Le polemiche arbitrali scatenatesi nelle ultime giornate del Campionato di calcio di Serie A e derivanti dalle assegnazioni di alcuni calci di rigore dopo la consultazione del VAR a bordo campo da parte dell’arbitro di turno, hanno riportato al centro dell’attenzione una questione mai sopita originatasi al termine della stagione 2019/2020, la più tormentata dal COVID.
Vogliamo lasciare da parte le polemiche tra le varie tifoserie e fazioni, questione che non è mai stata di nostro interesse, per cui non leggerete in questo pezzo classifiche su rigori assegnati più o meno giustamente, nemmeno quelle, pur oggettive, sulle squadre che hanno usufruito il maggiore o minore numero di rigori al VAR.
Ci soffermeremo in questo articolo, sulla diffusione di un dato che, invece, parrebbe ben più interessante per capire se in Italia esista o meno un problema legato all’assegnazione dei rigori nel nostro massimo Campionato.
Il funzionamento del VAR
La nostra ricerca parte da un dato che non può prescindere dall’entrata in vigore del VAR, soprattutto in virtù del fatto che la Video Assistant Referee, si è fin dall’inizio posta l’obiettivo di esaminare le situazioni dubbie e fornire un ausilio tecnologico all’arbitro di campo, attraverso la consultazione delle immagini da parte di un secondo arbitro e di un suo assistente.
Per sgombrare il campo da ogni dubbio è giusto ricordare che il VAR ha il compito di intervenire in quattro situazioni specifiche:
- L’assegnazione di un gol
- L’assegnazione di un calcio di rigore
- Il cartellino rosso diretto
- L’errore e/o lo scambio di identità
La procedura prevede che VAR e AVAR, in costante comunicazione con l’arbitro, informino quest’ultimo che c’è una decisione da rivedere; lo avvisino sulle perplessità rispetto a un’azione precedente e la rivedano tramite le immagini spiegando al direttore di gara, che, in ultima analisi, deciderà se vedere le stesse immagini a bordo campo per poi decretare la decisione che spetta comunque e sempre, a lui.
Italia fuori media
In Italia, per quanto riguarda il Campionato, tale tecnologia è entrata in vigore a partire dal torneo 2017/2018, sebbene fosse stata introdotta in fase sperimentale, nel Campionato Primavera della stagione precedente.
Vogliamo prendere in esame le ultime 4 stagioni, la prima delle quali quella 2018/2019, per evitare di tenere conto di quella di esordio, durante la quale vennero limate alcune imprecisioni dettate dalla oggettiva poca esperienza sul campo.
Abbiamo raffrontato i 5 massimi campionati europei, Premier League, Liga, Bundesliga, Ligue 1 e ovviamente Serie A.
Fatte salve le debite proporzioni, la Bundes prevede 306 partite stagionali a fronte delle 380 disputate nell’arco degli altri 4 campionati, andiamo ad analizzare il numero dei rigori assegnati.
Il dato a cui ci riferiamo, palesa un numero poco contestabile, che mette in mostra una media di calci di rigore assegnati per ogni partita, superiore alle media europea. E nemmeno di poco.
CAMPIONATO | PARTITE | RIGORI | MEDIA |
---|---|---|---|
Serie A | 380 | 122 | 0,32 |
Premier | 380 | 103 | 0,27 |
Liga | 380 | 130 | 0,34 |
Ligue 1 | 380 | 139 | 0,37 |
Bundesliga | 306 | 91 | 0,30 |
2019/2020 da osservare
Nella prima delle quattro stagioni esaminate, in Italia sono stati assegnati 122 rigori, per una media di 0,32 a partita, sostanzialmente in linea con la media del Vecchio Continente.
Ma l’impennata è arrivata come un uragano nella stagione successiva, quella che, Francia esclusa dove si disputarono solo 279 partite, si concluse a fatica per il COVID.
Durante i 380 incontri disputatisi nel nostro Paese, gli arbitri fischiarono qualcosa come 187 massime punizioni, per una media di 0,49 a partita, in pratica uno ogni due match.
Il dato diventa ancor più eloquente se raffrontato alla media dei rigori assegnati in Premier League, dove ne vennero concessi, a parità di partite, meno della metà, 92, per una media di 0,24 a incontro.
CAMPIONATO | PARTITE | RIGORI | MEDIA |
---|---|---|---|
Serie A | 380 | 187 | 0,49 |
Premier | 380 | 92 | 0,24 |
Liga | 380 | 149 | 0,39 |
Ligue 1 | 279 | 89 | 0,32 |
Bundesliga | 306 | 73 | 0,24 |
2020/2021 ancora sopra media, ma quest’anno…
La media di rigori decretati nell’arco della passata stagione, è stata ancora una volta sopra quelle europea, ma in seno a parametri meno visibili, visto che furono 37 in meno i penalty tirati dalle nostre squadre di Serie A rispetto al campionato precedente, per una media pari a 0,39 a partita.
Lo start di questa stagione è invece sintomatico: 44 rigori assegnati in 90 partite, per una media che ricalca esattamente quella della stagione COVID, 0,49.
Il dato va ancora una volta in controtendenza rispetto a ciò che succede negli altri Campionati, non solo in virtù del dato generale, ma anche rispetto al confronto con le stagioni precedenti.
In Inghilterra, 0,23 Francia, 0,31, Germania, 0,28 e Spagna, 0,34, ovunque, quest’anno si tirano ancora meno rigori, per media a partita, rispetto a quelli concessi l’anno scorso.
CAMPIONATO | PARTITE | RIGORI | MEDIA |
---|---|---|---|
Serie A | 90 | 44 | 0,49 |
Premier | 90 | 21 | 0,23 |
Liga | 96 | 33 | 0,34 |
Ligue 1 | 109 | 34 | 0,31 |
Bundesliga | 81 | 23 | 0,28 |
I motivi?
Ammessa, non concessa e fatta salva, la non casualità di questi dati, andrebbero analizzate la cause di questa diversità tra noi e il resto dell’Europa. Il problema è che si entra nel campo delle ipotesi e si rischia di andare a cocciare contro i modi di interpretare il calcio da parte di questo o di quell’altro.
Si può pensare ad esempio ad una maggiore dimestichezza, o se preferite scaltrezza, dei nostri attaccanti a lasciarsi andare in area di rigore. Oppure una minore attenzione da parte dei difendenti nel contrastare i propri avversari o, perché no, a tenere le mani ben aderenti al corpo, visto che sono stati assegnati tanti rigori per fallo di mano.
Oppure ancora, vista la pressione mediatica e sociale che in Italia sembra essere ben più asfissiante rispetto ad altri Paesi, potrebbe essere un dato dovuto dal ruolo degli arbitri che preferiscono assegnare qualche penalty in più, piuttosto che farsi sommergere dalle critiche delle ore e dei giorni successivi alla partita.
Magari, invece, i nostri collaboratori e assistenti dell’arbitro, sono semplicemente più attenti a determinate situazioni in sala VAR e vengono richiamati gli arbitri in maniera più frequente rispetto agli altri paesi europei.
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