La prima volta della Liga senza entrambi i suoi due fenomeni, Messi e Ronaldo, sembra voler compensare quanto meno con un certo equilibrio in classifica, con ben tre squadre al comando (Real Madrid, Real Sociedad e Atletico Madrid) più una che virtualmente potrebbe agganciarle (il Siviglia a tre punti ma con una partita in meno).
Dal primo al decimo posto nel breve volgere di cinque soli punti di differenza, con il Barcellona relegato ai margini di questo range, ma paradossalmente ancora in corsa malgrado il pessimo avvio (e prospettive tutt’altro che rosee).
Proviamo allora a cercare qualche certezza nei numeri di questo campionato spagnolo, che in verità offre molti più dubbi che garanzie sul suo futuro.
Le differenze tra Real Madrid e Barcellona
Tra l’avvio tutto sommato positivo del Real di Ancelotti (non fosse per le ultime uscite con un punto in due partite) e quello disastroso di Koeman con il Barca, c’è forse molta più differenza di quei cinque punti che le separano in classifica.
Tralasciando per un attimo il discorso sui rispettivi futuri (con il Real che potrà presto contare su un gap enorme dal punto di vista di possibilità di ingaggi e il Barca fermo a un salary cap da metà classifica), le statistiche di questo avvio di stagione offrono già un quadro piuttosto chiaro.
Il Real è primo in quasi tutte le classifiche dei parametri offensivi e il fatto di aver segnato quasi il doppio di tutte le altre squadre (22 reti contro le 13 del secondo miglior attacco del Vallecano) è solo l’apice di una fase di attacco che sembra funzionare a dovere.
Il Real tira più di tutti (17 tiri a partita) ed è anche la squadra che segna più di tutti su azioni manovrate (ben 16 reti sono arrivate in quel modo, oltre a 3 da calcio piazzato, 2 in contropiede e 1 su rigore). Vero è che la squadra di Ancelotti è portata a concedere qualcosa in difesa (solo 11° per tiri concessi con 10.6 a partita), ma l’impatto offensivo per ora ha quasi sempre avuto la meglio e con ampio margine.
L’esatto opposto del Barcellona, che continua invece a giostrare la palla in lungo in largo, con percentuali di possesso palla mostruose (68.8% di media) e la solita fitta rete di passaggi corti (643 a partita, quasi cento in più della seconda squadra, il Real Madrid con 551). Purtroppo molto spesso inconcludenti, tanto che proprio nel dato delle conclusioni i blaugrana sono appena ottavi con 11.6 tiri a partita.
Anche analizzando le zone di campo più utilizzate, si scopre che solo l’Elche tiene più la palla nella zona di centrocampo (il 46% del tempo), mentre tra le squadre che agiscono di più nel terzo offensivo, il Barca è solo 6° (con il 30%).
Tutta la convinzione e l’esperienza dei Blancos, contro tutta l’incertezza e la gioventù dei blaugrana. Le due grandi di Spagna non hanno mai attraversato un momento così diverso.
C’è chi attacca e chi difende
Se la caratteristica di Real Madrid e Barcellona sembra essere quella di puntare sulla propria fase offensiva (solo che una ci riesce e l’altra, per ora, no), tutte le dirette concorrenti sembrano invece aver optato per l’altra faccia della medaglia: una solida fase difensiva.
Lo vediamo dai grandi numeri della classifica ovviamente, quelli che raccontano di un Atletico con solo 6 gol subiti, un Real Sociedad con 7 e il Siviglia addirittura soltanto 3 (miglior difesa insieme al Villareal), ma lo certificano anche i parametri presi in esame per approfondire il loro gioco. Sono proprio queste tre squadre infatti, al comando della graduatoria per i minor tiri concessi a partita (Simeone nettamente in vetta, soltanto 6.8).
Tutto ciò però, lasciando anche spazio per le ripartenze, che portano tutto il trio a essere comunque davanti al Barca anche per quanto concerne il numero di conclusioni (dalle 13.7 del Siviglia alle 12.8 dell’Atletico, con in mezzo il Sociedad a 13.3).
In parole povere, equilibrio. Cosa che per ora sta ripagando, anche se non si può certo dire che regali grande spettacolo (il confronto con la Serie A è impietoso da questo punto di vista: 1.6 gol a partita nel nostro campionato, contro il 1.1 in quello spagnolo).
Leggermente diverso il discorso per due delle sorprese di questo avvio di campionato, l’Osasuna e il Vallecano, certo aiutate da un calendario abbastanza favorevole, ma fin qua in grado di sfruttare le buone occasioni avute, tanto che la neo promossa Vallecano, è in effetti la squadra che ha segnato di più dopo il Real Madrid (13 reti all’attivo di cui 9 su azione manovrata, a fronte di una settima posizione come conclusioni con 11.6 tiri a partita).
Lotta salvezza: qualcosa non torna
Una sorta di destino parallelo accomuna poi le ultime due della classe: il Getafe e l’Alaves. Ovvero, i due peggiori attacchi della Liga (nettamente peraltro) con solo 3 e 2 reti rispettivamente all’attivo. Intendiamoci, sono molte le squadre che non stanno segnando tantissimo al momento, ma il dato di queste due formazioni è decisamente fuori statistica.
A ben vedere infatti, l’Alaves effettua comunque circa 10 tiri a partita, il Getafe arriva fino a 11.1 conclusioni. Ma anche in altri parametri, per quanto non con numeri particolarmente alti, siamo lontani dalle ultime posizioni in classifica.
Nei tiri per esempio, il Valencia che ne ha effettuati come il Getafe ha però segnato quattro volte tanto! (12 gol contro 3). Stessa cosa anche per possesso palla, passaggi e anche nei tiri concessi, dove il Getafe è addirittura all’ottavo posto (solo 10.1 a partita).
C’è quindi chiaramente un grave problema di precisione per le due ultime della classe, che però proprio in virtù di una classifica particolarmente corta, potrebbero rilanciarsi sistemando alcune cose o magari trovando qualche episodio positivo.
Cosa che del resto ha probabilmente aiutato molte delle formazioni che le precedono come punti, ma non come dati statistici (il Granada in particolare, ultimo sia per tiri concessi che per tiri effettuati e secondo solo al Cadice come peggior possesso palla e precisione passaggi).