Dopo l’ottima vittoria ottenuta in Champions League contro i campioni d’Europa in carica del Chelsea, la Juventus è chiamata ad affrontare un’altra partita carica di significato: il derby di Torino.
I granata arrivano all’appuntamento dopo il pareggio di Venezia che gli ha permesso di agganciare proprio i bianconeri a quota 8 punti in classifica.
È solo la seconda volta negli ultimi 20 anni che le due squadre di Torino si affrontano avendo gli stessi punti: l’altra è stata nell’ottobre 2015, quando la Juventus vinse per 2-1 grazie ai gol di Pogba e Cuadrado (per i granata pareggio provvisorio di Cesare Bovo)
Sempre al 2015, ma ad aprile, risale l’ultima vittoria granata nel derby, siglato dalle reti di Darmian e Quagliarella in rimonta dopo il vantaggio bianconero di Pirlo. All’epoca sulla panchina bianconera sedeva Max Allegri, proprio come oggi.
Pesanti assenze in attacco per entrambe le squadre
Sia la Juventus che il Torino devono fare i conti con pesantissime assenze nel reparto avanzato. Per i granata è una sorta di costante da inizio stagione, dal momento che Simone Zaza non è ancora mai stato a disposizione di Juric e Andrea Belotti è assente da fine agosto per un infortunio al tendine rotuleo.
Il capitano granata ha ripreso a correre, ma difficilmente sarà disponibile per il derby, così come l’ex di turno Marko Pjaca.
Spazio quindi ancora ad Antonio Sanabria come punta (autore di una doppietta nell’unico derby della Mole giocato), supportato da Josip Brekalo (in gol contro il Venezia) e Pobega sulla trequarti.
Per i bianconeri invece l’emergenza è sorta dopo l’ultima partita di campionato, quando sia Paulo Dybala che Alvaro Morata hanno accusato problemi muscolari che li hanno costretti ad almeno un paio di settimane di stop.
La loro assenza si aggiunge a quella di Kaio Jorge, lasciando così a Moise Kean il ruolo di unico attaccante di ruolo in squadra, affiancato da una serie di esterni come Chiesa, Kulusevski e Bernardeschi.
Allegri sembra orientato a schierare un 4-4-2 con Cuadrado e Chiesa esterni di centrocampo, mentre il ruolo di seconda punta accanto a Kean dovrebbe essere ricoperto da Dejan Kulusevski.
Il duello sulle fasce chiave della partita
La chiave tattica del match probabilmente risiede nelle fasce laterali: il Torino può contare sull’apporto di Singo sulla destra, apparso in forma straripante contro il Venezia, mentre sulla sinistra appare difficile l’impiego di Ansaldi, che soffre per una contusione al ginocchio.
Al posto dell’argentino dovrebbe giocare Ola Aina, che garantisce molta più corsa ma meno qualità e tempismo nelle giocate.
La Juventus dal canto suo dovrebbe proporre degli esterni di centrocampo particolarmente offensivi, con Cuadrado (che negli ultimi 3 derby ha realizzato 1 gol e 3 assist) e Chiesa (probabilmente in staffetta con Bernardeschi viste le energie spese contro il Chelsea) ali pure e Danilo e Alex Sandro terzini dai compiti prettamente difensivi.
Importante diventa quindi l’apporto di Brekalo alla manovra offensiva del Toro, libero di svariare sulla trequarti e andare a supportare l’azione dei due esterni a tutto campo. Con gli infortuni di Pjaca, Praet ed Edera, le uniche alternative di Juric dalla trequarti in avanti sono Verdi, Baselli e il giovane Magnus Warming.
Allegri al contrario può scegliere tra diverse soluzioni anche tattiche, inserendo uno tra Mckennie o Rabiot sulla sinistra del centrocampo, togliendo Kulusevski per un assetto che può agevolmente trasformare la squadra in un 4-3-3 con l’avanzamento di Cuadrado sulla linea degli attaccanti, garantendo maggiore densità in mezzo al campo nel caso in cui i trequartisti del Torino arretrino maggiormente.
Unico imprescindibile Federico Chiesa, match-winner contro il Chelsea e vero e proprio trascinatore della squadra.
Difese agli opposti
Colpisce, in questo derby della Mole, l’opposta attitudine difensiva delle due squadre, in controtendenza rispetto allo storico dei precedenti campionati.
Da un lato infatti il Torino è la squadra che ha subito meno tiri in questo campionato, solo 47 (7,8 a partita, miglior dato degli ultimi 15 anni), ben 29 in meno della Juve; dall’altro la Juventus ha subito gol in tutte le ultime 20 partite di campionato: dovesse subire un gol anche nel derby, eguaglierebbe il record negativo di 21 partite con gol subiti risalente al 1955.
Per evitarlo i bianconeri si affidano a Szczesny, tornato a dare sicurezza tra i pali, e alla coppia difensiva composta da Leonardo Bonucci (a caccia della sua 250ª vittoria in Serie A) e Matthijs de Ligt, in netta crescita dopo le incertezze di inizio campionato. Con Danilo e Alex Sandro terzini, l’assetto difensivo è quindi quello più collaudato.
Al contrario, il Torino si trova nella condizione di dover improvvisare qualcosa in difesa. Il perdurare del mal di schiena di Izzo e la squalifica di Djidji, dopo l’espulsione di Venezia in seguito al fallo da rigore commesso (il secondo di seguito), costringono Juric a schierare Zima dal primo minuto come centrale di destra.
Il resto del terzetto difensivo sarà composto da Bremer, uno dei migliori di quest’avvio di stagione granata, e Ricardo Rodriguez, nonostante non sembri al meglio.