Fin dall’avvento dei tre punti per la vittoria, il calcio è stato costretto a evolversi tatticamente privilegiando strategie più offensive. Il gioco moderno è diventato così sempre più dinamico, tanto da rendere le fasi offensive e difensive parte di un continuo movimento fatto di tante transizioni da l’una a l’altra.
Quanto è importante quindi oggi come oggi avere una buona difesa, soprattutto nei campionati brevi come possono essere Europei e Mondiali? Abbiamo provato ad analizzare al meglio alcuni dati a riguardo e trarne qualche considerazione.
I campionati lunghi
Partiamo da una premessa che riguarda invece i campionati lunghi, che durano un’intera stagione. E qua almeno nei numeri più recenti viene facile valutare l’importanza di una buona difesa.
Nei cinque campionati maggiori (Serie A, Bundesliga, Premier League, Liga e Ligue 1), riuscire a vincere lo scudetto senza avere anche la miglior difesa è una situazione piuttosto rara.
Negli ultimi due anni è successo solo due volte: in Bundesliga con il Bayern di questa stagione che arriva nettamente davanti a tutti nonostante abbia solo la quinta difesa del campionato, e la Juventus dello scorso anno quando Inter e Lazio riuscirono a fare meglio almeno in termini di gol subiti.
Eccezioni quindi, con l’aggiunta che nel caso del Bayern se la difesa ha forse avuto qualche pecca, il tutto era poi supportato da un attacco da quasi 100 gol a stagione, decisamente il migliore della categoria.
Insomma in un periodo medio lungo, a quanto pare non prendere molti gol è ancora piuttosto determinante, soprattutto se unito proprio a una forte propensione offensiva. L’equilibrio quindi, sta proprio nel gestire al meglio le due fasi, con una che supporta e aiuta a migliorare l’altra.
Le migliori difese ai Mondiali
Cosa succede invece quando abbiamo a che fare con tornei molto più compressi, con partite ravvicinate e diverse partite da dentro o fuori a decidere l’esito finale?
I Mondiali di calcio sono senza dubbio la massima espressione di tutto questo, con squadre provenienti da tutto il mondo che in poche settimane si giocano il titolo più prestigioso di tutti.
In questo senso, se è vero che l’impostazione di gioco attuale rimane comunque molto offensiva, specie per le nazionali maggiori e più ambiziose, è chiaro che subire un gol in partite a eliminazione diretta può essere decisivo e quindi ci sarà in teoria un’attenzione ancora maggior alla fase difensiva, visto anche che nelle fasi determinanti si scontreranno spesso squadre di livello molto simile. Viene quindi da pensare che anche in questo caso, i Campioni del Mondo dovrebbero molto spesso avere anche una difesa all’altezza.
Prendendo in esame tutti i Campionati dal 1990 all’ultimo giocato nel 2018, abbiamo trovato alcuni dati molto interessanti.
In sei occasioni su otto analizzate, la squadra Campione aveva anche una delle due migliori difese del torneo. In due occasioni era proprio la migliore in assoluto: la Francia nel 1998 e il Brasile nel 1994.
Le uniche due anomalie sono state quella della Germania Ovest nel 1990, dove la migliore difesa è stata proprio quella dell’Italia paese ospitante (e ci ricordiamo tutti quei momenti sportivamente terribili nella semifinale contro l’Argentina) e la Francia nell’ultimo mondiale del 2018 quando con una media di 0,86 gol subiti a partita è stata soltanto la settima difesa del torneo.
Non è un caso forse che in tutti gli ultimi quattro tornei (dal 2018 al 2006), a vantare la miglior difesa siano state quelle squadre così dette “outsider”, che probabilmente non avendo le caratteristiche tattiche per poter lottare alla pari con le più quotate, hanno provato se non altro a schierarsi in maniera più attendista pensando a frenare il gioco altrui piuttosto che lanciare le proprie offensive.
È capitato con la Danimarca nel 2018 (miglior difesa con 0,5 gol a partita subiti), al Costa Rica nel 2014 (solo 2 gol subiti in tutte le loro 5 partite, per una media di 0,4 che gli è valsa il record di approdare ai quarti di finale). Così come al Portogallo nel 2010 (1 solo gol subito su 4 giocate, media 0,25) e alla Svizzera nel 2006 quando uscì dal torneo agli ottavi ma senza aver mai subito nemmeno una rete su 4 partite.
Le difese agli Europei
Il torneo continentale risulta ancora più interessante visto che prima dell’ultima edizione nel 2016 (che aveva visto un aumento delle squadre nella fase finale come per i Mondiali), in quelle precedenti si disputavano ancora meno partite, arrivando subito ai quarti di finale dopo i gironi e non disputando nemmeno la finalina per il terzo posto.
Un turno in meno quindi che potrebbe incidere ulteriormente sulla necessità di spingere all’attacco piuttosto che chiudersi in difesa. Dal 1992 a oggi, su sette edizioni analizzate, per due volte il vincitore ha avuto anche la miglior difesa (la Spagna nel 2012 con un solo gol subito su sei partite e la Grecia nel 2004 con una media di 0,67 gol a partita subiti), mentre almeno in cinque occasioni è stata comunque tra le migliori tre del torneo.
Fuori invece dalle medie sono state le vittorie del Portogallo nell’ultima edizione del 2016 (cinque gol subiti in sette partite con una media di 0,71) e la Francia nel 2000 (con ben 7 gol subiti e media di 1,17 gol a partita).
Considerazioni generali
Ovviamente non ci può essere un algoritmo che determini in maniera assoluta il rapporto tra vincitori e relative difese, là dove peraltro in molti casi come detto tutto è relativo anche alla propensione e all’equilibrio con la fase offensiva.
Ma certo con un campione che abbraccia tutti gli ultimi trent’anni dei due tornei internazionali più importanti qualche considerazione conclusiva la possiamo trarre.
Possiamo per esempio dire che vincere uno di questi tornei con una media gol subiti superiore a 1 gol a partita è davvero molto difficile. Soltanto alla Francia nel 2000 è riuscito di portarsi a casa l’Europeo tenendo una media di 1,17 gol a partita. E chiunque di noi abbia visto quella finale decisa soltanto al “golden gol” nei supplementari, sa quanto in realtà tutto si è giocato su episodi aleatori (e quanto probabilmente l’Italia avrebbe meritato quel titolo, non a caso con la seconda miglior difesa con quasi la metà dei gol subiti rispetto ai transalpini).
Per il resto nessuna squadra campione d’Europa o del Mondo è mai andata oltre lo 0,9 di media gol subiti a partita (in oltre il 60% dei casi siamo stati sotto lo 0,6). Segno che comunque rimane un aspetto fondamentale e in molti casi il non prendere gol risulta ovviamente decisivo (soprattutto nella fase a eliminazione diretta dove in molti casi le medie sono ancora più stringenti).
A ulteriore conferma c’è anche il dato riguardante le due finaliste dei vari tornei: sulle 15 finali prese in esame in questo lasso di tempo, per ben 12 volte ha vinto la coppa la squadra che tra le due ha avuto la miglior difesa durante il torneo.
I prossimi Europei
Dopo aver analizzato il passato, possiamo provare a dare uno sguardo al presente per vedere se si riesce a prevedere il futuro.
Dalle qualificazioni per questi Europei 2020 (ora 2021), sappiamo infatti se non altro quali sono state le migliori difese che si presenteranno ai gironi.
Il Belgio ha confermato ancora una volta la sua buona predisposizione proprio allo sviluppo di entrambe le fasi, chiudendo con la miglior difesa (solo 3 reti subite in 10 partite) ma anche il miglior attacco (40 gol nello stesso frangente).
Binomio che come abbiamo detto si presta bene a essere considerato come vera arma vincente. Più ancora del dato della Turchia, che pure ha subito lo stesso numero di gol (3), ma a fronte di soli 18 gol realizzati. L’Italia ha subito un gol in più (4), ma si trova comunque con il secondo miglior attacco a quota 37 gol.
Può essere quindi un dato indicativo? Sì, ma forse solo per la cabala.
Negli ultimi trent’anni infatti, nessuna delle squadre che ha avuto una delle migliori due difese nelle qualificazioni, è mai riuscita ad arrivare nemmeno in finale!