Italia, Paese di navigatori, santi, poeti e… difensori. L’aggiunta andava di moda qualche anno fa, quando era risaputo in ogni angolo del mondo, che i migliori giocatori del reparto arretrato, nascevano da noi.
E questo, si badi bene, andava al di là della mera convinzione, più o meno dimostrata dai fatti, che le nostre difese fossero le più attrezzate anche sotto il punto di vista della messa in campo e della strategia.
Quante volta vi sarà stato detto, o ancora meglio vi sarà capitato di dire, che “quell’attaccante se viene qui in Italia, quelle cose non le fa”, oppure, ancora meglio, “troppo facile in Olanda o in Spagna, coi difensori che hanno”.
Luoghi comuni o meno, queste frasi meritano un piccolo approfondimento, anche solo per ricordare quelli che la nostra redazione considera i 10 migliori difensori italiani.
La difesa Mundial
Non è di pochi l’idea che i campionati del Mondo vinti dalla nostra nazionale in Spagna, furono conquistati dagli azzurri grazie ad una difesa da mille e una notte che faceva, sì, del collettivo un punto di forza che poche altre nazionali potevano vantare, ma i cui interpreti ci hanno regalato prestazioni indimenticabili.
Tutti abbiamo negli occhi quella di Gentile sul compianto Diego Armando Maradona, o quella di Bergomi in finale con la Germania, o la maestria di Baresi, Collovati e Scirea nell’arco di tutto il torneo, ma noi dovevamo fare una scelta sulla carriera ed ecco i nostri nomi.
Giuseppe Bergomi
Lo “zio” salì in cattedra proprio in quella edizione dei mondiali, seppur da protagonista inaspettato, visto che dopo 4-partite-4 viste dalla panchina, toccò a lui entrare in campo al posto di Collovati nella partita storica, che alla fine vincemmo per 3-2 con l’epica tripletta di Pablito Rossi.
Da quel momento Bergomi fu perfetto contro Polonia in semifinale e Germania in finale, a scapito della sua maggiore età appena raggiunta e tutta una serie di polemiche nate alla luce della sua convocazione, visto che prima dell’avventura Mundial, aveva giocato un solo match con la nazionale, per giunta in amichevole.
Da quel momento in poi, per tutti i tifosi di calcio nostrani “lo zio” diventò patrimonio nazionale, ma sulla pelle si tatua la maglia dell’Inter, vera e propria bandiera che ancora oggi si gioca il primo posto nelle preferenze dei tifosi con un altro interista puro, Javier Zanetti.
Antonio Cabrini
Da un terzino all’altro, da una fascia all’altra.
In quella nazionale, Cabrini giocò a sinistra e non perse un minuto di campo, nemmeno quello del rigore sbagliato in apertura di finale contro la Germania, che rimane, a detta sua, il momento peggiore della sua carriera calcistica.
Collezionò qualcosa come 300 partite complessive, vestendo le maglie della Juventus, con i bianconeri visse i fasti degli anni ’80 con Trapattoni in panchina e compagni come Boniek, Scirea, Platini, Tardelli, ma vestì anche le maglie di Bologna, Atalanta e Cremonese.
In nazionale giocò 73 volte, prendendo parte anche alle spedizioni del 1978 in Argentina e del 1986 in Messico.
Con la Juve vinse ben sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni e una Coppa delle Coppe.
Gaetano Scirea
Un signore del calcio che ci ha lasciato troppo presto e per circostanze fatali di un destino veramente bieco.
Gaetano Scirea viene ancora oggi ricordato per l’eleganza del suo tocco, per il suo atteggiamento sempre nobile e mai sopra le righe, per la sua sportività con tutti gli avversari.
La posizione di “libero”, marchio di fabbrica delle nostrane idee calcistiche, fu interpretata da Scirea nel miglior modo possibile, è difficile ricordare un altro giocatore che abbia avuto una maggiore disciplina tattica in quel ruolo.
Un vero e proprio timoniere del reparto arretrato che guidava i suoi compagni senza mai una sbavatura in campo.
I sette scudetti con la Vecchia Signora, sono ancora tutti lì in bacheca, insieme agli stessi appena citati e vinti con Cabrini.
A 36 anni un incidente stradale ce lo ha portato via, ma il suo ricordo non scomparirà mai dai nostri cuori.
Franco Baresi
Se vogliamo parlare di bandiere, quella rossonera piantata a San Siro da Franco Baresi, non è seconda a nessuno.
Il riconoscimento di “Giocatore del Secolo” assegnato dal Milan a Franco Baresi nel 1999, non appare una bestemmia, tutt’altro, visto che per tutta la carriera, Baresi non ha mai cambiato casacca, collezionando 719 presenze in 12 anni.
Coi rossoneri, Baresi vinse tutto, comprese tre Coppe dei Campioni e 6 scudetti, prima di fare da mentore a Maldini e lasciargli spazio nei cuori rossoneri.
Con Scirea si è spesso diviso gli onori per il ruolo di miglior difensore centrale e con lui ha formato una meravigliosa coppia difensiva in nazionale.
Le Vecchia Guardia. Tarcisio Burgnich
Nel decennio a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, Tarcisio Burgnich è stato probabilmente il difensore della squadra italiana che più è entrato nel cuore dei tifosi azzurri.
Mai un accenno alla fatica, roccioso, sempre pronto ad affrontare qualsiasi avversario, anche in modo ruvido, Burgnich non badava al sottile.
Fu uno dei pionieri della nostra nazionale nella cavalcata europea del 1968, unico trionfo continentale precedente a quello del 2021 con Mancini.
Ha giocato con la nazionale ben 66 volte, mentre ha fatto le fortune di club come Inter e, a fine carriera, Napoli.
Giacinto Facchetti
Un’altra bandiera nerazzurra, oltre ai già citati Zanetti e Bergomi, è stato senza ombra di dubbio Giacinto Facchetti, il terzino goleador.
La sua amata fascia sinistra gli permise di farsi beffa di parecchi avversari e convergere verso il centro dell’area, siglando tanti gol, ben 75 in 629 presenze con i nerazzurri.
Sempre con l’Inter vinse ben due Coppe dei Campioni e quattro scudetti, diventando uno dei giocatori più titolati della squadra del biscione.
Anch’egli vinse con Burgnich gli Europei del 68 in Italia e a fine carriera entrò nella dirigenza dell’Inter, prematuramente scomparso all’età di 64 anni e vanta, proprio con Burgnich, la coppia di difensori più longeva della nazionale, 11 anni.
Da Presidente dell’Inter ha vinto uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane.
I giorni nostri, o quasi. Paolo Maldini
Come accennato in precedenza, Paolo Maldini ereditò lo scettro di uomo più amato dai tifosi del Milan, una volta che Franco Baresi si ritirò dalle scene.
Figlio di Cesare, prima giocatore e poi allenatore della nazionale azzurra, Paolo Maldini ha giocato da terzino sinistro per gran parte della sua carriera, ma quando è stato chiamato in causa per giocare da centrale, ha raramente deluso le aspettative.
Se vogliamo parlare di trofei conquistati a livello di club, Maldini non ha eguali, tra i difensori, nella storia del calcio moderno, collezionando qualcosa come 902 presenze in 25 stagioni, mettendo in bacheca 7 scudetti, una Coppa Italia e cinque Coppe dei Campioni.
Mancano trofei importanti con la nazionale, ma ciò che ha fatto col Milan non ha nessun bisogno di essere completato da altri riconoscimenti.
Nel suo ruolo, decisamente il più grande di tutti.
Fabio Cannavaro
Il Capitano della gloriosa spedizione azzurra che mise le mani sulla Coppa nel Mondo nel 2006, è stato una sorta di giramondo nelle squadre di club.
Ha giocato prima nel Napoli, per poi passare al Parma dove esplose come difensore centrale, per poi giocare all’Inter, alla Juve, al Real Madrid, per poi tornare a Torino e chiudere la carriera a Dubai nell’Al-Ahli.
Nella Liga ha vinto due titoli consecutivi, quelli del 2007 e del 2008.
Fabio Cannavaro stato insignito del Pallone d’Oro nel 2006, anche grazie alle clamorose prestazioni dei mondiali vinti per la quarta volta dalla nostra nazionale.
Alessandro Nesta
È parere di molti che Alessandro Nesta sia stato il difensore italiano dotato di maggiore eleganza degli ultimi decenni.
Piedi buoni, senso della posizione, ottimo sia da guastatore che da sviluppatore della manovra, Nesta ha messo più volte a repentaglio la sua carriera a causa di numerosi infortuni che ci hanno privato spesso di un giocatore celestiale.
Uno di questi gli ha impedito di partecipare ai mondiali del 2006 da protagonista.
Ha chiuso la sua carriera con 78 presenze in nazionale, facendo parte della squadra che vinse il Campionato Under 21 nel 1996.
Con il Milan ha vinto due scudetti e una Coppa Italia, ma indimenticabili sono state le due Champions del 2003 e del 2007.
Storico anche lo scudetto vinto con la Lazio nel 2000.
Ecco la nostra Top 10 dei difensori italiani:
- Paolo Maldini
- Franco Baresi
- Giacinto Facchetti
- Gaetano Scirea
- Antonio Cabrini
- Fabio Cannavaro
- Alessandro Nesta
- Claudio Gentile
- Tarcisio Burgnich
- Giuseppe Bergomi