Non c’è niente di meglio che sedersi sul divano e godersi una partita che si annuncia decisamente spettacolare, con la tranquillità di essere già in finale. E gli azzurri ci hanno regalato questa possibilità dopo l’incredibile sofferenza della semifinale contro la Spagna vinta ai rigori.
Ora tocca all’Inghilterra mantenere fede ai pronostici della vigilia, davanti al suo pubblico in quello che tutti descrivono come l’Europeo dei Tre Leoni. La Danimarca è la vera rivelazione del torneo e avrà dalla sua oltre al non avere nulla da perdere, anche qualche statistica che dovrebbe portare gli inglesi a toccare ferro.
Quattro motivi per cui la Danimarca potrebbe fare lo scherzo agli inglesi
Basta scorrere le formazioni e la panchina per vedere quanto sulla carta la nazionale inglese sembri decisamente più forte di quella danese (e con un gap economico abissale).
Ma in campo contano anche altre cose, tra cui motivazioni, paure, convinzioni e pressione. Ed è indubbio che le pressioni sono tutte sulle spalle di Kane e compagnia, mentre per i danesi c’è solo l’euforia di un risultato impensabile e la speranza di regalare a Eriksen un mezzo miracolo.
Non bastassero le retoriche, ecco anche qualche numero però, che non a caso non fa stare Southgate molto tranquillo:
- Degli ultimi sei incontri tra le due nazionali, l’Inghilterra ne ha vinto soltanto uno (quello ai mondiali nel 2002)
- L’ultima sfida agli Europei fu nel 1992 e finì con un pareggio. Edizione poi vinta dagli stessi danesi.
- Le ultime due sfide ufficiali giocate a Wembley sono finite tutte e due con un successo danese (nel 1983 e nel 2020). La terza vittoria di fila sarebbe un record assoluto. Va detto però, che nelle cinque precedenti sfide fu sempre l’Inghilterra a imporsi e sempre con il risultato di 1-0.
- La Danimarca è al suo record assoluto come numero di gol segnati in una singola edizione tra Europei e Mondiali (11), e ha anche a portata il record per il maggior numero di giocatori mandati in gol: al momento sono ben 7, solo la Germania nel 2012 era riuscita a fa re meglio (8).
Bella, ma non balla
La frase che Sinisa Mihailovic ha ripetuto più volte in questa ultima stagione (riferita al Bologna), potrebbe adattarsi anche alla nazionale di Southgate. Se non altro perchè detiene un record assai poco ambito: è la squadra che ha giocato più partite dell’Europeo senza MAI arrivare in finale.
E già qua potrebbero partire gli scongiuri a non finire per i tifosi inglesi, che però forti della loro aplomb continuano a sperare che sia finalmente la volta buona.
Il calendario li ha agevolati non poco, così come il giocare praticamente sempre in casa questo torneo “itinerante” per tutti tranne che per i Tre Leoni. Ma è lo stesso allenatore inglese a sottolineare come “i tifosi non giochino” e contro la Danimarca ci sarà bisogno di giocare e bene anche.
I due precedenti in semifinale non sono finiti bene: nel 1968 eliminati dalla Jugoslavia e nel 1996 dalla Germania ai rigori.
Ma volendo trovare il lato positivo, per l’Inghilterra c’è stato anche il record di gol in una singola partita a eliminazione diretta tra Mondiali ed Europei: il 4-0 contro l’Ucraina è risultato storico.
Così come a un passo dalla storia è anche la difesa inglese: nessuna squadra ha mai raggiunto le sei partite senza subire reti in una singola edizione del torneo. Siamo per ora a quota cinque. Inutile dire che qua gli scongiuri sarebbero d’obbligo (ma dubitiamo che gli inglesi siano scaramantici quanto noi).
Uomini di “punta”
Andando sui singoli, per l’Inghilterra è stato letteralmente determinante l’apporto di Raheem Sterling, che ha preso parte a ben 22 gol nelle ultime 21 gare con i Tre Leoni: 15 reti e 7 assist per lui di cui 3 e 1 proprio in questa edizione di Euro 2020.
Non da meno il punto di riferimento offensivo Harry Kane, apparso sotto tono in queste prime partite ma comunque coinvolto in 27 reti nelle ultime 26 partite inglesi (18 gol e 9 assist).
Dall’altra parte è invece Dolberg il cannoniere del momento, con già 3 reti messe a segno in questo Europeo, a un passo dal record danese di Larsen (Mondiali 1986) e Tomasson (Mondiali 2002) entrambi con 4 marcature.
Insomma anche in questo caso quella che sembra una partita a senso unico, potrebbe riservare qualche sorpresa interessante. Questa volta per fortuna, da gustare senza il pathos e la sofferenza che ci ha riservato il match degli azzurri.
E da tifosi non ci resta che richiamare alla mente il vecchio motto di Nereo Rocco: “Vinca il migliore!”… “Speremo proprio de no!”.