Il Belgio è senza dubbio una delle favorite per la vittoria finale dell’Europeo. Dopo gli ottimi risultati del Mondiale russo è la vera prova del nove per la truppa del CT Roberto Martinez.
I “Diavoli rossi” hanno raggiunto un’èta di completa maturazione per gran parte del gruppo e dopo aver seminato molto bene tra l’Europeo del 2016 e la campagna di Russia appunto, possono puntare al bersaglio grosso. Mai si era vista così tanta qualità per il Belgio e dunque per il selezionatore i problemi sono solo nell’abbondanza.
Praticamente dagli anni 80 in poi, la selezione belga ha navigato nell’anonimato, fino a metà dello scorso decennio, quando l’ottimo lavoro svolto nelle nazionali giovanili ha consegnato un gruppo di grandissimo valore.
Lo dimostra l’imbattibilità interna che dura da quasi 5 anni, una delle più lunghe che si possa annoverare nella storia del calcio, a livello di nazionali. Match ufficiali, amichevoli o Nations League non hanno fatto differenza per il Belgio. L’ultima a vincere in casa di Lukaku e soci è stata la Spagna in amichevole il 1 settembre 2016 per 2-0.
Da quel momento in poi sono arrivate solo 3 sconfitte in oltre 40 gare, ma mai sul terreno amico. Nella semifinale del Mondiale russo per 1-0 contro la Francia, nella prima edizione della Nations League in casa della Svizzera per 5-2 e nella seconda edizione della suddetta Kermesse per 2-1 a Wembley contro l’Inghilterra.
Il CT: Roberto Martinez
Roberto Martinez è un ex giocatore spagnolo, diventato allenatore nel primo decennio del nuovo secolo, per poi approdare sulla panchina belga il 3 agosto 2016. Da quel momento è cambiata la pelle e soprattutto la mentalità della selezione.
54 le presenze in panchina, con 42 vittorie (77,78%), 8 pareggi e appena 4 KO. Con lui alla guida, il Belgio ha segnato 165 gol in 54 match e appena 43 sono quelli al passivo. Gioco spettacolare e solido come pochi.
Martinez è nato nel 1973, ma è uno spagnolo atipico. Dopo qualche esperienza in terra iberica, a metà anni ‘90 è stato tra i primi a varcare la manica per giocare in terra inglese con le maglie di Wigan, Walsall, Swansea e Chester City, oltre ad una parentesi scozzese nelle file del Motherwell.
Appesi gli scarpini nel 2006, inizia subito sulla panchina dello Swansea, che pur essendo formazione gallese milita nei campionati inglesi. Dal Championship alla Premier League, anche con le panchine di Wigan ed Everton Quest’ultimo salutato nel 2016, alla vigilia del suo passaggio alla guida del Belgio.
La stella: Romelu Lukaku
Paradossalmente sono tante le stelle nella formazione belga. Ma se dobbiamo scegliere un elemento su tutti, allora spazio a Romero Lukaku.
L’attaccante dell’Inter è fresco campione con la truppa nerazzurra e dopo le importanti esperienze in Premier League, si è consacrato in Italia.
Può davvero essere l’arma in più del Belgio, per scardinare i muri difensivi e nei duelli aerei. Potenza, qualità e senso del gol come pochi.
La sorpresa: Jérémy Doku
Anche in questo caso c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma attenzione a Jérémy Doku.
In forza al Rennes, il classe 2002, può giocare da attaccante esterno sinistro nel 4-3-3, oppure da esterno sinistro nel 4-2-3-1, infine da ala sinistra in una mediana a 4.
Ha debuttato in nazionale lo scorso 5 settembre in Danimarca e da quel momento non è più uscito dal giro della nazionale maggiore. 6 gettoni e 2 reti, contro Islanda nella Nations League e Bielorussia nelle qualificazioni ai mondiali.
In forza al Rennes in Ligue 1, dopo essere cresciuto nel settore giovanile dell’Anderlecht, Doku ha messo assieme 36 presenze nell’ultima stagione con 2 reti. Agendo lontano dalla porta, il suo pezzo forte sono le accelerazioni sulla fascia e i traversoni.
Qualificazioni in modalità rullo compressore
La nazionale belga ha letteralmente dominato il Gruppo I di qualificazione all’Europeo. 10 vittorie su 10, non facendo sconti a Russia, Scozia, Cipro, Kazakistan e San Marino. Lo score recita 40 gol fatti e 3 subiti: miglior difesa assieme a quella della Turchia e davanti all’Italia con 4. I gol messi a segno, certificano il miglior reparto offensivo delle intere qualificazioni. Nessuno come il belgio della grandi promesse.
Belgio nel gruppo B
L’urna della fase finale ha visto la formazione belga testa di serie e così i diavoli rossi sono finiti nel Gruppo B, assieme a Russia, Finlandia e Danimarca. Un gruppo per metà scandinavo e sicuramente alla portata degli uomini di Martinez. Non chiudere al primo posto sarebbe un sacrilegio.
De Bruyne e compagni ritrovano la Russia, già compagna di avventura nelle qualificazioni: vittoria interna per 3-1 e successo in quel di Mosca per 4-1. Insomma brutti pensieri per i russi che in due gare hanno subito 7 gol dal Belgio. Proprio contro la Russia sarà l’esordio il 12 giugno a San Pietroburgo alle 21.00.
La seconda gara è schedulata per le 18.00 del 17 giugno a Copenhagen, contro la Danimarca. Ultimo match del gruppo B, alle 21.00 del 21 giugno, sempre a San Pietroburgo contro la Finlandia.
Prima della campagna europea, il Belgio giocherà due amichevoli di avvicinamento alla kermesse: il 3 giugno a Bruxelles alle 20.45 contro la Grecia e tre giorni dopo, sempre nello stesso stadio e alla stessa ora, contro la Croazia.