Le World Series 2021 ripartono dal graffio degli Houston Astros, che grazie a una prova di forza e personalità hanno riequilibrato la serie che assegnerà il titolo 2021.
Poche ore dopo il rovescio in gara 1 contro gli Atlanta Braves, la squadra di Dusty Baker ha dato sollievo ai 40000 del Minute Maid Park, imponendosi per 7-2.
Si è trattato di una vittoria molto più importante di quanto si potrebbe pensare, visto che in caso di esito opposto, pur essendo appena nata, la serie… avrebbe potuto finire già, o quasi, almeno virtualmente, visto che le prossime tre gare si disputeranno in Georgia.
Nel proprio fortino di Truist Park in teoria i Braves potrebbero anche laurearsi campioni, ponendo fine ad un’attesa di 26 anni: succederà se si aggiudicheranno i prossimi tre incontri.
Serie ancora in bilico
Per il momento si sa per certo solo che, per l’ottavo anno consecutivo, le World Series non si concluderanno dopo sole quattro partite. L’ultima squadra capace di vincere il titolo rifilando il cappotto all’avversaria, ovvero vincendo 4-0, resta San Francisco, nel 2012 contro i Tigers.
Quest’anno si arriverà quantomeno a gara 4 e poi chissà, visto che la bella reazione di Houston rende difficile fare un pronostico per le prossime tre sfide.
Dopo la rocambolesca sconfitta per 4-3 nella finale del 2019 contro i Nationals, gli Astros vogliono fare l’impossibile per riprovare a conquistare quello che sarebbe appena il secondo titolo della propria storia, dopo quello del 2017 conquistato sempre dopo un 4-3, ai danni dei Dodgers, titolo peraltro marcato dalle ombre dello scandalo dei segnali rubati e delle presunte “anticipazioni” ai battitori sui lanci avversari.
Atlanta ha deluso in gara due, di fatto già decisa dopo il secondo inning con gli Astros avanti 5-1. Al netto dei numeri d’alta classe di Josè Altuve, giunto al 22° fuoricampo della carriera nei playoff, tanti quanti Bernie Williams, secondo nella speciale classifica all time alle spalle di Manny Ramirez, e soprattutto di Josè Urquidy, bravo e fortunato a trovare sempre l’area dello strike e autore di sette fuoricampo, il manager dei Braves, Brad Snitker, dovrà capire cosa non ha funzionato. Troppi errori in difesa da parte di Atlanta, da Eddie Rosario al lanciatore di partenza Max Fried.
Dopo aver “ammazzato” il match già al termine del secondo inning, gli Astros hanno amministrato la partita. La sensazione è che lo stesso Snitker ne abbia preso atto, consapevole di come la serie sarà lunga e sul filo dell’equilibrio, come confermato dal repentino e totale ribaltamento della situazione tra gara 1 e gara 2 nell’arco di poche ore.
Non è un caso, allora, che il manager dei Braves ne abbia approfittato per dare respiro ai propri big, da A.J. Minter a Will Smith fino a Tyler Matzek, spremuti nella partita che aveva aperto la serie.
Verso gara 3
Anche perché nella notte italiana del 30 ottobre si tornerà già in campo per gara 3 e si andrà avanti al ritmo di un match al giorno fino al 1° novembre, data del primo, teorico match ball se una delle due contendenti riuscirà a fare doppietta di successi a cavallo di Halloween.
Da dove si riparte? Houston sa di essere favorita, forte dei numeri del proprio attacco nei playoff e di un livello generale superiore, ma in una stagione piena di alti e bassi e svoltata da agosto in poi il blackout di gara 1 non può che far sorgere qualche interrogativo.
Tuttavia, dopo aver abbattuto ai playoff prima i Brewers e poi i campioni in carica dei Dodgers è difficile porsi limiti. Tra chi non vuole farlo c’è Joc Pederson, che un anno fa era proprio a Los Angeles e che punta a diventare l’ottavo giocatore capace di vincere il titolo per due anni consecutivi con due squadre differenti.
Per Atlanta, solo la dodicesima squadra per numero di vittorie in regular season (88), la finale numero 16 della propria storia, a 22 anni dall’ultima, rappresenta già un tassello per tornare protagonista nel futuro a breve termine.
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