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La vittoria azzurra agli Europei, quella francese in Nation League, con anche il tiki taka spagnolo però tornato alla ribalta.

Poi c’è l’eterna ambizione inglese (non sempre ripagata dai risultati) e la costanza tedesca che vede i panzer sempre tra i protagonisti. Oggi più che mai la domanda su quali sono le “scuole calcistiche” predominanti nel continente è aperta a diverse possibili interpretazioni.

Abbiamo provato a dare qualche risposta analizzando proprio i cinque top campionati del continente, per vedere in effetti quali sono le nazioni che apportano più peso soprattutto in fase offensiva. E quello che ne è venuto fuori è particolarmente interessante.

Quali sono le nazioni con più presenze nei campionati?

Per cominciare la nostra analisi, bisogna necessariamente partire da un primo dato, quello relativo alle semplici presenze nei cinque top campionati. Scopriamo così, senza molta sorpresa del resto, che i calciatori più presenti in campo sono quelli di nazionalità francese (1729) seguiti a ruota dagli spagnoli (1670). Questo perchè ovviamente Ligue1 e Liga sono una o due giornate avanti per cui è normale che vi sia una certa predominanza.

Tra i campionati alla pari, tutti alla settima giornata di gioco, i giocatori tedeschi sono i più presenti (950), contro 797 degli italiani e le 741 degli inglesi. Piuttosto scontato anche il fatto che subito dopo, siano brasiliani (452) e Argentini (316) quelli più presenti in campo.

Il dato più interessante in questo caso, è invece quello della percentuale di stranieri che sono presenti nei cinque maggiori campionati europei.

In quel caso infatti, vediamo come soltanto in Spagna ci sia una predominanza di giocatori iberici (il 58.33% del totale), mentre in tutti gli altri, sono proprio i giocatori non nazionali a farla da padrone.

In Ligue1 e in Bundesliga siamo appena sotto la metà (47% e 45% rispettivamente di giocatori nazionali), mentre in Italia al momento siamo intorno al 39% di azzurri in campo nella Serie A. Chiude la Premier, dove solo il 36.1% dei calciatori sono inglesi.

PREMIERSERIE ALIGUE 1BUNDESLIGALIGA
Stranieri tesserati63,90%60,70%53,04%54,06%41,67%
L’incidenza degli stranieri sul totale dei tesserati nei top 5 campionati

Chi segna di più?

Se prendiamo il dato complessivo, ovvio che avendo più giornate disputate sono i francesi anche in questo caso a guidare la graduatoria, con 171 reti segnate all’attivo. Seguono per lo stesso motivo gli spagnoli con 121.

Mentre di nuovo tra i campionati dove siamo fermi alla settima giornata, sono proprio gli italiani quelli a segnare di più, con 85 reti contro le 71 dei tedeschi e le 61 degli inglesi. Curiosa inversione di tendenza invece tra i paesi extra europei, dove sono gli argentini i più prolifici in zona gol (36) contro le 35 reti dei brasiliani, nonostante siano molto più presenti in campo.

E in effetti per comprendere meglio di quale nazione siano i calciatori più determinanti in fase offensiva, è necessario utilizzare un dato medio. In questo caso la risposta è molto diversa e potrebbero essere buone notizie per noi. Il rapporto migliore tra presenze e gol è infatti proprio quello degli italiani: 0.11 visto gli 85 gol in 797 presenze.

Subito dietro i francesi con un 0.1 mentre più staccati sono gli inglesi (0.08), spagnoli e tedeschi (entrambi a 0.07). Tra le nazionalità che hanno segnato almeno venti gol in questo avvio, il rapporto migliore di tutti è invece quello dei senegalesi (25 reti in 172 presenze per un 0.15 di rapporto).

In quale campionato si segna di più?

A proposito di gol, diventa interessante anche osservare come stiano cambiando probabilmente le “gerarchie” di spettacolo. Stando a questo avvio di stagione infatti, il campionato dove si segnano più gol è proprio la Serie A italiana, dove possiamo assistere a 1.6 gol a partita di media (altro che tatticismi e catenacciari).

Gli unici tra i top five che tengono il passo sembrano essere i tedeschi, visto che in Bundesliga si viaggia a una media di 1.52 gol a partita. A seguire poi la Ligue1 con 1.44 e la Premier League ferma a quota 1.3 precisi. Fanalino di coda è la Liga spagnola, dove si assiste a solo 1.1 gol a partita di media (Simeone docet).

Quali sono i campionati con più giovani?

Altra domanda molto importante è quanto nei vari campionati si punta sulle nuove leve in crescita. Un punto fondamentale per il futuro non solo delle varie leghe, ma anche delle rispettive nazionali che proprio a seconda dell’impiego dei più giovani, basano la loro crescita nel divenire.

In questo caso purtroppo l’Italia non se la passa benissimo. I due tornei che hanno l’età media più bassa infatti sono la Ligue1 e la Bundesliga, rispettivamente con 25.3 e 25.4 all’anagrafe.

Più indietro quasi a pari merito ecco la Serie A (con 26.7 di media) e la Premier (un centesimo sopra a quota 26.8), mentre anche questa volta la Liga sembra la più anziana del gruppo con un 27.5 di età (anche se abbiamo da poco lodato Luis Enrique proprio per aver subito dato spazio ai giovanissimi in nazionale).

PREMIERSERIE ALIGUE 1BUNDESLIGALIGA
Età media tesserati26,826,725,325,427,5
L’età media nel totale dei tesserati nei top 5 campionati

A quale età si segna di più?

Altro dato molto interessante è vedere quali sono invece le fasce di età in cui i giocatori risultano più incisivi in zona gol.

Il dato assoluto premia ovviamente quelli più presenti, ovvero il range di età che comprende in nati negli anni 95-96-97, con questi ultimi in particolare a guidare la classifica con 101 gol su 1030 presenze in campo (0.1 di media).

Non a caso siamo quindi intorno ai 24-25 anni di età, target perfetto per molti club visto che sono già nel pieno della loro crescita e offrono ampi margini di plus valenza per il futuro.

In termini di gol però, notiamo come i “migliori” siano però quelli nati nella fascia 86-88, con il 1987 come anno magico visto che offrono un rapporto di 0.15 tra gol e presenze in campo (45 reti a fronte di 307 presenze). Largo ai giovani quindi, ma meglio avere in squadra anche un qualche 34enne pronto a dare manforte con la sua esperienza.

GOLANNO DI NASCITAPRESENZEGOL A PARTITA
22004310,06
72003850,08
2520023290,08
1520013630,04
6620006280,11
5419997410,07
6319988410,07
101199710300,10
9419969610,10
8119959020,09
7519949520,08
6619937920,08
8519928480,10
7619917620,10
4119905170,08
3719894510,08
3519883310,11
4519873070,15
2019861540,13
619851010,06
11984300,03
11983450,02
01982130,00
11981140,07
La tabella esprime quale sia l’età in cui un giocatore è più determinante

Conclusioni

Il quadro generale che viene fuori da questa analisi quindi, offre diversi spunti di discussione.

C’è intanto la consapevolezza che il campionato italiano sia tra i più spettacolari di tutti, con un tatticismo sempre a farla da padrone, ma ormai incentrato più sulla fase offensiva che su quella difensiva come era capitato in tempi passati.

E questo nonostante di fatto proprio nel reparto delle punte gli azzurri siano quelli con meno alternative di grande livello (segno però che possiamo compensare in altro modo).

Non è un caso quindi che siano arrivati anche i record e le vittorie per la nostra nazionale. Così come non è un caso che gli inglesi abbiano ancora da mettere a posto qualcosa (se sono ultimi in tutte le graduatorie prese in esame, ci sarà un motivo).

Idem per gli spagnoli, che forse salvati proprio dall’approccio innovativo di Luis Enrique, stanno mascherando meglio di altri alcune mancanze derivanti proprio da una Liga che appare in netto calo in termini di spettacolarità e proposte di gioco.

Ecco allora che per vari motivi, i rivali più temibili in termini di scuole di calcio, sembrano ancora una volta i francesi e i tedeschi. Se è vero che in Ligue1 il gap tra top team e le altre è in continua crescita (soprattutto per il PSG), è vero anche che forse proprio per arginare quelle differenze, molte squadre mettono in scena giovani di avvenire e cercano di valorizzare al meglio i loro talenti, con la conseguenza di offrire spazi utili per i top player del futuro.

Discorso simile anche per i tedeschi, che comunque non hanno mai smesso in realtà di avere una base di talento utile da mettere in scena, mancando semmai più nell’organizzazione di gioco (puntare sulla fisicità nel calcio moderno non è sempre appagante dal punto di vista di risultati).

La sfida per stabilire quale sia la migliore scuola calcio in Europa quindi è ancora aperta.