Piena di fascino, di storia e di rivalità, la partita che chiuderà la domenica calmcistica del 17 di ottobre e che metterà di fronte all’Allianz Stadium Juventus e Roma.
Si gioca quindi a Torino, con la necessità da parte di Allegri di non perdere ulteriori punti in campionato che a questo punto potrebbero risultare fatali nella rincorsa al titolo e con l’allenatore della Roma, Mourinho, che deve provare a mantenere il ritmo Champions senza lasciare troppo campo alle tre davanti, Napoli, Milan e Inter.
Mourinho tra il suo passato e il fattore Orsato
Partiamo subito da un dato che palesa un non proprio idilliaco rapporto tra Daniele Orsato, 46enne arbitro della partita e Jose Mourinho, espulso in ben due occasioni proprio dal Direttore di Gara di Montecchio Maggiore.
Sono precedenti che fanno capo all’esperienza nerazzurra, sponda Inter, del tecnico lusitano, che torna all’Allianz Stadium ancora una volta da avversario, dopo le innumerevoli diatribe col pubblico bianconero, prima proprio in campionato nell’anno del triplete, poi con il Manchester UTD, quando ribaltò il risultato per 1-2 nel novembre del 2018 in Champions League, con quel gesto della mano portata all’orecchio, che non piacque molto ai fan della Juventus.
Ma da quegli anni è passata tantissima acqua sotto i ponti, oggi Mou è l’allenatore della Roma e affronta Massimiliano Allegri in quella che è già una sfida delicatissima per il campionato di Serie A, a prescindere dal blasone e dalla rivalità delle due squadre.
Tutti a faticare per Max
C’è un mantra che ripete spesso l’allenatore juventino Max Allegri, soprattutto da quando ha ripreso ad allenare i bianconeri da questa stagione, in relazione alla forza esplosiva di alcuni dei suoi elementi: il lavoro.
La squadra ha potuto stare insieme ben poco dall’inizio della stagione, visto che gli impegni per le nazionali, i ritardati rientri dalle vacanze e alcuni acciacchi, non hanno permesso un’amalgama perfetta tra tutti i componenti della squadra.
Inoltre non è di poco conto il reinserimento di un giocatore come Kean sul quale l’allenatore livornese conta parecchio e a cui occorre inculcare una sorta di disciplina tattica che serve come il pane a questa Juve.
Stesso discorso per Locatelli, che ha però dimostrato subito una collocazione in campo che piace ad Allegri, messo alle strette dagli infortuni di Dybala e Morata, che hanno originato una rotazione di uomini e impieghi tattici anche per quanto riguarda gli effettivi di centrocampo.
Non cambierà di molto la situazione per la partita di domenica, dove occorrerà fare i conti con la presenza dei soliti sudamericani impegnati nelle nazionali.
Partendo dalla difesa bisogna cominciare a capire chi far partire tra i titolari, visto che difficilmente verranno schierati dal primo minuto Alex Sandro e Danilo, ma in questo caso sarà impossibile per Allegri non chiedere uno sforzo maggiore a Cuadrado, esterno alto a destra.
Ci sono buone possibilità che Alex Sandro possa prendere il posto di colui che potrebbe partire dall’inizio, l’ex Cagliari Luca Pellegrini che completerà una difesa formata da De Ligt e Bonucci al centro e De Sciglio dalla parte opposta.
Fuori Rabiot e Ramsey, non convocabili per domenica sera, anche il centrocampo diventa un’incognita mica da ridere, anche se il rientro di Arthur, che potrebbe scendere in campo fin dall’inizio insieme a Locatelli, con Bernardeschi e presidiare la fascia opposta rispetto a quella di Cuadrado.
Abbiamo già accennato all’utilizzo di Kean, che dovrebbe formare una coppia esplosiva davanti con Chiesa.
Ci sono speranze di rivedere Dybala almeno in panchina, da utilizzare a seconda di come si metterà la partita.
Zaniolo ci sarà
Problemi anche per il tecnico della Roma, che deve fare i conti con il rientro dell’urugaiano Vina, a fortissimo rischio presenza tra i titolari, esattamente come Alex Sandro e Danilo.
Se dovesse farcela il sud americano, la linea a quattro proposta dal Mourinho, potrebbe essere completata dai centrali Mancini e Ibanez, vista l’indisponibilità di Smalling, mentre a destra sarà confermato Karsdorp.
Su quella stessa fascia, con grandi compiti offensivi, agirà Zaniolo, che ha riassorbito il problema accusato contro l’Empoli, mentre davanti alla difesa Cristante e Veretout avranno il doppio compito di tamponare le avanzate della Juve e agire in fase di costruzione.
Pellegrini e Mikhitaryan i due trequartisti che daranno una mano a Zaniolo, ma la novità riguarda soprattutto l’attacco, dove Shomurodov prenderà il posto di Abraham, a forte rischio per la contusione rimediata con la sua Inghilterra nel match contro l’Ungheria.
A questo punto l’unico punto interrogativo riguarda l’esterno di sinistra, visto che Vina è in odore di ballottaggio con Calafiori per un posto da titolare.
Scontro Pellegrini/Chiesa
Potrebbero essere loro i due nomi da tenere sotto controllo per la partita di domenica sera.
Lorenzo Pellegrini e Federico Chiesa, hanno cominciato la stagione in maniera davvero performante e ci si aspetta molto dalle loro giocate per mettere in difficoltà la difesa avversaria.
Parliamo ovviamente dei break dell’attaccante bianconero, sempre pronto a spaccare le retroguardie che provano a tappare le sue sfuriate e delle giocate del trequartista giallorosso, geniale inventore di passaggi e corridoi per mettere di fronte al portiere i propri compagni, senza che disdegni, lui stesso, la conclusione a rete.
Seppur facente capo ad un duello a distanza, invece, sarà piuttosto interessante capire chi tra Kean e Shomurodov riuscirà a far rimpiangere di meno l’assenza delle punte titolari Morata e Abraham.
Sembra una partita dove la tattica avrà una valenza meno importante rispetto ad altre occasioni e l’idea di assistere ad un match piuttosto fisico, è tutt’altro che da scartare.
Gli ultimi minuti, dove tenuta atletica e nervosa hanno fatto spesso la differenza in questa sfida, saranno probabilmente ancora una volta decisivi e la spunterà chi avrà più energia di spendere nell’ultimo quarto di partita.