Italia patria di attaccanti.
Il calcio italiano nella sua ultra secolare storia ha dato alla luce una miriade di attaccante. Epoche diverse, momenti calcistici particolari, giocatori con storie e caratteristiche differenti. Ma tutti accomunati dallo stesso risultato: gol a grappoli e un segno indelebile nelle pagine di storia del nostro calcio.
Da Meazza a Piola, passando per Riva e Paolo Rossi, fino a raggiungere Pippo Inzaghi, Totti, Baggio, Vieri, Del Piero e Vialli. Una top 10 semplicemente pazzesca e nel segno delle reti. Tante, pesanti e in molti casi leggendarie.
Vediamo la top 10 degli attaccanti italiani.
Meazza e Piola: i gol lontani nel tempo
Un calcio meno patinato e più pioneristico. Un calcio segnato dalle reti di Peppino Meazza e Silvio Piola. Praticamente coetanei, con il primo nato nel 1910 e il secondo venuto al mondo tre anni dopo. Meazza ha legato il suo nome soprattutto all’Inter per 14 stagioni (1927-1940), giocando poi per due stagioni nel Milan dal 1940 al 1942. Con i nerazzurri ha vinto tre scudetti, un coppa Italia, tre volte la classifica cannonieri. In nazionale Meazza ha vinto ben due mondiali e ancora oggi si trova alle spalle di Riva nella classifica marcatori degli azzurri, con 33 centri. Da professionista, a fronte di 512 partite ha segnato in 316 occasioni.
Piola è tutt’ora il bomber più prolifico di tutti i tempi per la Serie A a girone unico, con 274 reti segnate. In tutto nella sua carriera sono 349 i gol fatti in 635 match disputati. Il suo nome è legato soprattutto a tre squadre: Pro Vercelli, Lazio e Novara. In mezzo alle ultime due, una stagione al Torino e poi due campionati nella Juventus. Campione del mondo 1938, insieme a Meazza formò la coppia d’attacco più esplosiva di sempre, sotto la direzione di Vittorio Pozzo. Sempre con la maglia azzurra è il terzo marcatore di sempre con 30 gol fatti.
Riva: il rombo di tuono
Una storia di Provincia che rese Cagliari capitale italiana del calcio. Gran parte del merito è di Gigi Riva che dopo aver mosso i primi passi nel Legnano si presentò in Sardegna nel 1963 per rimanerci fino al 1976, portando i rossoblù allo scudetto del 1970, grazie a 21 reti nella singola stagione. Nel capoluogo sardo ha segnato 208 delle 213 reti da professionista a fronte di 377 presenze. Campione d’Europa con l’Italia nel 1968, segnò anche nella finale di Roma contro la Jugoslavia. Finì tra i marcatori anche nella leggendaria Italia – Germania 4-3 a Città del Messico, con la rete del provvisorio 3-2. Con la maglia azzurra è ancora il bomber di tutti i tempi, grazie a 35 marcature.
Paolo Rossi: l’eroe di Spagna 82
Come la maggior parte dei grandi attaccanti italiani, anche Paolo Rossi ha mosso i primi passi dalla provincia per poi affermarsi al calcio nazionale. Dal Santa Lucia di Prato al Vicenza, passando per il Perugia e affermandosi poi alla Juventus, prima di chiudere la carriera con Milan e Verona.
Coinvolto nello scandalo calcistico del 1980, finì di scontare la pena pochi mesi prima del mondiale in Spagna del 1982. Contro tutto e tutti Bearzot lo volle convocare, lasciando a casa Pruzzo.
Partito male nelle gare della prima fase a gironi, “Pablito” esplose nel secondo raggruppamento: leggendaria tripletta al Brasile, doppietta alla Polonia in semifinale e primo marcatore nella finale vinta 3-1 sulla Germania Ovest.
Con 6 reti si prese il titolo di capocannoniere della competizione e in seguito il pallone d’oro. Con la maglia azzurra ha segnato 20 reti in 50 gare. Nella sua carriera di club, i gol complessivi sono 134.
Roberto Baggio: il salvatore della Patria
Probabilmente non basterebbero mille libri per spiegare la grandezza di Roberto Baggio. Un predestinato fin dalle giovanili del Vicenza e costretto a combattere per tutta la sua carriera con infortuni gravi.
Esplode nella Fiorentina di fine anni ’80 e il suo passaggio alla Juventus nel maggio del 1990 (all’indomani della finale di Coppa Uefa persa dalla viola proprio contro la Vecchia Signora) scatena la guerriglia a Firenze. Affermatosi in bianconero, con una Coppa Uefa, un pallone d’oro e uno scudetto, passa al Milan vincendo l’ultimo tricolore dell’era Capello.
Un salto a Bologna, uno all’Inter e poi la chiusura in provincia: a Brescia. Con la nazionale lega il suo nome e l’amore di tutti gli italiani.
Protagonista del Mondiale del 1990 (clamoroso gol alla Cecoslovacchia), porta di peso la squadra alla finale di USA 94 e fallisce il rigore che consegna il titolo iridato al Brasile.
Il mondiale del 1998 lo vede duellare con Del Piero, sfiorando un pazzesco gol con la Francia. 291 reti nei club tra Serie C e Serie A, settimo bomber di sempre nel massimo campionato italiano con 205 marcature, trova in 27 occasioni la via del gol anche in Nazionale occupando ancora oggi la quarta piazza.
Bobo Vieri: una macchina da gol
Christian Vieri, un autentico bomber. Partito come Paolo Rosi dal Santa Lucia di Prato, cresce nelle giovanili del Torino. Nell’Atalanta si mette in mostra e così la Juventus di Lippi lo mette sotto contratto. Una sola stagione con i bianconeri, con cui vince lo scudetto e perde la finale di Champions contro il Borussia.
Poi un anno da protagonista nell’Atletico Madrid (24 gettoni e 24 reti), per poi tornare in Italia con la Lazio e vincere la Coppa della Coppe. Dal 1999 fino al 2005 lega il suo nome all’Inter dopo un trasferimento record per la serie A, giocando in coppia con Ronaldo.
Salutato il club nerazzurro, milita per tre mesi nel Milan, passando poi a Monaco, Atalanta, Fiorentina e chiudendo ancora a Bergamo. Con i club segna 236 reti in 478 partite.
Ma è con la maglia della nazionale che Vieri segna la sua carriera: nel Mondiale francese del 1998 trova la via del gol in 5 occasioni e altri 4 reti arrivano nel mondiale del 2002. In tutto con la maglia azzurra mette a segno 23 reti in 49 gare.
Miglior media di sempre in Nazionale, nel rapporto tra gare giocate e gol realizzati. Con l’Under 21 vinse Europeo del 1994 superando il Portogallo nella finalissima.
Vialli: da Genova a Londra, via Torino
Gianluca Vialli è un altro attaccante che potremmo catalogare come predestinato.
Messosi in mostra nella Cremonese, legherà il suo nome con quello della Sampdoria, assieme al suo inseparabile gemello Roberto Mancini. A Genova vincerà tutto, perdendo solo la finale di Champions contro il Barcellona. Nel 1992 passa alla Juventus e diventa uno dei simboli del primo ciclo di Lippi: Coppa Uefa, Scudetto e Coppa Campioni nel 1996.
Proprio dopo quel successo diventa uno dei primi italiani ad emigrare nel calcio inglese e diventa l’uomo simbolo del Chelsea di fine anni ’90. Partito come attaccante, dopo l’esonero di Gullit, diventa allenatore-giocatore dei “Blues” conquistando anche una Coppa delle Coppe. 259 gol con i club, di cui 141 con la maglia della Samp.
Rapporto di amore/odio con la nazionale, dove in 51 presenze trova il gol in 16 occasioni. Una maledizione finita forse con il successo del 2021 da Team Manager della nazionale di Mancini.
Filippo Inzaghi: una calamita sensibile al cuoio
Da Piacenza al tetto del mondo. Filippo Inzaghi ha vissuto una carriera nel segno del gol e per il gol.
L’attaccante emiliano, dopo un vasto giro in provincia, approda alla Juventus dove vince i primi scudetti in carriera e segna a raffica.
Nel 2001 inizia la sua seconda vita da calciatore, passando al Milan. Con il diavolo vince tutto e di più sotto la guida di Ancelotti, mietendo record su record: segnando al Boca Juniors nella finale del Mondiale per Club del 2007, Filippo Inzaghi ha segnato in tutte le manifestazioni UEFA e FIFA.
Sempre nel 2007 finirà nel tabellino dei marcatori, nella finale di Champions vs Liverpool e nella finale di Supercoppa vs Siviglia.
Campione del mondo 2006, trova l’unica rete in terra tedesca contro la R. Ceca. Nei club Pippo Inzaghi ha segnato oltre 300 reti in carriera, di cui 126 con il Milan. In azzurro ha siglato 25 reti in 57 presenze.
Alessandro Del Piero: il Pinturicchio bianconero
Alessandro Del Piero e la Juventus, si fondono uno nell’altro. L’attaccante bianconero arrivato nel 1993 alla corte di Lippi resterà fino al 2012 a distillare calcio con la “Vecchia Signora”. 290 gol in 705 presenze, diventando per sempre l’icona del club.
Segna tanto e le sue reti a giro sul secondo palo, diventano il marchio di fabbrica: “Il gol alla Del Piero“. 4 finali di Champions, con una vittoria e 3 sconfitte, oltre a 8 scudetti (diventati 6 dopo calciopoli) e una sfilza di trofei, tra cui la finale Intercontinentale del 1996, decisa proprio da una sua rete.
In nazionale paga prima il dualismo con Baggio nel 1998, mentre nella finale dell’Europeo del 2000 si divora in tre occasioni il possibile colpo del KO.
Si riprenderà tutto nel 2006, con il titolo mondiale. Gol alla Germania, rigore perfetto in finale con la Francia e giocatore decisivo nei momenti più importanti.
Nella sua esperienza con la nazionale, Del Piero ha raccolto 91 presenze (7 da capitano) e 27 gol. In Serie A si attesta al nono posto di tutti i tempi con 188 reti segnate.
Con la Juventus milita anche una stagione in B dopo il caos calciopoli. Chiude la carriera tra Australia e India, con gli appassionati di quelle latitudini letteralmente estasiati nonostante il viale del tramonto.
Francesco Totti: il Re di Roma
Il predestinato per eccellenza. Nato e cresciuto a Roma, tifoso giallorosso, ha legato con la “lupa” tutta la sua carriera.
Debutta nel 1992 a 16 anni in Serie A con la Roma e soltanto a maggio del 2017 darà l’addio al calcio a 41 anni. Pur di rimanere per sempre all’ombra del Cupolone, Totti ha vinto un solo scudetto in carriera e rinunciando a piazze più abituate ai successi come Milano, Madrid e Manchester. Con la maglia giallorossa ha collezionato 786 presenze e condite da 307 gol: record per un club. Condivide con Maldini il maggior numero di stagioni in Serie A, con 25 anni consecutivi nello stesso club.
Nella classifica marcatori all time di Serie A, il “Pupone” è secondo con 250 gol, alle spalle di Piola.
Con la media di 0,40 gol (619 partite in Serie A) a match, Francesco Totti è il migliore di sempre sotto questo profilo. In nazionale, dopo aver vinto l’Europeo Under 21 del 1996 in Spagna, si laurea campione del Mondo nel 2006: rientra a tempo di record per la competizione in terra tedesca, dopo il grave infortunio patito a Febbraio 2006 e segnerà contro l’Australia il gol vittoria al 120′. Alzata la coppa del mondo, dirà addio alla maglia azzurra a soli 30 anni: 59 presenze e 9 reti.
La top 10 degli attaccanti Italiani
- Silvio Piola
- Peppino Meazza
- Gigi Riva
- Paolo Rossi
- Roberto Baggio
- Gianluca Vialli
- Christian Vieri
- Filippo Inzaghi
- Alessandro Del Piero
- Francesco Totti