Benvenuti al derby di Inghilterra numero 210.
Una rivalità che supera anche i confini nazionali, quella tra Manchester United e Liverpool, fra le due squadre più vincenti di oltre manica. La formazione con più titoli vinti in patria, lo United, contro una delle Regine indiscusse del palcoscenico europeo, ovvero il club di Anfield.
La nona giornata di Premier League mette a confronto le due sfidanti e ballano punti pesanti in ottica prima posizione. Diavoli rossi in ritardo, con 14 punti in classifica e un solo punto nelle ultime tre gare, mentre i reds sono secondi con 18 punti: ancora imbattuti e a meno uno dalla capolista Chelsea.
Ole Gunnar Solskjær sente strani rumori sulla sua panchina, complice un andamento poco lineare e sotto tono rispetto alle attese, con CR7 che spesso ha tolto le castagne del fuoco, come mercoledì in Champions contro l’Atalanta. Dall’altra parte Klopp, con la fine degli infortuni, ha ritrovato la sua macchina da guerra, con Salah in forma smagliante.
Vediamo cosa ci attende in Manchester United – Liverpool, domenica alle 17.30.
Qui, United
Vincere per accorciare il gap.
La parola d’ordine in casa United è questa, considerando che i tre punti mancano da un mese: 2-1 a Londra contro il West Ham e da quel momento tre partite senza successo, con un solo punto racimolato in Premier League. Una crisi che rischia di essere acuita in caso di KO anche contro i reds. Non proprio il massimo per una squadra che sogna e che deve avere un ruolo da protagonista nella corsa al titolo.
Anche i successi in Champions League non calmano molto le acque in casa Manchester. Squadra maledettamente incisiva in attacco, grazie ad uno stuolo di campioni con CR7 in testa, mentre la difesa balla e fa spesso acqua. Lo dimostrano i 10 gol subiti in 8 gare, di cui 6 nelle ultime tre, senza considerare le reti incassate dall’Atalanta.
Insomma notti insonni per Ole Gunnar Solskjær su cui iniziano a circolare voci di un possibile esonero, con l’ombra di Antonio Conte che inizia a stagliarsi all’orizzonte. Momento delicato per il norvegese che sicuramente ci ha messo del suo in questa situazione con alcune scelte abbastanza opinabili.
La squadra manca di continuità nei risultati e si conferma vulnerabile a livello difensivo. Il centrocampo non sempre riesce a riequilibrare le distanze fra i reparti e così le uniche buone notizie arrivano dall’attacco, con 16 gol all’attivo.
Ma più che attraverso il gioco di squadra, le reti arrivano più per merito dei singoli: CR7 segna come sempre, ma spesso si trova a predicare nel deserto, con i vari Rashford, Bruno Fernandes, Greenwood e Cavani che fanno sentire il loro peso, ma senza dare la sensazione che si tratti un’orchestra ben affiatata.
E poi c’è il caso Pogba. Diciamo che il rapporto tra il centrocampista e il tecnico non è mai stato dei migliori, ma il francese alla pari dei due portoghesi è imprescindibile nel gioco dello United. Mercoledì contro l’Atalanta l’ex Juve ha iniziato dalla panchina, per poi ribaltare completamente la gara al momento del suo ingresso in campo.
È stato così anche lo scorso anno, soprattutto nella campagna continentale dell’Europa League chiusa al secondo posto: con Pogba recuperato a pieno dall’infortunio, il Manchester è decollato verso la finale e per informazioni chiedere a Pioli.
Situazione da prendere con le molle quindi ad Old Trafford, anche alla luce delle assenze di Diallo, Martial e Varane, che costringono Ole Gunnar Solskjær a delle scelte obbligate in vista di domenica: Lindelof e Maguire al centro della difesa, Fred e McTominay a formare la coppia mediana, con Greenwood e Rashford che si giocano l’ultima maglia da titolare alle spalle di Ronaldo, considerando che nella linea a tre dietro al portoghese, ci sono già sicuramente Bruno Fernandes e lo stesso Pogba.
Probabile Formazione, Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw; McTominay, Fred; Greenwood, Bruno Fernandes, Pogba; Cristiano Ronaldo. All. Solskjær .
Qui, Liverpool
Volare sempre più in alto.
La sosta ha fatto bene al Liverpool che appariva in fase calante dopo i pareggi con Brentoford e City, dove fra l’altro sono arrivate 5 delle 6 reti incassate in Premier League in otto gare.
Dalla ripresa della scorsa settimana, i reds sono tornati in formato macchina da guerra. Cinquina al Watford nel giorno del debutto di Ranieri sulla panchina avversaria e poi successo per 3-2 in casa dell’Atletico Madrid in Champions a blindare il primo posto nel gruppo B, con la qualificazione ormai in tasca.
Insomma, sull’altra panchina può sorridere Jurgen Klopp. La squadra vola a pieni giri nel motore, ancora imbattuta in Premier League, con 5 vittorie e tre pareggi che collocano la formazione di Anfield Road al secondo posto con 18 punti alle spalle del Chelsea primo della classe con 19 punti.
Impressionante l’attacco del Liverpool, di gran lunga il migliore in campionato con 22 reti, a cui vanno aggiunti 12 centri in tre gare di Champions League. I tre tenori, Salah, Firmino, Mané, con il supporto a turno di Jota e Origi.
La difesa appare un fortino invalicabile e non bisogna lasciarsi ingannare dalle 6 reti subite in otto gare: una porta la firma del Chelsea, due del City e l’unica serataccia concerne il 3-3 in casa di un Brentford che con le grandi si esalta.
Al di la dei reparti, del meraviglioso gioco di squadra e della netta superiorità di alcuni singoli, come Salah, il vero valore aggiunto dei reds è quello di aver svuotato quasi del tutto l’infermeria rispetto alla scorsa stagione e con una panchina finalmente lunga, dove Klopp può scegliere, senza essere obbligato in alcune decisioni.
Aver ritrovato Van Djik, con Matip e Gomez al centro della difesa è il grande colpo di mercato, dopo un anno passato ad utilizzare 12 giocatori differenti come difensori centrali.
Tamponata questa emorragia, Henderson e compagni sono tornati a livelli altissimi, come abbiamo potuto ammirare prima della stagione 2020-21, segnata appunto da un record negativo di 100 assenze complessive, tra infortuni e Covid-19.
In vista della gara di Old Trafford, Klopp deve rinunciare a Thiago Alcantara (anche sé in realtà proveranno fino all’ultimo a recuperare lo spagnolo), oltre ai giovani Jones ed Helliot. Formazione base per i reds, con l’unico ballottaggio che concerne la mediana, tra Keità e Milner; chi resta fuori, gioca nella ripresa come in una sorta di staffetta.
Probabile Formazione Liverpool (4-3-3): Allison; Alexander-Arnold, Matip, Van Djik, Robertson: Henderson, Fabinho, Milner; Salah, Firmino, Mane. All. Klopp.
I numeri del derby di Inghilterra
Come detto, si gioca l’incrocio numero 210 nel derby di Inghilterra in tutte le competizioni, con lo United al comando con 80 successi, a fronte di 70 vittorie reds e 59 pareggi.
Restringendo il campo al solo campionato, sono 175 le gare giocate nella massima serie inglese, con 67 vittorie dei diavoli rossi, 60 del Liverpool e ben 51 pareggi.
Il Manchester United ha vinto solo uno degli ultimi 10 incontri di Premier League con il Liverpool (6N, 3P), perdendo in casa 4-2 la scorsa stagione. Dopo la vittoria per 4-2 in casa del Man Utd a maggio, il Liverpool potrebbe vincere due gare consecutive in campionato all’Old Trafford per la prima volta dal gennaio 2002.
Il Manchester United ha incassato quattro gol in una partita casalinga di Premier League solo per la quinta volta nell’incontro della scorsa stagione con il Liverpool, perdendo 4-2. L’ultima squadra a segnare 4+ gol in due trasferte consecutive nella massima serie contro il Man Utd è stata il Burnley nel 1961-62 (vinto 4-1) e 1962-63 (vinto 5-2).
Il Liverpool è imbattuto nelle ultime 25 partite di Premier League contro squadre “United” (18V, 7N), da quando ha perso 2-1 in trasferta contro il Manchester United nel marzo 2018 – se non perde eguaglia la striscia di imbattibilità più lunga contro squadre con “United” nel nome nella storia del calcio inglese, registrata dal Brentford tra ottobre 1998 e novembre 2000 (26).
Il Liverpool è imbattuto da 18 partite di campionato, la serie aperta più lunga nelle prime quattro categorie del calcio inglese (13V, 5N). Fuori casa, i Reds hanno segnato almeno tre gol in ciascuna delle ultime cinque partite di Premier League (17 in totale), con solo il Man Utd la scorsa stagione ad aver registrato una striscia del genere più lunga nella competizione (6).