Che la situazione finanziaria di una buona parte dei club europei non sia esattamente florida, lo abbiamo ormai scritto in tutte le salse, ma che a pochi giorni dall’inizio del massimo campionato spagnolo venga annunciato l’addio di Leo Messi al Barcellona per problemi legati al tetto salariale, fa capire una volta di più in che stati di estrema difficoltà stia partendo la nuova stagione calcistica.
Nel pezzo che avete sotto gli occhi parliamo, come avrete capito, della Liga, che si svilupperà, con ogni probabilità, sulla falsariga della lotta a tre consumatasi la scorsa stagione.
Cominciamo con la conquista del titolo.
Chi vincerà la Liga
Rispetto a campionati come la Ligue 1 e la Bundesliga, la Primera Division, il massimo torneo calcistico che si gioca in Spagna, presenta ai nastri di partenza un ventaglio di squadre che possono sperare nella conquista del titolo, ben più ampia e variegata.
Ma non parliamo certo del numero delle contendenti, visto che la lotta sembra chiusa a tre squadre, ci riferiamo all’equilibrio che sembrerebbe poter dominare la prossima stagione iberica.
Dopo il trionfo della passata stagione, l’Atletico Madrid riparte dalle solite sicurezze e da qualche idea innovativa, ma non è la favorita assoluta per la conquista del campionato.
Un passo avanti partono, come al solito, Real e Barcellona, ma il mercato, che tutto si può dire, tranne che completato, potrebbe chiarire le idee a tifosi e addetti ai lavori.
Nonostante i mugugni che perdurano ormai dal suo arrivo, Ronald Koeman ha mantenuto il suo posto sulla panchina blaugrana, ma deve fare i conti con lo shock causato dall’addio di Messi.
Il giocatore era pronto a giurare eterno amore al Barcellona, ma la fragilità della situazione economica delle squadre spagnole in generale, e del Barça in primis, ha portato a questo clamoroso addio, causato anche dalla scellerata gestione economica della precedente gestione.
Sono arrivati alla corte dell’allenatore olandese, giocatori di estremo valore, come Memphis Depay, Emerson Royal, Sergio Aguero ed Eric Garcia, a fronte di partenze tutto sommato “digeribili” per tifosi e staff tecnico. Nonostante l’addio della pulce argentina, il Barcellona resta comunque tra le favorite per la corsa al titolo.
Il Real Madrid non ha messo in atto lo stesso terremoto di mercato, accogliendo il centrale difensivo David Alaba. Rientrano a casa Gareth Bale, seppur in attesa di sistemazione, Luka Jovic, Dani Ceballos e Martin Odegaard.
Brahim Diaz, in prestito al Milan e Sergio Ramos, definitivamente accasatosi al PSG, sono due pedine di cui il Real Madrid può fare a meno, anche perché Ancelotti può comunque giostrare una rosa dal valore indiscutibile.
L’Atletico Madrid riparte per il suo undicesimo anno consecutivo, dalla concretezza di Diego Simeone, che continua ad avere un feeling perfetto con tifosi e società madridista.
L’arrivo di Rodrigo de Paul garantisce varietà in attacco, ma non è un mistero che la concretezza della squadra di Simeone, sia l’ingrediente principale dei successi degli ultimi anni, anche alla luce di una rosa che è cambiata davvero pochissimo rispetto alla stagione conclusasi la scorsa estate.
La lotta per l’Europa
Il Siviglia appare un paio di gradini sotto rispetto alle tre pretendenti per lo scudetto, ma è stato bello per i tifosi sognare per quasi tutto l’anno in un piazzamento ancora migliore rispetto al quarto posto che ha comunque garantito la Champions.
Sul mercato gli andalusi hanno operato soprattutto in uscita, in ossequio alla situazione generale del calcio europeo, incassando 25 milioni di Euro dal Tottenham per la cessione di Bryan Gill, ricambiato dall’arrivo dell’esperto Erik Lamela e dal portiere Marko Dmitrovic, che farà da secondo a Bono.
Sarà il terzo anno di Lopetegui sulla panchina andalusa, vero e proprio idolo della tifoseria del Siviglia.
Real Sociedad e Betis sembrano cominciare con qualche chance in difetto rispetto al Villarreal, soprattutto per via di un mercato leggermente meno frizzante.
La squadra di Alguacil ha accolto in ritiro le facce nuove di Matthew Ryan, ex portiere del Brighton e del terzino sinistro Diego Rico, ma il vero fattore potrebbe essere rappresentato dal rientro di Willian Josè, che ha giocato l’ultima stagione al Wolverhampton.
Unai Emery proverà invece a ripetere la stagione precedente con il suo Villarreal, anch’esso sorprendente e comunque piuttosto attivo sul mercato. Sono arrivati il centrocampista centrale Juan Foyth dagli Spurs e il centravanti Boulaye Dia dal Reims, per un investimento totale di circa 30 milioni.
Il Betis ha ceduto al Barcellona il già citato Royal, ricavandone 9 milioni di €, ma gli investimenti sono stati pochissimi, se non il portiere Silva e i difensori di fascia Juan Miranda e Youssouf Sabaly.
Per un campionato tranquillo
Tra le squadre che non dovrebbero avere chance per provare ad attaccare la zona Europa, ma dovrebbero dormire sonni tranquilli, l’Athletic Bilbao sembra quella meglio attrezzata.
Lo spagnolo Marcelino ha preso in mano la squadra a inizio estate, ereditando in blocco la rosa dell’anno scorso, tranne Vicente e Albeniz, entrambi ceduti in prestito al Mirandes, mentre il portiere Herrerin e Gomez, sarebbero in partenza. L’importante sembra essere la permanenza di Inaki Williams, per cui qualche squadra europea si era timidamente fatta avanti.
Abbastanza movimentato il mercato del Getafe, che ha messo le mani sul centrocampista ex Barcellona Carles Alena, e sul difensore centrale Stefan Mitrovic. Per il resto qualche trasferimento in uscita e un allenatore dalle idee stravaganti, ma sempre concrete, Michel, che ha firmato un contratto fino al 2023.
In questo lotto vi sono da inserire anche Celta, Levante e Osasuna.
La lotta per la salvezza
Le tre retrocesse della scorsa stagione, Huesca, Valladolid ed Eibar, sono state rimpiazzate da Espanyol, Maiorca e Rayo Vallecano.
Saranno certamente tra le squadre invischiate nella lotta per la permanenza in Liga, anche se l’Espanyol sembra avere una marcia in più.
Vicente Moreno, oltre che in un gruppo che ha guidato negli anni precedenti, potrà contare anche sugli innesti di Dimata, Sergi Gomez, Vadillo e Miguelòn, ma la permanenza di Raul de Tomas che guiderà l’attacco dell’Espanyol anche nella prossima stagione, sembra essere la base da cui ripartire con fiducia.
Il Vallecano ha agguantato per i capelli la promozione in Liga, anche grazie allo spumeggiante e giovane allenatore Andoli Iraola, che proverà a compiere la sua impresa con i giocatori della passata stagione, più i nuovi arrivi del terzino sinistro Fran Garcia e il centravanti Randy Nteka, ma nel complesso il Rayo appare squadra piuttosto debole.
Il Maiorca spera invece in Luis Garcia, allenatore che ha guidato alla promozione un gruppo di ragazzi, l’età media è di 28 anni, che ha nella corsa e nel sacrificio le sue armi migliori.
Dopo la salvezza raggiunta in extremis nella passata stagione, l’Elche dovrà guardarsi ancora una volta indietro, anche se come rosa ed entusiasmo, l’Espanyol si fa preferire.
Il campionato comincia il prossimo 13 agosto con l’anticipo Valencia-Getafe delle ore 21,00.