Tutti ne parlano, tantissimi lo praticano.
In poco tempo il Padel (o “Paddle” come dicono gli inglesi) è diventato uno degli sport più diffusi e raccoglie appassionati di ogni genere e di tutte le età. Ma cos’è gioco che molti assimilano al tennis e quali sono i motivi per cui sta così spopolando?
Che cos’è il Padel?
Se siete anche solo minimamente sportivi, in questi ultimi tempi avrete sicuramente sentito parlare del Padel. Un gioco che si è diffuso sempre più capillarmente anche dalle nostre parti, sostituendo in molti contesti anche amatoriali le classiche partite di tennis o calcetto tra amici.
Prima di tutto però è necessario capire che tipo di gioco sia e quali sono le sue regole. L’impresa non è molto difficile visto che il tutto può essere riassunto in poche righe.
Per giocare a Padel sono necessarie (generalmente) quattro persone, divise in due coppie. Per quanto sia spesso paragonato al tennis, il gioco in realtà ha sostanziali differenze ed è anche più semplice. Intanto il campo è più piccolo, parliamo di un 10 metri per 20 metri (200 metri quadrati totali), e le racchette utilizzate sono “piene” ma bucherellate (per facilitare il passaggio dell’aria nel movimento).
Le palline sono più leggere o più pesanti a seconda del livello di gioco, ma la differenza più importante è che il perimetro di gioco è delineato da pareti “attive” (alte circa 4 metri sul fondo e almeno 3 ai lati), ovvero che consentono il rimbalzo della palline stessa mantenendola in gioco. Per fare punto in pratica, l’unico modo possibile è quello di far rimbalzare due volte la pallina nella metà campo avversaria.
Per il resto il calcolo dei punteggi nella partita è uguale a quello del tennis, anche se come detto cambiano tutte le dinamiche di gioco a partire dalla battuta, che nel Padel è obbligatoria facendo rimbalzare la pallina per terra (cosa che la rende ancora più facile anche ai non esperti).
La nascita del Padel
I primi segni di qualcosa di simile si trovano intorno agli anni venti negli Stati Uniti, quando un prete di New York realizzò un piccolo campo delimitato da recinzioni di metallo per far giocare i bambini della propria chiesa. Attrezzi simili a pale tra le mani, una pallina in gioco e un campo diviso in due in cui farla rimbalzare. Valeva tutto e ci si divertiva, ma certo era ancora ben lontano dal gioco che conosciamo.
Più tardi, a inizio anni settanta, fu il destino a dare l’impronta decisiva alla nascita del Padel. Enrique Corcuera si mise in testa di costruire un campo da tennis davanti a casa sua, ma l’unico spazio disponibile era decisamente più piccolo e delimitato da pareti a muro.
Difficile giocare a tennis in quel posto, ma divenne ottimo per un nuovo gioco dove le pareti erano parte attiva del campo. Non ci volle molto per accorgersi che era decisamente interessante, tanto da farne delle regole vere e proprie, normarlo e dargli il nome di “Padel”.
Non a caso, proprio il Sud America è diventato poi la patria del gioco, soprattutto in Argentina. Da lì poi è arrivato in Spagna e nel resto d’Europa, fino al nostro paese dove dagli anni novanta in poi, ha continuato a crescere nel numero di appassionati.
I motivi di un boom sportivo
Solo negli ultimi anni però, il gioco comunque già abbastanza popolare è diventato vero e proprio fenomeno di costume che ha coinvolto partecipanti di tutte le età e strati sociali. Il motivo principale è molto semplice: è facile da giocare.
A livello amatoriale e per divertimento, il Padel è uno sport che mette tutti d’accordo. Non è necessario avere particolari abilità fisiche, nè allenamenti estenuanti anche solo per colpire la pallina (come nel tennis per esempio). Fatto salvo un certificato di buona salute generico, non serve essere in forma perfetta per giocare e divertirsi, così come non importa molto a questi livelli essere più o meno muscolosi e più o meno prestanti (motivo per cui si può giocare anche con squadre miste tra uomini e donne).
Una buona attività cardio, che consuma calorie e fa divertire donne, uomini, ragazzi e bambini a qualsiasi livello. Facile immaginarne un successo eclatante, soprattutto in questo ultimo periodo dove l’attività sportiva è stata provata duramente dal lock down. E anche qua il Padel ne ha tratto paradossalmente beneficio, essendo una di quelle attività rimaste accessibili quasi sempre, visto che si giocava a distanza e in strutture apposite.
Il gioco preferito dai VIP
C’è poi anche un certo discorso di emulazione che ha ampliato ulteriormente il successo di questo sport.
Moltissimi “VIP” infatti si sono spesso fatti vedere in situazioni di gioco, anche loro probabilmente attirati dalla semplicità e dall’accessibilità di questo sport.
Personaggi dello spettacolo lo utilizzano ormai sia nel privato sia nei momenti di ritrovo (in tornei di beneficenza e altro). Oltre ad avere una presenza costante tra le stories sui social: dai giornalisti sportivi come Pierluigi Pardo, fino ad Amedeus, Fiorello e Bonolis. Ma anche qualche showgirl come Matilde Brandi per esempio.
E poi ci sono i tanti volti del mondo dello sport, presente e passato, che certo alzano il livello se non altro di agonismo fisico, ma che parimenti utilizzano questo sport come puro divertimento sportivo. Abbiamo così visto le sfide tra Francesco Totti e il mister azzurro Roberto Mancini, ma sono davvero tanti soprattutto nelle grandi città: da De Rossi a Marchegiani, da Di Biagio a Cassano e Vieri.
Ma persino grandi campioni del tennis come Djokovic e Nadal si sono spesso visti giocare anche con i racchettoni del Padel nei momenti di svago (ma qua parliamo già di avversari di un altro livello).
Perchè di fondo non è da sottovalutare la componente agonistico sportiva, in cui non importa se tu sei un ex calciatore o una letterina, l’importante è vincere!
I campioni del Padel
Oltre a un movimento che comprende sempre più appassionati, ci sono ovviamente anche i professionisti del gioco. Quelli veri, che ne hanno fatto un vero e proprio lavoro.
E per ora non c’è dubbio che tutti i primi posti del ranking mondiale, siano occupati da giocatori di provenienza spagnola o argentina, veri dominatori dei tornei di Padel in tutti questi anni.
La coppia Juan Lebron Chincoa e Alejandro Galan per esempio, che solo negli ultimi due anni si sono portati a casa ben 10 titoli del WPT (World Padel Tour), la competizione mondiale più importante del momento.
Oppure il fortissimo argentino Sanyo Gutierrez, che nella sua ormai lunga carriera (ha cominciato a vincere nel 2013), ha collezionato già una trentina di tornei del circuito (in coppia con diversi giocatori). E poi ci sono i “fuoriclasse”, come Fernando Belasteguin, il “Maradona del Padel” (infatti è argentino anche lui).
Dominatore incontrastato per 16 lunghi anni del ranking, con tanto di cinque titoli mondiali, il record di vittorie in assoluto e quello di tornei vinti consecutivamente (23, in coppia con Juan Martin Diaz).
Per quanto riguarda l’Italia il gap con i top del Padel è ancora parecchio elevato, ma visti i numeri del movimento nostrano, chissà che presto non si possa fare un buon salto di qualità. Nel mentre sono tanti comunque i giocatori di grande valore in mostra soprattutto nei vari campionati, molti dei quali over trenta, a dimostrazione che questo gioco è piuttosto trasversale anche in fatto di età.
Ricordiamo per esempio Marcelo Capitani, non a caso con doppio passaporto argentino/italiano, numero uno del ranking italiano e in passato anche ben posizionato in quello WPT. Triplo oro italiano anche per Simone Cremona (32 anni), ultimo dei quali nel 2020 proprio con Capitani.