Italia – Svizzera è una gara da dentro o fuori per la prima piazza.
Nelle qualificazioni europee al Mondiale 2022 in Qatar, azzurri ed elvetici si giocano il primo posto nel gruppo C che equivale al pass diretto per la Coppa del Mondo.
Chi finisce secondo ha ancora l’appello degli spareggi, ma per noi italiani riaffiora l’incubo svedese che nel novembre del 2017 ci ha precluso l’accesso al Mondiale in Russia.
La situazione appare ben diversa da allora: sia per la classifica, sia per l’idea di gioco espressa dal CT Mancini e infine per il titolo europeo vinto pochi mesi fa dagli azzurri. Insomma, un quadro opposto a quello di quattro anni fa quando eravamo consapevoli di dover passare per forza dai playoff, causa la presenza nel girone della Spagna.
Però non si possono dormire sogni tranquilli, visto che Italia e Svizzera sono appaiate a quota 14 punti. Colpa soprattutto delle gare di settembre, dove gli azzurri ancora imballati dalla preparazione estiva han lasciato punti pesanti per strada.
La vittoria darebbe la quasi certezza del primo posto, sempre che non succeda un terremoto totale nell’ultimo turno. Il pari lascerebbe tutto invariato, aspettando la trasferta in Irlanda del Nord, mentre la sconfitta farebbe riaffiorare l’incubo di quattro anni.
La vigilia non è delle migliori per Mancini alle prese con tantissime assenze e anche sull’altro fronte il Ct svizzero Murat Yakin non se la passa meglio senza sette titolari. Resta una formazione scorbutica quella rosso crociata, al netto pure dei precedenti, dove l’Italia in casa ha perso una sola volta contro la truppa rivale.
Vediamo cosa ci attende in Italia – Svizzera.
Qui, Italia
Mancini fa la conta dei presenti.
L’ultima giornata di campionato ha lasciato il segno: Immobile, Chiellini, Verratti, Zaniolo, Pellegrini, a cui si aggiungono i lungodegenti Spinazzola e Florenzi.
Insomma mezza squadra fuori dai giochi, con Bonucci, Pessina e Barella in dubbio, ma pronti a stringere i denti per dare la spallata finale. Mancini ha quindi il suo bel daffare, tra bollettini medici e gli 11 che proveranno a mettere virtualmente in tasca.
La situazione di classifica non permette passi falsi. Entrambe a quota 14 punti e chi vince ha un piede e mezzo verso Qatar 2022. Nell’ultima giornata poi anche una sconfitta di misura potrebbe bastare, senza dimenticare di dare uno sguardo alla differenza reti, il primo paletto che fa la differenza in un ipotetico arrivo alla pari.
A 180 minuti dalla fine delle qualificazioni, Italia con + 11 e Svizzera con + 9. Insomma un testa a testa anche in questo senso, con gli azzurri che nell’ultima giornata sono attesi a Belfast e gli elvetici che chiuderanno in casa contro la Bulgaria. Vincere diventa davvero decisivo e con 4 punti nelle due gare finali le porte del Qatar si apriranno di colpo.
Al di la dei conti e della matematica però, c’è una gara da giocare e ci sono delle situazioni da risolvere in base alle assenze. Al centro della difesa come detto Bonucci stringerà i denti, con Acerbi in vantaggio su Bastoni per sopperire al forfait di capitan Chiellini. A centrocampo Barella proverà il recupero, con Jorginho in cabina di regia e in aria di pallone d’oro 2021.
L’altra mezzala nel 4-3-3 collaudato degli azzurri sarà Locatelli, con Pessina e Tonali pronti a subentrare dalla panchina. Per il rossonero si tratta della seconda convocazione con la nazionale maggiore, a distanza di due anni dalla prima quando ancora giocava in B con il Brescia.
In attacco, con Immobile out, tocca a Belotti. Il “Gallo” deve ricoprire il ruolo di punta centrale e seppur lontano ancora dalla forma migliore, gran parte del gioco offensivo passerà da lui. Sponde a favorire inserimenti degli attaccanti esterni e dei centrocampisti, vincere i duelli aerei, senza perdere di vista il compito principale: calciare a rete.
Gli altri due che sulla carta devono essere decisivi nel gioco d’attacco dell’Italia, sono ovviamente Insigne e Chiesa. Il partenopeo con la classe e la fantasia di cui dispone partendo largo da sinistra, mentre il bianconero con il suoi strappi e i suoi tiri velenosi sul binario di destra. Con i vari Berardi, Bernardeschi, Scamacca e Raspadori pronti a dare il loro contributo a gara in corso.
Probabile formazione Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Acerbi, Bonucci, Emerson; Barella, Jorginho, Locatelli; Chiesa, Belotti, Insigne. All. Mancini.
Qui, Svizzera
Nemmeno la Svizzera se la passa bene a livello di assenze.
Ben 7 gli uomini che mancheranno al CT Murat Yakin in vista della trasferta dell’Olimpico. Fuori dai giochi Embolo, Elvedi, Kobel, Xhaka, Seferovic, Zuber e Fassnatch. Insomma anche alla Svizzera mancherà mezza squadra e sulla carta i ricambi non sono quelli dell’Italia. Soprattutto l’assenza di Xhaka è quella che preoccupa di più: per qualità tecnico-tattiche e per il carisma.
Elvetici che non vanno però sottovalutati. Per informazioni chiedere alla Francia che nello scorso Europeo si è vista prima rimontare poi sbattere fuori ai calci di rigore negli ottavi di finale. Lo dimostrano anche i numeri della formazione biancorossa che al pari degli azzurri è ancora imbattuta dopo 6 giornate. 10 reti fatte e una subita, testimoniano di una squadra che segna con costanza e subisce davvero poco.
Per questo motivo non bisogna sottovalutare oltre modo gli elvetici che al netto delle assenze restano una squadra da prendere con le molle. Lo si evince anche dai pochissimi tiri concessi agli avversari in queste qualificazioni ai mondiale: appena 36 e con gli azzurri in grado di fare meglio con 33.
La cabala però gioca a sfavore della truppa di Yakin, considerando che in 24 trasferte sul suolo italiano, la Svizzera ha vinto una sola volta, nel 1982 e per di più in amichevole per 1-0. Nelle restanti 23 sfide in Italia, 18 vittorie azzurre e 5 pareggi completano un bilancio che sorride nettamente alla nostra nazionale.
Tornando alla gara di Roma, Murat Yakin ha delle scelte obbligare nello scacchiere tattico della sua squadra. In porta c’è il solito Sommer e davanti al portiere del Borussia M., agiranno Widmer, Schär (sostituto naturale di Elvedi), il perno della difesa elvetica Akanji e l’onnipresente Rodriguez a sinistra.
Problemi anche sulla mediana, dove agiranno in tre: lo stantuffo Freuler, il dinamico Sow e il ripescato Steffen che torna nel giro della nazionale a 30 anni e con 18 presenze in passato. Il vero valore aggiunto della Svizzera è ovviamente Shaqiri. A lui il compito di agire da raccordo tra il centrocampo e l’attacco, giocando alle spalle delle due punte e creando problemi all’Italia con i suoi inserimenti fra le linee.
Dotato di una tecnica e di una visione superiore alla media della squadra, è su di lui che poggiano le speranze svizzere. L’ex Liverpool, adesso in forza al Lione, tenterà di innescare l’inedita coppia d’attacco formata da Vargas che rileva l’infortunato Zuber e Okafor che prende il posto di Embolo.
Probabile formazione Svizzera (4-3-1-2); Sommer; Widmer, Schär, Akanji, Rodriguez; Freuler, Sow, Steffen; Shaqiri; Vargas, Okafor. Ct Yakin.
I numeri del match
La Svizzera è la squadra più volte affrontata dall’Italia nella sua storia: 60 precedenti con 29 successi per gli Azzurri, 23 pareggi e otto vittorie elvetiche.
L’ultima vittoria della Svizzera contro l’Italia risale al maggio 1993, proprio una sfida di qualificazione ai Mondiali: da allora cinque successi italiani e cinque pareggi, striscia in cui gli Azzurri hanno tenuto sette volte la porta inviolata (tre reti subite).
L’Italia giocherà la sua 63ª partita a Roma, città che più volte ha visto la Nazionale in azione: finora nella capitale 38 vittorie, 17 pareggi e sette sconfitte, tra cui tuttavia una proprio contro la Svizzera (0-1, ottobre 1982).
Italia e Svizzera hanno subito un solo gol in queste qualificazioni ai Mondiali per l’Europa, solo la Danimarca (zero in otto incontri) ha fatto meglio.
Pur avendo giocato solo quattro delle sei gare di questo girone di qualificazioni ai Mondiali, Leonardo Bonucci è il giocatore di movimento dell’Italia con il più alto minutaggio finora (360 minuti) – la prossima sarà la sua 106ª presenza da titolare con la maglia della Nazionale, che gli permetterà di superare Andrea Pirlo (105).