Il match che chiuderà la domenica calcistica di Serie A, quella che fa capo alla undicesima giornata di campionato, sarà anche quello più atteso del turno e vedrà di fronte Roma e Milan, divise da una rivalità storica che va ben oltre la mera competizione sportiva e che può segnare un solco importante per il futuro delle due squadre impegnate a raggiungere i loro rispettivi obiettivi.
Ultima gara di domenica
Nella serata di domenica alle 20,45, scenderanno in campo all’Olimpico di Roma, giallorossi e rossoneri per proseguire la loro marcia in campionato.
Trattasi dell’ultimo match domenicale, preludio al posticipo di lunedì primo novembre, tra Bologna e Cagliari che chiuderà la giornata.
Le due compagini sono reduci da due successi importanti rispettivamente contro Torino e lo stesso Cagliari, al termine di due partite di difficile interpretazione che hanno regalato tre punti pesantissimi alle squadre favorite.
È una conferma per i rossoneri, per adesso vera e propria sfidante del Napoli per la conquista della prima posizione in graduatoria, in questo momento saldamente in pugno seppur in coabitazione con i partenopei a quota 28 punti, ben sette in più rispetto alla più diretta inseguitrice delle due lepri, l’Inter di Inzaghi.
Un gradino sotto, con 19 punti, c’è proprio la Roma, che in Sardegna ha dimostrato di poter competere per un posto in Champions League, dopo la disastrosa sconfitta contro il Bodo Glimt in Conference League e il positivo pareggio interno contro l’altra capolista, il Napoli di Spalletti.
Recente passato favorevole al Milan
Una rivalità accesissima, dicevamo, che deriva intanto da questioni che poco hanno a che vedere con il calcio, soprattutto di carattere geopolitico, ma che affonda le proprie radici nella numerosa successione dei testa a testa tra le due squadre in un passato nemmeno tanto recente.
I giallorossi colsero un ottimo filotto di vittorie, ben quattro, tra il 2016 e il 2017, una delle strisce più lunghe a favore della Roma nello storico delle sfide tra le due squadre, ma da allora i capitolini hanno vinto solamente una delle ultime sette sfide con i rossoneri (2N, 4P).
D’altro canto la Roma è la squadra che il Milan ha battuto più volte in Serie A: in 172 confronti tra le due squadre, sono stati 76 i successi rossoneri, contro le 45 vittorie giallorosse (51 pareggi a completare).
In prospettiva, e questo è un dato che non può non far piacere ai tifosi giallorossi, in tutte le precedenti nove occasioni, nell’era dei tre punti a vittoria, in cui la Roma ha vinto almeno sei delle prime 10 gare di Serie A, ha poi chiuso il campionato nei primi tre posti della classifica (attualmente sei vittorie, un pareggio e tre sconfitte).
Solita emergenza Milan, ma…
È praticamente da inizio campionato che il Milan sta giocando con assenze più o meno importanti in tutte le parti del campo e così sarà anche per la partita di domenica. La duttilità degli uomini allenati da Pioli è però sotto gli occhi di tutti, visti i risultati di questo scorcio iniziale di stagione che ha visto il Milan partire a razzo.
L’infermeria, finalmente orfana dei due attaccanti più rappresentativi dei rossoneri, Zlatan Ibrahimovic e Oliver Giroud, ospita ancora i soliti Messias, Florenzi, Rebic e Maignan, ai quali si è aggiunto Ballo-Tourè, indisponibile per la trasferta capitolina.
Quasi al completo, invece, la Roma, che dovrà fare a meno dei lungo degenti Smalling e Spinazzola.
Le parole dell’allenatore portoghese all’indomani della sfida con il Bodo, sono state piuttosto dirette e rivolte alle seconde linee, una sorta di messaggio indiretto alla propria società, chiamata ad effettuare ulteriori sforzi, nel momento in cui riaprirà il mercato, per evitare di spremere al massimo quei giocatori che Mourinho considera titolari.
Titolari che non dovrebbero discostarsi molto dall’undici di partenza di Cagliari, cambiato a inizio ripresa, in virtù dell’inserimento di El Shaarawy al posto di Mkhitaryan e di Afena-Gyan, buona la sua prova, al posto di Vina.
Il terzino dovrebbe ritrovare il suo posto sulla fascia sinistra, ma Mkhitaryan rischia nel ballottaggio contro “il faraone“.
Confermatissimi Pellegrini e Zaniolo sulla trequarti, mentre Abraham ricoprirà ancora una volta il ruolo di punta centrale. Da valutare il mistero che avvolge il rapporto tra Mourinho e Shomurodov, ignorato ancora una volta durante i 90 minuti contro i sardi.
Faccia a faccia in modalità specchio
Se il modulo di Pioli è molto simile da quando è approdato al Milan, anche grazie alle due colonne che offrono un sontuoso filtro davanti alla difesa, garantito da Kessie, Bennacer e Tonali che ruotano splendidamente a seconda delle partite in cui vengono schierati, quello di Mourinho palesa l’ennesimo cambiamento di un allenatore che ha spesso variato atteggiamento e idee durante la sua carriera.
La costante è che i due allenatori metteranno in campo le due squadre in maniera speculare con il 4-2-3-1 che con ogni probabilità regalerà ben pochi spazi alla fantasia e alle sgroppate di gente come Zaniolo da una parte e Rafael Leao dall’altra.
Sarà con ogni probabilità proprio questa la chiave della partita: i break dei giocatori più sguscianti e veloci, che hanno la possibilità di saltare l’uomo per creare la superiorità sulla trequarti avversaria, saranno determinanti.
Vina da una parte e Theo Hernandez dall’altra, sembrano gli esterni più adatti allo scopo e la catena di sinistra di entrambe le squadre potrebbe essere quella dalla quale potrebbero partire le azioni più pericolose di entrambe le squadre.
Karsdorp e Calabria sono avvertiti.
Da sciogliere il nodo del centravanti titolare, per quanto riguarda i rossoneri, ma Ibra rimane avanti di un soffio rispetto al francese Giroud, mentre dall’altra parte Mou non può più fare a meno dei gol di Zaniolo e Abraham.
Sarà una partita molto tattica e probabilmente piuttosto chiusa con un notevole affollamento a centrocampo e pochi spazi da sfruttare. Staremo a vedere.