Nonostante l’autunno sia alle porte, c’è aria di primavera al Casinò Perla di Nova Gorica, Slovenia, dove sono in fase di svolgimento le Italian Series Of Poker (ISOP).
Si torna finalmente a parlare di tornei live dopo la lunga “clausura” dovuta alla pandemia. Soprattutto di eventi che guardano alla community dei giocatori italiani, pur essendo inseriti in una kermesse internazionale. L’Italia è infatti rappresentata non solo nel brand, ma anche dalla netta maggioranza di player che si aggirano nella pokeroom in questi giorni.
Questi ultimi hanno più di una ragione per partecipare. In palio, infatti, non ci sono solo i braccialetti, ma anche le classifiche Player of The Year, Omaha, 6-Max, side e team, i cui vincitori ricevono una sponsorizzazione per il prossimo anno.
Tornando ai braccialetti, su un totale di 21, 16 sono già stati consegnati ai rispettivi vincitori. Ne restano 5 da assegnare, compreso quello del Main Event.
Il torneo di punta ha preso il via ieri con i due flight di qualificazione (Day1A e B), strutturati sulla distanza di 7 livelli da 60 minuti ciascuno. La risposta dei giocatori è stata positiva, soprattutto se si tiene conto del periodo ancora complicato. In tutto ci sono stati 128 ingressi, 82 nel Day1A e 46 nel Day1B. Il numero non è definitivo, dal momento che ci si può ancora iscrivere oggi, all’inizio del Day2.
Il buy-in ha sicuramente inciso sulla composizione del field. 900+90 euro non sono pochi se paragonati al costo di iscrizione degli altri tornei, ma sono anche la ragione per la quale in sala si sono visti alcuni nomi noti: Enrico Mosca, Simone Ferretti, Gianluca Marcucci, Carmelo Vasta, Antonino Calabrò, il giornalista sportivo Fabio Bianchi, Dario De Toffoli (4 volte vincitore di un braccialetto ISOP), Giovanni “Kart” Salvatore, Danilo Donnini, Marco Falaschi, Max Forti, Italo Modena, Tiziano Di Romualdo, Michele Muner, Luigi Pignataro e Alessio Isaia.
Al termine dei due flight si sono qualificati per il Day2 76 giocatori. Al comando c’è Sebastiano Giudice con 126.100 gettoni imbustati. Seguono Samuel Libro (116.800) e Gianluca Marcucci (114.000). Scorrendo il chipcount, tra i big name qualificati troviamo Danilo Donnini (96.600) e Carmelo Vasta (93.300). Alessio Isaia ha chiuso a metà classifica con 44.000 chips, seguito da Di Romualdo a 40mila. Più staccato Luigi Pignataro, che oggi riparte da shortstack con una dotazione di 12.800 chips. Avanzano al Day2 anche Ferretti, Calabrò, Falaschi, De Toffoli e Muner.
Tra le sorprese dalla giornata c’è la presenza in sala di Alessio Isaia. Se si esclude una breve apparizione sanremese, il “fabbro” non giocava un torneo live da quasi tre anni. In un rapido scambio di battute, Alessio Isaia ci ha confessato che in questo momento il cash game è più profittevole per lui e meno impegnativo dal punto di vista fisico. La voglia di arricchire il suo palmares dei tornei live (vanta un titolo WPT e tre final table WSOP) gli è però tornata. Dopo le ISOP, volerà a Cipro per partecipare al partypoker Millions. Ad oggi, le vincite di Isaia negli eventi live ammontano a 2,3 milioni di dollari.
A dare spettacolo in sala è stato però il sempre “spumeggiante” Luigi Pignataro. Vi proponiamo due mani giocate dal pro romano: una in particolare, perché arricchita dal suo tipico “talk” al tavolo.
Per buona parte del Day1A, Luigi Pignataro ha “bullato” il tavolo al quale era seduto, anche se alla fine questo non gli è bastato per evitare un inizio da Day2 da shortstack. In ogni caso, ecco un esempio del suo stile aggressivo che sfrutta le debolezze dell’avversario.
Il livello è 150/300, quando due giocatori, entrambi abbastanza loose passive, decidono di limpare da mid position. L’azione arriva a Luigi Pignataro che dal bottone rilancia 1.650. Il doppio call degli avversari fa scendere questo flop: 6♦K♠Q♠. Check-check e palla al pro romano che, dopo averci pensato un po’, si adegua. Il turn arriva quindi gratis per tutti ed è un K♥. Altri due check, ma questa volta Pignataro punta 2.200 chips, ottenendo il fold degli avversari. A quel punto “Gigetto” gira solo una carta sul tavolo: è un 2♣.
Lo show vero e proprio arriva poco dopo. Apre di nuovo lui a 700 (i bui sono gli stessi della mano precedente) da highjack. All fold fino al BB che rilancia 2.800. Call di Pignataro. Sul flop 7♣2♠8♣, l’aggressore va in c-bet per altre 3.600 chips che Pignataro chiama. Arriva un 4♥ al turn, sul quale entrambi fanno check. L’ultima carta è un 2♥. Il BB torna a puntare, questa volta 4.600 gettoni. Per tutta risposta, Pignataro rilancia fino a 19.200 e manda l’avversario in the tank.
Inizia il siparietto. Il BB dice: “Non so se rilanciare a fare fold…”. Pignataro: “Ma che rilanci a fà! Se son bianco, foldo. Altrimenti vuol dire che sto tanto sopra, e tu sei out. Basta che fai call, no?”.
Il think tank prosegue, con il giocatore che borbotta cose tipo “penso di essere avanti, non so…”. Pignataro: “Mamma mia quanto la fai lunga, quanto ci fate soffrì per una mano. E’ facile: o fold o call!”
Poi Gigetto si gira e parla con il floorman: “Lo voglio aiutare. Se mostro solo una carta mentre lui pensa, che succede?”. Il floorman: “Gli regali il piatto e ti prendi un giro di penalità”. “No, un giro no”, si rivolge di nuovo all’antagonista e gli dice: “Hai scosso la testa, stai per buttare…”.
A questo punto, Luigi Pignataro tiene le hole cards sospese sopra al muck: “Dai ormai, sei passato. Che faccio butto?”. Ripete gesto e frase per altre due volte, mentre l’avversario è confuso dallo show. A toglierlo dall’imbarazzo ci pensa un altro giocatore che chiama il time, e a quel punto arriva anche il fold.
Pignataro incassa un bel pot, non sappiamo se in bluff o con una mano legittima. Secondo voi?
Foto di testa: Alessio Isaia (credits ISOP)