Spostato ormai stabilmente da giugno a settembre, lo Skoda Tour de Luxembourg è uno degli ultimi e più importanti appuntamenti a disposizione dei corridori del gruppo per rifinire la condizione in vista dei Mondiali di Lovanio e delle classiche di fine stagione.
Vinta nel 2020 da Diego Ulissi, la breve corsa a tappe lussemburghese prenderà il via oggi, come da tradizione, dalla capitale per concludersi poi, sabato 18 settembre, con la quinta e ultima frazione che andrà ad incoronare il vincitore della maglia gialla, vessillo che verosimilmente, data la conformazione del percorso e l’altimetria generale, sarà indossato da un uomo dalle spiccate doti a cronometro e, al contempo, abile nei cambi di ritmo sulle salite brevi e ripide.
Tappa nervosa, velocisti in difficoltà
Ogni frazione infatti, a cominciare da quella inaugurale di 140 chilometri con partenza e arrivo a Luxembourg City che proporrà la Côte de Stafelter (2,2 km al 7.1% medio) e lo strappo di Kirchberg (1,3 km al 6.5%) negli ultimi dieci chilometri, sarà caratterizzata da asperità corte e arcigne in grado di mettere le ali ai corridori più esplosivi e scattanti del plotone.
Anche la crono di Dudelange di venerdì 17 settembre, prova lunga 25 chilometri, presenterà una breve salitella al suo interno, un “dentello” che i favoriti per la maglia gialla dovranno affrontare a tutta se vorranno fare la differenza in una frazione che molto presumibilmente definirà in maniera risolutiva la classifica generale.
A tentare di conquistare quest’ultima saranno certamente il vincitore del Giro di Polonia Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step), un uomo solido come Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e il quarto classificato del Tour de France Ben O’Connor (Ag2r Citroën), mentre sarà la strada a decidere chi, in casa UAE Team Emirates, tra David De la Cruz e Marc Hirschi ricoprirà il ruolo di capitano.
Su un percorso come quello lussemburghese potrebbero poi destreggiarsi molto bene anche il secondo classificato dell’anno scorso Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling) e il duo del Team TotalEnergies Pierre Latour–Anthony Turgis, corridori ai quali nei finali di tappa potremmo vedere affiancati anche i profili di Nairo Quintana (Arkea-Samsic), di Thibaut PinoteDavid Gaudu (Groupama-FDJ), di Jesus Herrada (Cofidis) e Tanel Kangert (Team BikeExchange).
Quest’ultimi però, più che puntare alla generale, potrebbero andare a caccia di un successo parziale, obiettivo alla portata anche degli azzurri Andrea Vendrame, Davide Formolo, Fausto Masnada e Mattia Cattaneo.
Dovrebbero invece assolvere a mansioni più di gregariato Valerio Conti, Antonio Tiberi (chiamato a dare qualche buon segnale nella cronometro) e Kevin Colleoni, mentre Vincenzo Nibali (al rientro agonistico dopo i Giochi di Tokyo) andrà in cerca delle giuste sensazioni in vista del Lombardia e delle classiche italiane di fine stagione.
Probabili protagonisti in qualche tentativo da lontano saranno invece Leonardo Tortomasi e Riccardo Stacchiotti, corridori della Vini Zabù al pari di Jakub Mareczko, uno che, come Sacha Modolo, dovrà lottare con le unghie e con i denti per arrivare a disputare uno sprint in una corsa, sulla carta, non adatta agli sprinter puri ma pensata per esaltare puncheur e cronomen.
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