Per la Virtus Bologna una stagione, quella passata, fatta di luci splendenti e ombre lunghe. La vittoria dello scudetto ha riacceso gli animi, spenti dopo la delusione della mancata qualificazione in Eurolega che poteva costare molto in termini di progetti futuri.
E invece l’estate ha portato un netto rilancio nelle ambizioni delle V-nere: Scariolo timoniere, un paio di stranieri di grande caratura e soprattutto il colpo di mercato Nico Mannion a rafforzare il gruppo azzurro già presente.
Insomma il messaggio è chiaro e forte, riconquistare un posto nell’Europa che conta.
La stagione passata: tra euforia e rammarico
Il confine tra una stagione disastrosa e una entusiasmante è stato dannatamente sottile per la Virtus dello scorso anno. Dopo la delusione del 2020 che aveva visto il campionato fermarsi proprio mentre le V-nere erano saldamente al comando della classifica, ecco che la nuova stagione proponeva subito un paio di obiettivi: conquistare la qualificazione in Eurolega tramite il posto dell’Eurocup e andare avanti il più possibile in Serie A facendo i conti con la corazzata Milano.
E tutto sembrava procedere per il meglio, con la Virtus che piazzava 19 vittorie consecutive in Eurocup che la portavano in semifinale contro l’Unics Kazan, ultimo ostacolo non solo per giocarsi il titolo ma per accedere all’Eurolega. Sfida complicata che si conclude solo alla bella, dove però Bologna trova la sconfitta per 100-107 abbandonando due degli obiettivi più importanti di stagione.
Il morale è a terra e con Milano che volava sia in campionato che in Eurolega, non sembravano esserci margini per ribaltare la situazione. E invece, forse proprio complici i tanti impegni europei, Milano arriva alla finale del campionato spompatissima tanto che la Virtus ne fa un sol boccone con un perentorio 4-0 nella serie. Lo scudetto torna ai bianconeri dopo venti anni esatti dall’ultima volta.
L’euforia prende il posto del rammarico, che pure persiste, perchè in tempi come questi, sappiamo quanto sia complicato portare avanti un progetto ambizioso senza uno degli obiettivi con più appeal: l’Eurolega. Ma le speranze non sono finite.
Mannion, la conferma di un nuovo rilancio
Nemmeno il tempo di alzare il calice della vittoria, che proprio il timoniere di questo ritrovato successo scende dalla barca. Djordjevic lascia la panchina delle V-nere che però rilanciano subito le proprie ambizioni affidando la guida a uno degli allenatori più esperti del circuito: Sergio Scariolo.
Il nodo centrale però si giocava in casa, dove era necessario prima di tutto bloccare il perno non solo del gioco, ma dell’appeal stesso della squadra: Milos Teodosic. Tutto infatti dipendeva dalla sua permanenza sotto le due torri, e così è stato. Prolungamento di contratto di altri due anni a certificare un progetto che porta fino all’Europa che conta.
Passo decisivo per poi piazzare il vero colpo dell’estate del basket, l’ingaggio di Nico Mannion. Il giovanissimo playmaker reduce dall’esperienza con i Golden Stats in NBA, andrà così a formare un vero e proprio blocco azzurro insieme ai compagni di nazionale Belinelli e Pajola, ma anche altri italiani su cui la Virtus ha puntato come Tessitori, Ruzzier e Marco Ceron.
Mettiamoci la regia di Teodosic, le lunghe leve dei nuovi arrivi Kevin Harvey (2.07) e Ekpe Udoh (MVP in Eurolega nel 2017) oltre alle conferme (con parimenti un prolungamento biennale) di elementi importanti per il gruppo come Kyle Weems, Abass, Jaiteh e Alibegovic, ed ecco che il roster della Virtus mostra con chiarezza il primo vero obiettivo della nuova stagione: entrare in Eurolega.
Cosa deve fare la Virtus per entrare in Eurolega
Sfumate tutte le possibilità di entrare in Eurolega nella stagione in corso, ecco che tutte le energie sono allora dedicate per trovare un accesso già dal prossimo anno. Cosa deve fare la Virtus per avere una delle licenze disponibili? Ci sono solo un paio di strade possibili.
Come sappiamo per partecipare all’Eurolega è necessario ottenere una licenza specifica, e non sono molte quelle al momento disponibili. Già occupate le 11 licenze decennali (tra cui quella di Milano), quelle pluriennali (Bayern e Asvel) le wild card dello scorso anno (vedi Alba Berlino con licenza biennale), l’unico modo per aggiudicarsi un pass sicuro sul campo, è quello di arrivare in finale in Eurocup. Impresa difficile, ma tutt’altro che impossibile per i felsinei.
C’è però in ballo anche una strada che non dipende direttamente dal virtussini quanto piuttosto dalle scelte dell’ECA. Da tempo infatti si discute sull’allargamento fino a 16 delle Licenze di tipo A (quelle a lungo termine), con due squadre su tutte che avrebbero quindi accesso garantito: la Virtus Bologna e il Partizan Belgrado (più una terza ancora da individuare). Non c’è però certezza su questo passaggio dalla stagione 2022-23, per cui alla Virtus non resta prima di tutto di puntare alla strada sicura, quella della finale di Eurocup.
Oltre naturalmente a confermarsi in campionato, ma quella è un’altra storia.