Tra i tanti top player che, da ormai tre settimane, si stanno sfidando ai tavoli del Casinò Rio ne manca uno: Phil Ivey.
Il Tiger Woods del poker finora non si è fatto vedere alle WSOP 2021. Si potrebbe pensare ad un calo di interesse per il poker, dopo 32 milioni di dollari vinti in carriera e 10 braccialetti dei campionati del mondo messi in bacheca.
In effetti quest’anno Ivey ha giocato poco. Eppure, solo un mese e mezzo fa, si è impegnato in un volo transoceanico per giocare il Super High Roller Bowl Europe a Cipro. Risultato? Un primo (nello Short-Deck) e un secondo posto, per altri 954mila dollari incassati.
Senza contare che nel giugno di quest’anno Phil Ivey ha fatto un vero e proprio coming out esistenziale, nel quale ha anche confermato che avrebbe preso parte alle World Series Of Poker. Ci deve essere un’altra ragione per la sua assenza.
Questa ragione si chiama Multiverse NFT, ovvero non-fungible token in versione tridimensionale.
Per chi non avesse dimestichezza con questi termini, diremo che gli NFT sono oggetti virtuali che diventano unici grazie alla tecnologia blockchain. Una foto, un’opera d’arte, una figurina sportiva, insomma tutto ciò che è potenzialmente collezionabile senza essere “fisico” è un NFT. Ne abbiamo parlato in un altro articolo.
Phil Ivey ha lanciato pochi giorni fa la sua collezione di NFT, realizzata in collaborazione con The Surgeon (marchio di scarpe da ginnastica) e disponibile su Moments Marketplace. La particolarità dell’operazione è che molti di questi oggetti virtuali sono pensati per il Metaverso, ovvero il futuro in 3D della Rete.
Va detto che questa non è la prima operazione che Phil Ivey realizza nel campo degli NFT. Sempre nel giugno di quest’anno, il poker pro aveva lanciato insieme a Ethernity Chain la collezione The Royal Flush: 5 carte virtuali dello stesso seme, dall’Asso al Dieci, ovvero la combinazione della scala reale. I prezzi per singola carta hanno oscillato tra i 200 e i 4.000 dollari di dollari al cambio con la valuta virtuale di EC.
Completata l’operazione su Moments, Phil Ivey ora è atteso ai tavoli delle Worlds Series Of Poker 2021. E’ quasi certo che arriverà qualche giorno prima del Main Event (inizia il 4 novembre), giusto per scaldare i motori in vista dell’evento più atteso. E che più gli manca.
Quello del ME è infatti un braccialetto che per ben due volte Phil Ivey ha visto da vicino: nel 2009, quando arrivò 7° nell’edizione vinta da Joe Cada, e nel 2003 quando ad eliminarlo al 10° posto fu proprio il vincitore finale, Chris Moneymaker.
Un’eliminazione che è entrata nella storia del poker.
La partita ha rivelato al mondo del poker Chris Moneymaker, la vittoria del quale è stata la miccia per l’esplosione del gioco negli anni a seguire.
Il tavolo finale inizia con 10 giocatori. Tra questi, oltre a Phil Ivey che è già un top player, ci sono Sam Fahra, Dan Harrington e Jason Lester, questi ultimi due noti anche come professionisti del backgammon.
Apre il gioco proprio Moneymaker che da utg+1 rilancia a 60mila (bui 10K/20K) con A♥Q♦. In quel momento, il contabile del Tennessee è chipleader. Tutti foldano fino a Phil Ivey che, in posizione di cutoff, spilla 9♠9♥. Call. Chiama anche Jason Lester da SB, con 10♠10♦. I tre vedono scendere le prime carte del board.
Flop: Q♥6♠Q♠. Lester fa check e lascia l’azione a Moneymaker che, con il tris floppato, punta 70.000. Ivey ci pensa un po’, forse sospettando una c-bet in bluff dell’original raiser, e alla fine chiama. Lester invece si toglie dalla mischia. Il call di Ivey è quanto mai azzeccato…
Il turn è infatti un 9♣ che gli consegna fullhouse. La mano prende la forma di un enorme cooler, ma Moneymaker non lo sa e decide di puntare 200mila chips. Dopo qualche secondo di riflessione, Ivey opta per il raise all-in. Snap di Moneymaker che allo showdown si vede dominato (83% il vantaggio di Ivey). Il contabile ha solo la Q♣ per il quads, tre 6 e uno dei potenziali tre Assi rimasti per il fullhouse superiore a quello del suo avversario. Complessivamente l’84% di chance. Moneymaker Si alza e butta gli occhiali da sole sul tavolo. Mossa propiziatoria.
La dealer gira l’ultima carta che è proprio uno di quei 7 out, l’A♠: Moneymaker chiude fullhouse di Donne agli Assi che batte il full di 9 alle Donne di Phil Ivey.
No Home Jerome è il primo out del final table. Moneymaker invece vola in alto, fino alla vittoria conclusiva su Sam Farha.
Ecco il video (senza NFT) di quella mano:
Foto di testa: Phil Ivey (credits PokerNews)