Quarant’anni son passati e i ricordi si sono offuscati di conseguenza.
Eppure il Mundialito per Club, il solo e unico, nonché primo, è stato parte integrante dei sogni dei ragazzini degli anni Ottanta. Di quelli che col pallone si cullavano, con una Nazionale che da lì a poco sarebbe diventata campione del mondo, con i fuoriclasse in arrivo nella Serie A e davanti a sé due decenni di ricchezza, bellezza, fantasia al potere (e presidenti spendaccioni).
In questo contesto si è incastrato il Mundialito, ufficialmente denominato Coppa Super Clubs. O anche Coppa Supermondiale Club. Persino Coppa delle Stelle.
Comunque, era la Coppa di Canale 5. Di Berlusconi. E sostanzialmente si trattava di un torneo non ufficiale definito su inviti: lo organizzava la stessa emittente a partire dagli anni Ottanta.
Aveva cadenza biennale e si disputava quasi sempre in un mese, spesso giugno. A partecipare, squadre di club. In un girone all’italiana. Cinque club (come l’emittente) e quasi tutte italiane. O meglio: tre squadre Uefa e due della Conmebol. Segni particolari: avrebbero dovuto avere Coppe Intercontinentali nel palmarés.
Il torneo del 1981: la vittoria dell’Inter
La prima volta fu quella che rubò il cuore, che trasformò l’esperimento di fatto in certezza.
A vincere fu l’Inter, che dal 16 giugno al 28 giugno semplicemente giocò meglio di tutti. Per il torneo di debutto, Canale 5 convocò Penarol e Santos. Quindi Inter, Milan e Feyenoord. In realtà, si trattò di convocazioni di fortuna: pur avendone diritto, ben dieci squadre rinunciarono a partecipare. Su tutte Real Madrid e Ajax.
In ogni caso, a fare da padroni di casa al Meazza fu il Milan: la prima gara, il 16 giugno 1981, fu uno 0-0 contro il Feyenoord, la famosa gara in cui Johan Cruijff gioco 45 minuti con la maglia rossonera.
Seguito da due 1-1 tra Inter e Penarol e Penarol contro Santos. La prima vittoria fu invece nerazzurra: 2-1 al Feyenoord, con reti di Beccalossi e Bini.
Gli olandesi vinsero contro il Penarol e il Santos sconfisse il Milan. Decisivi per la vittoria finale, però, i due successi nerazzurri: 4-1 al Santos e 1-3 nel derby, con doppietta di Altobelli che si impose come capocannoniere della competizione con 4 reti.
Quella volta in cui vinse la Juve
Stavolta le squadre italiane sono tre: con Inter e Milan, c’è la Juventus che chiude una stagione quasi leggendaria, con la Coppa Italia vinta ma con la finale di Coppa dei Campioni persa sul più bello.
I bianconeri erano stanchi, sfatti, ma potevano contare su una squadra qualitativamente altissima e ancora ben allenata: ecco come si spiega il percorso, che pure non fu netto. Neanche per un istante.
Dopo il primo pari con il Milan (a Platini risposero Cuoghi e Serena, di Rossi il gol del 2-2), la Juve pareggiò anche con il Penarol. Mentre tutti si fermavano e bloccavano a vicenda, il colpo gobbo è piazzato contro l’Inter: a segno Storgato, “Carneade” da una sola stagione bianconera e vagabondo del calcio minore.
Torneo chiuso infine con l’autorete di Peu e Zibi Boniek a rifinire il 2-1 con cui la Juve batté il Flamengo. Davanti a ottantamila spettatori, anche se a San Siro, è Beppe Furino ad alzare il Mundialito.
L’ultima volta, quella rossonera
In un gioco profondamente democratico, il Mundialito trovò la gloria anche per il Milan.
Accadde nel 1987, nella terza e ultima edizione del torneo. Oltre a Inter e Milan, parteciparono Porto, Barcellona e Psg. I rossoneri non ne perdono mezza. Anzi: non subiscono proprio gol.
Intanto battono il Porto alla prima, poi Massaro regala altri tre punti contro il Psg. Alla fine, basta uno 0-0 nel derby del 27 giugno e un rigore di Virdis con il Barcellona per chiudere i conti.
Con appena quattro reti e tre vittorie, il Milan portò a casa il suo primo e unico Mundialito: mattatore Virdis, che con due rigori (e quindi la metà delle marcature rossonere) alzò insieme a Fabio Capello il primo di una lunghissima serie di trofei.