Sarà dunque Italia vs Belgio la finale per il terzo e quarto posto di Uefa Nations League.
Dopo la sconfitta degli azzurri contro la Spagna, che ha in questo modo posto fine alla serie di risultati utili della squadra di Mancini (37, record mondiale), è arrivata anche la clamorosa sconfitta del Belgio, rimontato da 2-0 a 2-3 da una Francia che, come già accaduto all’Europeo, ha mostrato due differenti personalità nell’arco della stessa partita: fortissima quando decide di esserlo ma impertinente, indolente e fragile quando non vuole giocare.
Amara consolazione
Per il Belgio si conferma invece una tendenza che già avevamo imparato a conoscere nelle passate edizioni mondiali ed europee. La squadra, arrivata ad un passo dalla finale, sembra bloccarsi.
Prima nel ranking FIFA, la formazione di Martinez fa ogni anno due passi avanti e tre indietro. E occhio all’anagrafe, che per alcuni fuoriclasse e simbolo di questo Belgio bellissimo e fortissimo ma inespresso può iniziare a pesare tra Qatar 2022 e Germania 2024. De Bruyne, Lukaku, Hazard, Vermaelen, Alderweireld, Courtois.
Se non ora, quando? Intanto però può arrivare un terzo posto in Nations League.
L’Italia, che ha capito di non poter fare a meno di Giorgio Chiellini, probabilmente schiererà lui e Acerbi contro il Belgio (ma occhio al reintegro di Bastoni, che nonostante l’errore ha giocato una buona partita).
Dietro, tra i pali, il solito Donnarumma, a meno di clamorose sorprese. Sugli esterni Di Lorenzo potrebbe lasciare spazio a Calabria, dall’altra parte invece Emerson sembra al momento non avere reali sostituti (Spinazzola è ancora fuori per un po’).
A centrocampo potremmo vedere Locatelli, Pellegrini e Jorginho dal primo minuto, con Barella e Verratti destinati a far posto ai compagni di squadra (almeno dall’inizio).
Davanti, in assenza di Immobile, difficile ripensare ad un falso nueve: più probabile il tridente Insigne, Kean, Chiesa (ma Berardi scalpita, e Raspadori reclama un posticino in attacco).
Come difende e attacca il Belgio
Una prima analisi delle due semifinaliste uscenti, Italia e Belgio, ci obbliga a dare un’occhiata ai tiri concessi dalle due formazioni. È vero che la Francia ha grandi tiratori a differenza della Spagna che ama più il fraseggio, ma è impressionante il numero di tiri che il Belgio ha concesso ai bleus in fase di non possesso.
Come a dire: centralmente non passate, al massimo provate la soluzione da fuori. Dei 16 tiri francesi, 9 sono avvenuti da fuori area. D’altra parte vi ricordate come ha segnato Insigne al Belgio il gol del 2-0 ad Euro 2020? O tiraggir’, appunto. Tiro da fuori area. Lo stesso gol di Barella giunge al termine di un combattimento disumano al limite per il recupero del pallone. Il Belgio concede tiri da fuori e si compatta dentro l’area di rigore, ma quando riconquista non spazza il pallone, prova anzi sempre a giocarlo.
Quando le squadre avversarie si chiudono, invece, il Belgio opta per la stessa soluzione che Inter, Chelsea e in generale qualunque squadra al mondo con Lukaku in campo sceglierebbe nella circostanza: pallone sulla boa numero 9, lavoro di sponda sui centrocampisti e inserimenti delle mezzali e dei quinti. Castagne da una parte, Carrasco dall’altra. Quest’ultimo, molto più di Castagne e senza alcun dubbio più di Hazard, ha dimostrato di poter rappresentare il pericolo numero uno per la difesa azzurra.
Eppure il Belgio, già affrontato e senza gli stessi patimenti d’animo della Spagna ad Euro 2020, è una squadra battibile. Non solo perché fragile mentalmente, ma perché con due giocatori chiave che, se ingabbiati a dovere, possono far girare la partita in favore dell’Italia: Kevin De Bruyne – due assist nella sfida con la Francia – e Romelu Lukaku.
Chiellini/Lukaku duello da scintille
Chiellini sa come bloccarlo, e ha dimostrato di saperlo fare anche molto di recente (contro il Chelsea in Champions League). Dietro, poi, il Belgio rimane una squadra penetrabile. I tre centrali di difesa non sono la BBC di juventina memoria, tutt’altro. E la velocità degli azzurri, brevilinei e tecnici lì davanti, può mandare in tilt una difesa già di suo abbastanza compassata.
Il duello cardine della sfida sarà probabilmente quello tra Lukaku e Chiellini. Ancora una volta King Kong, in assenza del fido compagno di reparto Leonardo Bonucci, vorrà dimostrare a Lukaku di trovare davanti a sé non un difensore, ma un muro.
Al momento Big Rom appare in gran forma, ma con Chiellini c’è almeno da aspettarsi una grande partita in fase difensiva dell’Italia. Occhio anche, lì davanti, al duello Chiesa-Carrasco.
Il giocatore dell’Atletico, infatti, pur essendo abituato a grandi ripiegamenti difensivi con Simeone, avrà di fronte un avversario difficilissimo, che al momento è forse l’ala destra più forte del pianeta (senza dubbio quella più in forma). Abbiate fede, il Belgio è alle porte.