La tensione a Milano è palpabile ovunque: il Derby della Madonnina, il 175° di Serie A e il 229° in assoluto, rappresenta uno snodo fondamentale nella stagione delle due squadre meneghine. Domenica 5 novembre, alle 20:45, il capoluogo lombardo si fermerà ancora una volta per la battaglia con il palio la supremazia calcistisca cittadina.
Da un lato l’Inter, chiamata a vincere per ridurre lo svantaggio dalla vetta occupata proprio dai cugini e dal Napoli, che ammonta a 7 punti, dall’altro il Milan, che ha l’occasione per infliggere un distacco pesante alla terza in classifica e restare in testa alla classifica.
Come arrivano Milan e Inter al derby
Nonostante la situazione di classifica e più in generale l’andamento in campionato dipinga il Milan come favorito, la settimana appena trascorsa ha rilanciato in maniera decisa le ambizioni dell’Inter.
La squadra di Inzaghi infatti arriva al derby sulla scia di tre successi consecutivi tra campionato e Champions League, ottenuti facendo ruotare un po’ tutta la rosa a disposizione con ottimi risultati e rilanciando così le ambizioni nerazzurre in Champions League, dove il passaggio del girone, traguardo che manca da 10 anni, appare sempre più possibile.
Al contrario il Milan può aver visto minate le sue certezze, derivanti dallo splendido cammino in campionato, dal mancato successo casalingo contro il Porto che condanna i rossoneri a sperare in un miracolo per qualificarsi alla fase successiva di Champions League. Senza gli esperti Simon Kjaer e Zlatan Ibrahimovic in campo il Milan è apparso decisamente più fragile e meno caparbio della sua versione di campionato.
Gli assenti
Inoltre Stefano Pioli deve fare i conti con numerose assenze: oltre ai due portieri lungodegenti Maignan e Plizzari, sarà sicuramente assente anche Junior Messias.
Difficile anche il recupero di Ante Rebic, mentre per Samu Castillejo, Fode Ballo-Touré, Alessandro Florenzi e Pietro Pellegri si deciderà all’ultimo momento, ma solo gli ultimi due sembrano arruolabili per la panchina.
Infine, ed è probabilmente l’assenza più pesante, mancherà anche Theo Hernandez, squalificato dopo l’espulsione rimediata nel match contro la Roma.
Tutta la rosa a disposizione invece per Simone Inzaghi: gli unici tesserati indisponibili sono Christian Eriksen e Gabriel Brazao, le cui condizioni fisiche li escludono per tutta la stagione.
Il confronto sulle fasce: pesa l’assenza di Hernandez
L’assenza di Theo Hernandez è particolarmente pesante per il Milan, in quanto priva la squadra rossonera del suo principale cursore offensivo sulla fascia. La precaria condizione fisica di Ballo-Touré spingerà Pioli a dirottare sulla sinistra Davide Calabria, con Pierre Kalulu a destra (i due infatti sono stati protagonisti di una staffetta perfetta contro il Porto, con un tempo a testa in campo).
Se sulla destra il francese potrà permettersi qualche sortita offensiva, facilitato dall’aiuto in copertura di Saelemaekers, sulla sinistra difficilmente Calabria sarà portato a proporsi troppo in una zona di campo in cui non è del tutto a suo agio e con un compagno davanti come Rafael Leao, poco portato ai rientri difensivi. In quella zona di campo si allargherà spesso Barella, uno degli elementi più dinamici dell’Inter sempre pronto a creare superiorità numerica in fase offensiva.
Inzaghi potrebbe quindi schierare Matteo Darmian in maniera da prestare maggiore attenzione a Leao, non dovendo preoccuparsi troppo di tenere basso Hernandez (in tal caso forse la velocità e lo scatto di Dumfries sarebbero stati più utili). L’eventuale ingresso di Dumfries a partita in corso può essere una mossa utile a sparigliare le carte.
Sul lato opposto invece, considerata la tendenza di Bastoni ad uscire in marcatura sul lato di sinistra, può risultare letale la capacità di Ivan Perisic di prendere spazio alle spalle del terzino: la catena composta da Kalulu e Saelemaekers dovrà fare moltissima attenzione a scalare in maniera coordinata per non lasciare occasione all’esterno croato di prendere velocità e puntare l’area di rigore.
Centrocampo: Vidal o l’ex Calhanoglu unico dubbio di Inzaghi
Per due terzi il centrocampo dell’Inter è intoccabile: Marcelo Brozovic è il giocatore chiave della squadra (contro lo Sheriff ha vinto il terzo premio di migliore in campo in 4 partite di Champions League), fondamentale nella circolazione di palla così come nell’interdizione, e alla sua destra Nicolò Barella apporta un dinamismo e un’intensità agonistica impareggiabile.
L’unica casella scoperta rimane quella della mezzala sinistra: contro lo Sheriff ha impressionato la prestazione di Arturo Vidal, apparso il giocatore capace di unire intensità e qualità come non si vedeva da almeno un paio di stagioni.
Nonostante la grande prova però il cileno dovrebbe partire dalla panchina, lasciando spazio, almeno inizialmente, al grande ex Hakan Calhanoglu, le cui ultime prestazioni sono state in crescendo anche se ancora non del tutto convincenti.
Con Federico Dimarco in panchina però Inzaghi non vorrà privarsi di un giocatore così efficace sui calci piazzati, in maniera da sfruttare le grandi capacità aeree dei suoi centrali difensivi sulle palle inattive.
Si preannuncia una battaglia estremamente intensa con Franck Kessié e Sandro Tonali a centrocampo, la coppia che oramai sembra aver scalato le gerarchie di Pioli. In particolare il mediano italiano ha iniziato la stagione con grande intensità, e sarà lui probabilmente a dover contrastare l’ex compagno turco.
Ibra e Dzeko, centravanti d’esperienza e di difficile lettura
Le due difese dovranno fare gli straordinari contro due centravanti che uniscono fisico e tecnica come Edin Dzeko e Zlatan Ibrahimovic.
La difesa milanista dovrà fare attenzione alle due punte nerazzurre, ma Lautaro Martinez attaccherà maggiormente la profondità e sarà di più semplice lettura rispetto al bosniaco che, ripiegando spesso verso la palla, cerca di sottrarsi alla marcatura e favorire i movimenti dei compagni. Probabilmente sarà Fikayo Tomori a seguirlo in marcatura, mentre Simon Kjaer cercherà di far valere le sue doti di lettura dell’azione per limitare gli scatti di Lautaro.
Sul lato opposto, l’Inter potrebbe cercare di giocare con la difesa più alta per far finire in fuorigioco Ibrahimovic, che superati i 40 anni non ha certo più la reattività per seguire sempre i movimenti della linea difensiva.
In questa maniera però rischiano di essere sorpresi dalla velocità di Rafael Leao, che partendo largo a sinistra può inserirsi alle spalle di Skriniar.
Fondamentale è quindi il supporto che può dare Darmian in fase difensiva, mentre de Vrij e Bastoni dovranno limitare Ibra e gli inserimenti di Brahim Diaz dalla trequarti, con il supporto di Brozovic in copertura.