Nonostante siano due squadre storicamente di primissimo piano nel campionato italiano, Inter e Roma non avevano mai avuto occasione di sviluppare una particolare rivalità fino agli anni 2000.
Improvvisamente, dopo lo scandalo Calciopoli, le due squadre si ritrovarono ad essere le due potenze principali della Serie A e a dare vita ad un’accesissima rivalità, che durò solo lo spazio di un quinquennio, accendendosi e spegnendosi con grande velocità e intensità.
Come Inter e Roma si ritrovarono improvvisamente rivali
Dopo la vittoria dei Mondiali del 2006 c’era una grandissima curiosità riguardo al campionato italiano.
La Juventus era la squadra che aveva dominato negli ultimi anni e che aveva fornito il blocco principale di giocatori agli azzurri, allenati da un tecnico legato a doppio filo alla storia bianconera come Marcello Lippi.
L’esplosione dello scandalo calciopoli costrinse la Juve alla retrocessione in Serie B e alla revoca del titolo del 2005 e la non assegnazione di quello del 2006.
Non solo: anche Milan, Fiorentina e Lazio subirono pesanti penalizzazioni, e le uniche squadre che uscirono dall’estate 2006 senza sconvolgimenti furono quindi Inter (a cui venne assegnato il titolo lasciato vacante dopo le penalizzazioni di Juventus e Milan) e Roma. Anzi, i nerazzurri si rafforzarono con l’acquisto di due ex bianconeri come Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira, cedendo il centrocampista cileno David Pizarro proprio ai giallorossi.
Le due squadre si erano contese la Coppa Italia nella stagione precedente, vinta dall’Inter con grazie ad una doppietta di Adriano all’Olimpico e ad una punizione di Sinisa Mihajlovic al ritorno a San Siro.
L’Inter, che avrebbe quindi dovuto disputare la Supercoppa Italiana contro la Juventus in qualità di detentrice della Coppa Italia, si ritrovò invece a giocarla come Campione d’Italia contro la Roma.
Nonostante i problemi di formazione, con Pizarro bloccato da problemi burocratici e tante trattative per i nuovi acquisti non ancora portate a termine, la Roma di Spalletti schianta l’Inter con un primo tempo travolgente: gol di Amantino Mancini e doppietta di Alberto Aquilani, proprio il sostituto di Pizarro. Sul finire del primo tempo però l’Inter riesce ad accorciare le distanze con il gol di Vieira.
Nel secondo tempo la partita cambia completamente: i gol di Hernan Crespo e ancora Viera valgono un insperato pareggio per i nerazzurri che, una volta ai supplementari, segnano la punizione vincente grazie a Luis Figo, per un pirotecnico 4-3 che apriva una nuova stagione del calcio italiano.
Dal 2006 al 2010: quattro stagioni di duelli continui
Fu infatti solo il primo spettacolare duello che contraddistinse gli anni successivi: l’Inter infatti, guidata da Roberto Mancini prima e José Mourinho poi, avrebbe vinto i successivi 4 campionati, precedendo in 3 occasioni proprio la Roma di Luciano Spalletti.
Particolarmente combattuti furono i campionati 2007-2008, con le due squadre arrivate all’ultima giornata distanziate di un solo punto e con l’Inter che vinse a Parma solo grazie ad una doppietta del subentrante Ibrahimovic nella ripresa, e 2009-2010, con un doppio sorpasso nel finale di campionato quando la Roma, portatasi in testa dopo una lunga rincorsa, perse incredibilmente la vetta negli ultimi 270 minuti dopo una sconfitta impronosticabile contro la Sampdoria.
Le due squadre continuarono anche ad incontrarsi in finale di Coppa Italia, con l’Inter vittoriosa nel 2006 e la Roma nel 2007 e nel 2008. Solo nel 2009 si poté assistere ad una finale diversa, con la vittoria della Lazio sulla Sampdoria, ma nel 2010 fu ancora Inter-Roma, con la vittoria nerazzurra che inaugurò lo storico triplete.
Le continue vittorie in campionato dell’Inter e il ripetersi delle finali di Coppa Italia tra nerazzurri e giallorossi resero anche la Supercoppa Italiana una sfida periodica tra le due squadre: tra il 2006 e il 2010 le due squadre si contesero il trofeo 4 volte, con 3 vittorie interiste e 1 romanista. Nell’unica occasione in cui l’Inter non trovò la Roma in finale, bensì la Lazio nel 2009, furono i capitolini a sollevare il trofeo.
Proprio l’ultima di queste finali di Coppa Italia, quella del 2010, è stata la partita che ha segnato l’apice della rivalità tra Inter e Roma.
José Mourinho infiammò la vigilia con alcune dichiarazioni molto forti contro la presidente giallorossa Rosella Sensi, definendola una persona nata in una culla d’oro, e prendendo non troppo velatamente in giro la Roma per l’eliminazione dall’Europa League, sottolineando come in finale nella competizione ci siano arrivate la decima della Liga e l’undicesima della Premier League.
L’Inter passa in vantaggio con un gol di Diego Milito a cinque minuti dalla fine del primo tempo, il primo gol decisivo del Principe del gol argentino in una stagione indimenticabile.
Ma è a tre minuti dalla fine di una partita in cui la Roma non riesce a trovare le giuste contromosse che avviene il fatto più eclatante: Mario Balotelli scappa palla al piede sulla fascia e guadagna la linea di fondo, saltando due avversari; Francesco Totti, visibilmente innervosito anche a causa di alcune precedenti provocazioni del giocatore interista, lo insegue e gli sferra un violentissimo calcione da dietro, senza minimamente curarsi di provare a prendere la palla.
All’inevitabile cartellino rosso, il capitano giallorosso si incammina verso gli spogliatoi, consapevole di aver compiuto un gesto che resterà come una delle peggiori macchie nella sua carriera.
Prima di Calciopoli: una finale di Coppa UEFA e alcune partite memorabili
Prima di Calciopoli, la rivalità tra Roma e Inter non era mai stata troppo accesa, nonostante uno storico gemellaggio tra la curva dei tifosi nerazzurri e quella laziale.
Negli anni ‘90 c’era stato un incrocio memorabile tra le due squadre, la finale tutta italiana della Coppa UEFA del 1991, all’epoca giocata ancora su gare di andata e ritorno.
L’Inter giocò la gara di andata all’indomani della sconfitta casalinga contro la Sampdoria che consegnò di fatto lo scudetto ai blucerchiati, con Lothar Matthaus che sbagliò il rigore del possibile pareggio.
Sul campo però la squadra di Trapattoni diede il meglio di sé, imponendosi per 2-0 (grazie anche ad un rigore trasformato proprio da Matthaus). Nella gara di ritorno la Roma riuscì a trovare il gol con Rizzitelli solo all’81°, troppo tardi per ribaltare il risultato.
In seguito avremmo visto altre partite memorabili come il 3-1 di San Siro nel gennaio 1997, quando Youri Djorkaeff mise a segno uno spettacolare gol in rovesciata ricordato ancora oggi dai tifosi nerazzurri come una delle reti più belle viste al Meazza, oppure il pirotecnico 4-5 del maggio 1999, una partita folle in cui l’Inter, undicesima e con il quarto allenatore della stagione in panchina, lo stesso Roy Hodgson di due anni prima, affonda la Roma di Zeman grazie alle doppiette di Ronaldo e Zamorano (accesi da un ispiratissimo Roberto Baggio) e il gol nel finale del Cholo Simeone, che indosserà poi la maglia laziale diventando uno dei giocatori più odiati dai tifosi giallorossi.