere la giornata che conduce al final table. L’azione inizia da Phil Ivey che rilancia con coppia di 8, uno dei quali è un 8♠. Jordan Smith, vincitore di un braccialetto proprio in quella edizione, tribetta da BB con [Ax][9x] (niente picche). Call di Ivey.
Il flop porta 5♠Q♥10♠. Di fronte al board connesso e missato completamente, Smith decide di fare check. Ivey lo segue e l’azione si sposta al turn, una Q♠. Altro check-check che consente al dealer di mostrare l’ultima carta: A♠.
A questo punto Ivey ha chiuso colore ma, dopo il terzo e ultimo check di Smith, decide di non puntare nulla. La mano si conclude così con un free showdown. Almeno in teoria.
In realtà Smith dichiara a voce il proprio punto: “Asso”, cioè top pair centrata al river ma inutile di fronte al flush di Ivey. Il problema è che il “Tiger Woods del poker”, anziché mostrare il punto, butta le carte nel muck! La mano diventa automaticamente un fold!
Pochi istanti dopo aver muckato le carte, Ivey fa un’espressione basita accompagnandola con un “Wow”, il che fa pensare che il giocatore si sia accorto dell’errore.
Ivey a parte, i primi a realizzare quanto accaduto sono stati gli speaker di ESPN Lon McEachern e Norman Chad che hanno commentato: “Il Main Event mette a dura prova mente, corpo e spirito di tutti i giocatori. Anche i migliori possono fare errori“.
Barry Greenstein, grande amico (e anche staker!) di Ivey, è invece convinto che il campione non si sia accordo subito dell’errore, ma che gli sia venuto solo il dubbio. La conferma l’avrebbe avuta alcune ore dopo, dopo aver visto nella trasmissione di ESPN le 4 carte a picche posizionate sul board. “E’ una mano che mi perseguiterà sempre“, avrebbe confessato Ivey all’amico player.
Ma Phil Ivey è pure recidivo. Nel 2019 ha infatti commesso un errore simile, giocando il $50.000 Poker Players Championship alle WSOP. L’azione è più complessa perché si tratta di una mano di Seven Card Stud Hi/Lo, ma la sostanza è la stessa: di nuovo Ivey folda la mano che gli avrebbe fatto vincere metà del pot grazie al punto low.
Non ci credete? Ecco il video:
Immagine di testa credits WPT/PokerNews