Nemmeno il tempo di godersi un altro successo in campionato e per il Milan è già tempo di tornare in campo. La Champions chiama, l’appuntamento è di quelli da non sbagliare.
Perché prima della terza giornata, la classifica in Europa dice zero punti e ultimo posto: contro il Porto non è ammesso un risultato diverso dalla vittoria.
Quella contro il Verona, intanto, ha dato nuove certezze a Pioli: in Serie A la sua squadra riesce a essere più forte di sfortuna, assenze e cambi obbligati e inattesi. Fatica, determinazione e lacrime.
Come quelle di Samu Castillejo sabato a fine partita, protagonista inatteso dell’ultimo match ribaltato proprio con il suo ingresso in campo. In estate era stato invitato a lasciare Milano, per lui sembrava non esserci più posto.
Ma nel gruppo rossonero tutti sembrano avere un compito preciso e tutti hanno l’occasione di ritagliarsi il loro spazio. Così anche lo spagnolo è riuscito a dire la sua in una serata non semplice prima di lasciarsi andare all’emozione.
Sabato sera è venuto fuori lo spirito di un gruppo in continua crescita, sotto la guida di un allenatore che sa sempre cosa fare. I rossoneri credono nelle loro qualità: sanno soffrire, sanno chiudersi e difendersi quando necessario, ma sanno anche giocare bene e organizzare una manovra che a tratti, in stagione, ha impressionato.
Così il Milan esce dalle situazioni più complicate; dovrà farlo anche in Portogallo, di fronte a un avversario difficile contro cui si gioca il futuro europeo. Pioli e i suoi ragazzi, uniti dalla fiducia reciproca e da un obiettivo comune, dovranno obbligatoriamente avere la meglio nel doppio confronto con la squadra di Conceicao per avere ancora una speranza di qualificazione agli ottavi.
A Liverpool la bella figura non è bastata, la sfortuna e qualche episodio controverso non hanno premiato i rossoneri nemmeno in casa contro l’Atletico; questo è il momento per rimettere le cose a posto.
Le scelte di formazione saranno probabilmente ancora una volta determinanti: senza pensare a chi non potrà esserci, Pioli dovrà trovare ancora nuove risorse che solo lui conosce per provare ad avere ragione non solo in campionato.
A Oporto per vincere, il diavolo vuole uscire dall’inferno dell’ultimo posto nel girone seguendo la sua guida. Compatti e convinti: anche in Champions è il momento di fare posto ai risultati, prestazioni e complimenti non possono più bastare.