Se alla fine del campionato del mondo di Formula Uno dovesse essere Max Verstappen a vincere la classifica piloti, buona parte del merito – paradossalmente – sarà di Mercedes.
Sono infatti tanti, troppi gli errori della scuderia di Brackley nel corso di questa (combattutissima) stagione 2021.
Anche ieri, in Turchia, una tattica estrema ha condannato Lewis Hamilton a terminare al quinto posto, dopo che a lungo il podio (se non addirittura la vittoria) pareva possibile.
Cose turche
Nel Gran Premio russo di Sochi, due settimane fa, Verstappen era stato retrocesso in ultima posizione in griglia a causa della sostituzione della power unit, riuscendo poi a risalire sino al secondo posto finale.
A Istanbul si è visto uno scenario simile, seppur invertito: Hamilton è partito a metà griglia per via di una serie di sostituzioni al motore, tuttavia la rimonta non è del tutto riuscita al campione inglese. Ora i punti di distacco da Verstappen, nella classifica iridata, sono 6, con 6 gare ancora da disputare.
E dire che nel weekend turco la Mercedes aveva mostrato un potenziale devastante, ben superiore a quello Red Bull: il podio, quantomeno, sembrava inizialmente l’obiettivo minimo.
La danza dei pit-stop, iniziata al giro 36 da Verstappen, seguito da Bottas e Perez, aveva proiettato Hamilton al quarto posto, con Leclerc al comando ma ancora senza soste.
Chiamato al box, la risposta è stata eloquente: quel “non mi sembra una buona idea” la dice lunga sul feeling tra il 44 e la squadra. Passati alcuni giri di grande imbarazzo, in cui Hamilton chiedeva o di poter restare fuori sino alla fine o di rientrare e montare le gomme slick su una pista che si stava asciugando, Mercedes ha deciso di farlo rientrare al giro 50 per una terza via: quella di montare altre gomme intermedie, che però richiedevano molti giri per la messa in temperatura, tagliandogli di fatto ogni chance di risalire.
Alla fine, quindi, Verstappen secondo, Hamilton quinto, con l’olandese che compie l’ennesimo sorpasso in graduatoria.
Punti persi, quindi, un’altra volta: i tifosi del campione inglese sperano che non risultino determinanti a fine stagione.
Delusione Lewis
È un Hamilton che non ha nascosto l’amarezza a fine gara: “La pista si stava asciugando, così vedendo tutti montare un secondo set di intermedie, speravo di poter fare una sosta unica per passare alle gomme slick.
È stato frustrante perché mi sono visto potenzialmente in seconda posizione, ma ora non sono contrariato in merito a quanto abbiamo fatto. Ne abbiamo parlato in squadra e non ho molto da dire al riguardo, abbiamo conquistato dei buoni punti per la squadra e torneremo a lottare la prossima gara”.
La vittoria di Bottas
Un mezzo sorriso, per Mercedes, arriva da Bottas: il finlandese, alla sua prima vittoria stagionale, ha dominato il weekend, vincendo meritatamente la gara. Peraltro, senza essere vincolato da eccessivi ordini di scuderia, che troppe volte quest’anno l’hanno messo in difficoltà.
Gli altri protagonisti della giornata non possono che essere Leclerc e Sainz, col primo che a tratti ha accarezzato l’idea di vincere la gara non entrando a fare il pit stop, e col secondo che ha compiuto una rimonta straordinaria dall’ultima casella sino all’ottava piazza. Per una volta, Ferrari quindi decisamente meglio di McLaren, nella corsa al terzo posto dei costruttori.
Next stop: Austin, Stati Uniti
Si ripartirà dal circuito di Austin, il 24 ottobre prossimo.
Quello texano sembra poter essere un circuito favorevole a Hamilton e a Mercedes, che quantomeno – dovendo trovare dei lati positivi dal weekend turco – ha ritrovato una macchina estremamente performante, nettamente più veloce rispetto alla Red Bull di Verstappen (prova ne è la suddetta vittoria di Bottas, mai in discussione).
Ora, con una gara in un circuito in cui occorre parecchio motore, può darsi che il gap venga ridotto o quantomeno limitato. Al netto di errori delle scuderie, dal momento che – con sempre meno gare a disposizione – vi è sempre meno margine di errore.