Le coppe europee non hanno mai portato troppe soddisfazioni alla Roma. Ci sono state imprese clamorose e storiche, ma altrettante delusioni cocenti, e mai nessuna campagna europea giallorossa si è risolta sollevando un trofeo in tempi moderni.
La storia della Roma in Coppa dei Campioni
Una delle più grandi delusioni della storia romanista è la Coppa dei Campioni 83/84. Forte dello scudetto conquistato nella stagione precedente, la Roma affrontò la massima competizione continentale per la prima volta nella sua storia, con Niels Liedholm in panchina e la prospettiva di giocare la finale proprio in casa, all’Olimpico.
La squadra giallorossa, che schierava anche due fuoriclasse come Bruno Conti e Falcao, riuscì a conquistare quella finale contro il Liverpool dopo un’esaltante cavalcata culminata con la grande rimonta in semifinale ai danni del Dundee United, sconfitto a Roma con un perentorio 3-0 firmato dalla doppietta di Roberto Pruzzo e dal rigore del capitano Agostino Di Bartolomei.
Nella splendida cornice di un Olimpico gremito di tifosi giallorossi però la tensione ebbe la meglio, e la Roma non riuscì ad esprimersi al meglio: al vantaggio inglese di Phil Neal rispose il gol di Pruzzo a fine primo tempo, ma la partità non si schiodò dal pareggio e ai rigori fu decisivo, più che gli errori dal dischetto di Conti e Graziani, il clamoroso rifiuto di Falcao a battere il proprio penalty.
Dopo il dramma di perdere la Coppa dei Campioni nello stadio di casa, i giallorossi dovettero aspettare la riforma della Coppa nella moderna Champions League, per tentare nuovamente l’assalto al massimo titolo continentale. Ripresentatisi da Campioni d’Italia nella stagione 2001/02, con Fabio Capello in panchina i capitolini non superarono la seconda fase a gironi, chiudendo peraltro con una nuova sconfitta proprio contro il Liverpool.
Nelle successive partecipazioni si segnala alcune prestigiose vittorie, come quella sul campo del Real Madrid, firmata da Francesco Totti nel 2002/03, ma anche clamorose sconfitte: il 7-1 incassato a Manchester dallo United nel 2006/07, la sconfitta casalinga per 1-7 inflitta dal Bayern Monaco nel 2014/2015 0 il 6-1 subito al Camp Nou contro il Barcellona nel 2015/16.
Memorabile è stata la rimonta ai quarti di finale del 2017/18, quando dopo aver incassato un 4-1 per mano del Barcellona al Camp Nou i giallorossi guidati da Eusebio Di Francesco ribaltarono i blaugrana per 3-0 all’Olimpico. In semifinale però si ripresentò ancora una volta lo spauracchio Liverpool, che eliminò i giallorossi grazie al 5-2 dell’andata, con i capitolini che sfiorarono un’altra impresa vincendo per 4-2 all’Olimpico. La semifinale resta il miglior risultato della Roma nella Champions League, dopo la finale di Coppa dei Campioni del 1984.
La Roma tra Coppa UEFA, Coppa delle Coppe e Europa League
Prima della nascita della moderna Champions League e del conseguente aumento delle squadre partecipanti, il palcoscenico principale della Roma in Europa era costituito dalle due coppe che sono poi confluite nella moderna Europa League, vale a dire la Coppa UEFA e la Coppa delle Coppe.
La prima competizione UEFA a cui ha partecipato la Roma è stata la Coppa delle Coppe 1969/70, dove uscì in semifinale per il lancio della moneta contro il Gornik Zabrze dopo il terzo pareggio consecutivo (1-1 all’andata e 2-2 sia al ritorno che nella ripetizione).
Le successive partecipazioni alla Coppa delle Coppe non furono così fortunate, arrivando al massimo ai quarti di finale nel 1984/85 (eliminata dal Bayern Monaco) e nel 1991/92 (sconfitta dal Monaco).
La Coppa UEFA, il torneo introdotto dalla UEFA nel 1971 al posto della Coppa delle Fiere, ha visto la Roma protagonista a partire dall’edizione del 1975/76. Il miglior risultato è giunto nella stagione 1990/91, quando i giallorossi sono stati sconfitti solo nella finale tutta italiana contro l’Inter: 2-0 per i nerazzurri a San Siro e inutile vittoria per 1-0 firmata da Ruggiero Rizzitelli all’Olimpico.
Le altre apparizioni della Roma in Coppa UEFA, fino all’edizione 2005/06, non hanno mai visto i giallorossi superare i quarti di finale. Con la fusione di Coppa UEFA e Coppa delle Coppe è poi nata l’Europa League, con la Roma che vi ha partecipato per la prima volta nel 2009/10, partendo dai turni preliminari e arrivando ai sedicesimi di finale.
Nell’edizione del 2014/2015, retrocessa in Europa League dalla Champions League, la Roma venne eliminata agli ottavi di finale nel derby italiano contro la Fiorentina. Stesso livello raggiunto nel 2016/17 e nel 2019/20, mentre nell’edizione 2020/2021 i giallorossi arrivarono in semifinale, venendo eliminati per mano del Manchester United in virtù del pesantissimo 6-2 subito in Inghilterra, che ha reso vana la vittoria per 3-2 ottenuta poi all’Olimpico.
I trofei pre-moderni: la Coppa delle Fiere e la Coppa Anglo-Italiana
Gli unici trofei internazionali che fanno mostra di sé nella bacheca della Magica sono la Coppa delle Fiere 1960/61 e la Coppa Anglo-Italiana del 1972, due coppe che ad oggi non sono riconosciute dalla UEFA
La prima era una coppa dedicata alle squadre delle città europee sedi di fiere internazionali. Giocatasi tra il 1955 e il 1971, fu in seguito sostituita prima dalla Coppa UEFA e quindi all’attuale Europa League. La Roma vinse un’edizione giocata nell’arco di due stagioni, sconfiggendo nella doppia finale il Birmingham che aveva eliminato l’Inter in semifinale. Sebbene per la FIGC la Coppa delle Fiere è equiparata alla Coppa UEFA, non è così per la UEFA, che di conseguenza non tiene conto dell’albo d’oro.
La seconda era invece un torneo dal regolamento molto particolare e complesso (vi era anche una regola del fuorigioco diversa, limitata solo agli ultimi 16 metri di campo), riservato esclusivamente a squadre inglesi e italiane, che si tenne dal 1970 al 1996. La Roma vinse l’edizione del 1972 sconfiggendo in finale il Blackpool.