Il grande giorno della Parigi-Roubaix è finalmente arrivato.
A due anni e mezzo dall’ultima edizione disputata, quella del 14 aprile 2019 vinta da Philippe Gilbert, torna la più prestigiosa delle classiche, per molti anche la più anacronistica, che andò in scena per la prima volta nel 1896 e che, dopo la seconda guerra mondiale, solo la pandemia del Covid-19 è riuscita a fermare.
Per questo motivo infatti l’anno scorso non è stata disputata e quest’anno è stata rinviata di sei mesi rispetto alla sua collocazione abituale, il mese di aprile.
Le previsioni meteo per oggi sono pessime, dato che è prevista pioggia, e quella che viene chiamata l'”Inferno del Nord” minaccia di essere disputata in uno scenario ancora più infernale rispetto al solito, con i corridori che saranno costretti a superare i 30 tratti di pavé, lunghi quasi 55 km complessivi scaglionati lungo i 257,7 km totali della corsa, in condizioni estremamente precarie, e dovranno lottare non solo per vincere ma anche, in certi casi, per rimanere in piedi sul fondo sdrucciolevole.
I tratti cruciali, come sempre, saranno i tre classificati con cinque stelle di difficoltà, i più difficili quindi, a cominciare da quello nella leggendaria Foresta di Arenberg, lungo 2,3 km, sul quale si comincerà a capire chi potrà vincere a Roubaix e chi no, poi ci saranno quelli di Mons-en-Pevèle, di 3 km, e del Carrefour de l’Arbre, il quartultimo tratto, spesso e volentieri quello decisivo per la vittoria.
I favoriti di oggi
I grandi favoriti sono due su tutti: l’olandese Mathieu Van Der Poel, nipote del mitico Raymond Poulidor, e il belga Wout Van Aert, acerrimi rivali fin dalle categorie giovanili ed entrambi usciti dal mondiale di Lovanio non ridimensionati ma sicuramente malconci: entrambi mai sul podio a Roubaix (Van Der Poel è addirittura al debutto), dovranno dimostrare una volta per tutte il loro valore nella classica transalpina.
Non ci sarà invece il fresco campione del mondo, il francese Julian Alaphilippe, messosi indosso la sua seconda maglia iridata consecutiva. Oltre a Gilbert, ci saranno altri ex vincitori della corsa, come Peter Sagan (2018), Greg Van Avermaet (2017) e Niki Terpstra (2014).
Tra gli outsider saranno al via il trionfatore del Giro delle Fiandre Kasper Asgreen, Yves Lampaert, Zdenek Stybar, Florian Sénéchal, l’ex iridato Mads Pedersen, Mads Pedersen, Jasper Stuyven, Quinn Simmons, Sep Vanmarcke, Arnaud Démare, Alexander Kristoff, Michael Valgren e Dylan.
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