Un pezzo di passato. Ma anche di presente. Chi l’ha detto che non si fanno affari, anche lontani nel tempo, tra Roma e Lazio? Le principali squadre di Roma hanno saputo venirsi incontro nei momenti difficili e in quelli più semplici. Da veri cugini, qualche scambio tra le parti alla fine c’è stato, a prescindere da una rivalità accesa, vera, sentita. Che anima uno dei derby più belli dell’intero panorama calcistico.
Alla notizia del passaggio di Pedro alla Lazio, ecco, qualcuno se l’è chiesto e la risposta non ha tardato ad arrivare: sì, ci sono stati passaggi diretti e indiretti tra Roma e Lazio. E sì, non è sembrato poi questo gran sacrilegio: di certo i rossoneri non avevano sacrificato Francesco Totti (anzi, considerando l’annata dello spagnolo in giallorosso…), ma lo scalpore è durato il tempo dell’abitudine. Il tempo ha fatto il suo corso: lo fa sempre.
Ma quali sono stati i giocatori che hanno vestito entrambe le maglie? Non sono tantissimi, ma c’è chi ha fatto strada e differenza. Andiamo a scoprirli, ruolo per ruolo.
Portieri
Peruzzi: cresciuto nella Roma, con tanto di debutto e 16 presenze accumulate tra il 1987-89 e un altro anno da secondo tra 1990 e 1991. Poi Juve e Inter: non certo atti di fede. Chiude la carriera a Roma, ma sponda Lazio: 7 anni e oltre 200 presenze.
Difensori
Ziroli: 1927-1928 alla Roma, per questo terzino formidabile degli anni Venti e Trenta. Il passaggio alla Lazio arrivò nel 1929 e durò due anni: 60 presenze, 13 reti. Fu il miglior marcatore.
Mihajlovic: alla Roma per due stagioni, dal 1992 al 1994. Con la Lazio durò di più, e parecchio: sei anni e uno storico scudetto sul petto. Prima di passare ad altre vittorie, e stavolta in maglia Inter con l’amico Mancini.
Kolarov: dall’OFK Belgrado alla Lazio, un salto che avrebbe spaventato chiunque. Ma Kolarov no, non è mai stato chiunque. In tre stagioni alla Lazio domina la fascia sinistra: poi il passaggio al City e quindi il ritorno alla Roma. Altri tre anni di altissimo livello: 17 reti in 100 presenze in campionato.
Manfredonia: Lazio e Roma, in mezzo la Juventus. Ma è ai biancocelesti che Lionello Manfredonia lega il suo destino e la sua eredità. Cresciuto in biancoceleste, resta per ben 10 anni nella formazione laziale. Alla Roma dal 1987 al 1990.
Centrocampisti
Ferraris: di chiare origini torinesi, eppure indissolubilmente legato a Roma. E alla Roma, dove approda nel 1927 costituendo una coppia devastante di mediani con Fulvio Bernardini, al quale decise di cedere la fascia da capitano. Un personaggio istrionico, con tante storie tramandate su di lui. Il presidente laziale Gualdi lo acquistò a caro prezzo nel 1934 dopo il Mondiale vinto da protagonista: la Roma accettò 150mila lire e Attilio passò alla Lazio. Breve, neanche intenso.
Di Biagio: una vita da mediano, ma cresciuto in biancoceleste. Monza e Foggia per farsi le ossa: ma la Lazio l’aveva già lasciato andare, e di tutta risposta Gigi Di Biagio se n’era andato alla Roma. La maglia della consacrazione: quattro anni alla grandissima, prima del passaggio all’Inter.
Cordova: nel 1967, Ciccio Cordova fu ingaggiato quasi per caso dalla Roma dopo un anno al Brescia: rimase in giallorosso per 9 anni! Dal 1976 al 1979, il passaggio alla Lazio. Il motivo? Era entrato in rotta con il presidente romanista Anzalone: l’aveva già ceduto al Verona, ma Cordova rifiutò per poi chiedere (e ottenere) il passaggio alla Lazio. Dove rimase per tre anni.
Attaccanti
Galli: cinque anni alla Roma e gol senza fine. L’aveva presa in B e l’ha riportata in A, e in un certo senso porta anche Nordahl nella capitale, perché è protagonista dello storico scambio tra Milan e i giallorossi. Chiude la sua avventura alla Lazio: 38 gettoni, 4 reti.
Selmosson: dalla Lazio alla Roma, tutto tra anni Cinquanta e Sessanta. Selmosson arrivò in Italia acquistato dall’Udinese: dopo appena una (buona) stagione, i biancocelesti lo presero immediatamente. 101 presenze e 31 reti in campionato in tre stagioni; il passaggio alla Roma è altrettato importante: tre stagioni e 30 reti in 87 gettoni.
Pedro: ha vinto tutto, tra Barcellona e Chelsea. Ma ha vinto anche la storia dell’estate: dalla Roma alla Lazio. Non benissimo, la prima stagione in rossonero: 27 gare, 5 gol (tutti nella prima parte). E in biancoceleste? Chi vivrà, vedrà. Ma garantisce Sarri.