Un gradito ritorno sotto il traguardo, dopo tanto tempo. Al Giro del Lussemburgo 2021 Sacha Modolo è tornato finalmente ad alzare le braccia al cielo.
Il corridore della Alpecin-Fenix si è infatti imposto allo sprint nella terza frazione della breve gara a tappe del granducato davanti a Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen) e Eduard Grosu (Delko), rompendo così un digiuno che durava ormai da più di tre anni e mezzo.
L’ultimo successo, datato 16 febbraio 2018, risaliva alla terza tappa della Vuelta a Andalucia di quell’anno: da allora, il velocista veneto ha dovuto lottare con numerosi infortuni e problemi fisici, l’ultimo dei quali lo aveva costretto a saltare il Giro d’Italia a Maggio.
Questa vittoria, quindi, rappresenta una liberazione per il 34enne, scoppiato in lacrime dopo l’arrivo. “In realtà ho iniziato a piangere a 20 metri dall’arrivo”, commenta raggiante il ciclista di Conegliano. “Per me è un momento importante, sono tre anni che ho problemi fisici, solo quest’anno sono rimasto fermo per sei mesi a causa del ginocchio. È una liberazione per me, per mia moglie che mi ha sopportato in questi tre anni, e per la mia squadra, dove spero di restare fino al termine della mia carriera”.
Ovviamente invariata la classifica generale, con Marc Hirschi (UAE Team Emirates) che resta al comando con un vantaggio di quattro secondi su Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep) e 19 su David Gaudu (Groupama-FDJ).
Oggi si torna in sella per la quarta e forse decisiva frazione. Sorprese o conferme?
A modificare in maniera netta quindi la classifica sarà con buona probabilità la cronometro di oggi di 25,4 chilometri di Dudelange, che dopo i primi 4000 metri dal via proporrà un breve strappo che dovrebbe spezzare il ritmo dei corridori.
Un’altra salita, un po’ più lunga ma più semplice (e in cima alla quale sarà posto l’unico rilevamento cronometrico intermedio), rappresenterà il giro di boa della prova, che nella seconda parte sarà più favorevole agli specialisti.
Se al termine di questa giornata la classifica dovesse essere però ancora piuttosto corta, l’ultima frazione potrebbe offrire l’occasione per ribaltare la situazione proprio nei 183,7 chilometri finali che portano la carovana da Mersch a Lussemburgo.
In un percorso decisamente movimentato, ma privo di grandi salite, la cronometro di 25 chilometri di Dudelange rischia quindi di risultare decisiva nel delineare la classifica generale.
Per questo motivo, il favorito principale per la vittoria finale dovrebbe essere un corridore forte nelle prove contro il tempo e sui brevi strappi, un profilo che corrisponde certamente a quello del vincitore del Giro di Polonia João Almeida (Deceuninck-QuickStep).
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