Bisognava assolutamente vincere e si è vinto, ma non solo, si è anche vinto bene.
L’Inter regola lo Sheriff Tiraspol per 3-1 sul campo di San Siro, un avversario che faceva più paura per i suoi inaspettati exploit nei precedenti turni contro le altre avversarie di girone piuttosto che per il suo reale valore.
La squadra moldava ha messo in mostra le sue qualità nelle ripartenze veloci solo nei primi minuti, ma una volta prese le misure si è resa pericolosa solo in occasione di errori dei giocatori interisti.
Cosa ha funzionato: un Dzeko in grande spolvero
La nota maggiormente positiva ieri sera è arrivata da Edin Dzeko.
Un po’ in ombra nella sconfitta di Roma contro la Lazio, il bosniaco si è resto protagonista invece di una suntuosa prestazione contro i moldavi.
Il gol sulla spizzata di Vidal è stato un preziosismo di tecnica e coordinazione, reso possibile dalla brillante intuizione avuta di staccarsi dal gruppo di giocatori in area prevedendo in anticipo dove avrebbe potuto ricevere palla.
L’azione del secondo gol, dove ha mandato in rete lo stesso Arturo Vidal ricambiando l’assist, è stata poi il paradigma di una partita in cui ha ricoperto alla perfezione il ruolo di regista offensivo, abbassandosi e alzandosi lungo la trequarti in maniera da ricevere palla quando necessario, rallentando o velocizzando lo scorrere dell’azione per favorire gli inserimenti dei compagni.
Una nota di merito anche alle prestazione di Vidal, la migliore da quando veste la maglia nerazzurra, sempre attento a centrocampo e pronto a supportare l’azione offensiva, e a un Dimarco che partendo da terzo di difesa ha avuto la libertà di potersi proporre con continuità in avanti, duettando con Perisic lungo la fascia sinistra e rendendosi protagonista con il suo sinistro anche sui calci piazzati.
Il resto del pacchetto difensivo non ha minimamente sofferto in occasione le sortite offensiva del mancino azzurro, con Skriniar e soprattutto De Vrij che non hanno concesso spazi alle punte dello Sheriff.
Cosa non ha funzionato: Handanovic sta diventando un problema?
La prestazione dell’Inter è stata più che buona, eppure per una manciata di minuti lo Sheriff si è portato sul pareggio e nella mente dei tifosi nerazzurri si sono materializzati vecchi fantasmi.
Il gol di Vidal ha subito rimesso le cose a posto, eppure il gol subito ha evidenziato ancora una volta come il capitano Samir Handanovic non offra più la sicurezza di un tempo.
La punizione di Sebastien Thill da 35 metri infatti è stata sì calciata da manuale, con una parabola perfetta per insaccarsi sotto la traversa, ma il portiere nerazzurro non ha avuto la reattività necessaria per evitare il gol, partendo in netto ritardo su un tiro non certo potentissimo.
Rimandato anche Denzel Dumfries, troppo frenetico e impreciso sulla destra.
L’olandese non ha commesso nessun errore in fase di ripiegamento, anzi, ma nell’area avversaria ha sciupato troppe occasione per tocchi imprecisi e poca coordinazione.
Come visto anche nel finale di partita contro la Lazio, il laterale destro sembra non gestire benissimo l’emozione delle partite importanti.
In conclusione: l’Inter si rilancia in chiave qualificazione
Nonostante le due vittorie consecutive all’esordio in Champions League, lo Sheriff si è dimostrato avversario più che alla portata dei nerazzurri. La netta sconfitta dello Shakhtar Donetsk contro il Real Madrid (ben cinque i gol subiti dagli ucraini, che nelle ultime tre sfide contro l’Inter invece hanno sempre mantenuto la porta inviolata) ha fatto in modo che gli spagnoli affianchino i moldavi in testa al girone con 6 punti.
La situazione dell’Inter, al momento terza a 4 punti, ora è decisamente più serena: con una vittoria a Tiraspol i nerazzurri sarebbero sicuri di agguantare quanto meno il secondo posto del girone, per poi giocarsi il passaggio del turno ospitando lo Shakthar a San Siro nella penultima giornata.
La speranza è quella di arrivare allo scontro di Madrid contro il Real già sicuri del passaggio del turno (scenario possibile in caso di due sconfitte consecutive dello Sheriff) e per giocarsi al massimo la testa del girone.
È uno scenario su cui non molti puntavano dopo le prime due partite e l’assenza di gol e vittorie, ma per realizzarlo bisogna presentarsi a Tiraspol con la mentalità adatta, non sottovalutando un’avversario che, nonostante la netta sconfitta di San Siro, ha dimostrato di poter essere letale sulle ripartenze e che nello stadio di casa non avrà quel timore reverenziale che il palcoscenico di San Siro può aver indotto.