Di Jean Robert Bellande qualcosa abbiamo già detto. Sappiamo, per esempio, che è una di quelle celebrity che amano il poker, in particolare quello ad high-stakes e che in più occasioni gli è costato parecchi soldi.
Su Wikipedia è definito come imprenditore, giocatore di poker e personaggio televisivo statunitense. Il suo rapporto con la televisione è concentrato nell’esperienza con il reality show Survivor, China dal quale è stato eliminato rapidamente come partecipante, ma che lo ha visto rimanere protagonista tra i giurati della competizione. Nella sua vita ha investito in varie attività, si è occupato di marketing e di sale da gioco, ma per noi rimane prima di tutto un poker player professionista.
Jean Robert Bellande esordisce nel circuito del poker “che conta” all’inizio degli anni Duemila e nel 2005 ottiene il suo primo risultato di rilievo: un 3° posto da 210mila dollari in un evento del circuito WSOP da $10.000 di buy-in. Da lì in avanti si succedono diversi altri risultati importanti in tornei dal vivo (60 ITM in tutto), compreso un 2° posto nel $1.500 Limit Hold’em – Shootout alle WSOP del 2008 e soprattutto il braccialetto vinto nel 2015 nel $50K Players Championship, per un premio di 784.828. Le sue vincite negli eventi live ammontano finora a 2,98 milioni di dollari.
Ma Bellande è soprattutto un giocatore di cash game nosebleed, cioè di quelle partite in cui i piatti arrivano facilmente a 4 e 5 zeri, e talvolta anche di più. Carismatico e senza paura, Action Bob ha rischiato più volte di andare broke ma la sua abilità, e soprattutto la mancanza di paura nei confronti della oscillazioni della sorte, lo hanno sempre rimesso in carreggiata. E anche lui, come tutti i grandi pro, ha una mano da raccontare, una di quelle che lasciano il segno.
Las Vegas a parte, Bellande è solito impegnarsi in partite cash game a Macao e in Montenegro. Ed è proprio nello Stato balcanico che si è svolta la mano clamorosa che lo vede protagonista.
Il tavolo di cash game al quale prende parte è di quelli belli pesanti, con un minimo di chip per giocare pari a 200.000 dollari. Nonostante il field di giocatori sia abbastanza “soft”, le cose non gli vanno troppo bene. Bellande si trova in “profondo rosso”: “Avevo già perso più di un milione di dollari. Ero veramente depresso e così ho deciso di fare un’ultima sessione, investendo il minimo, 200.000 dollari”, ha raccontato nel 2018 a PokerNews.
La nuova sessione, però, inizia con il piede giusto. Nelle prime due mani Bellande recupera subito 20K e alla terza la dealer gli serve una coppia di Assi. “A quel punto ho pensato, vuoi vedere che adesso sistemo le cose? Perché in effetti il tavolo era piuttosto vivace, e quello era un ottimo momento per avere in mano gli Assi”.
L’azione comincia con l’under the gun che apre a $10.000. Il giocatore successivo chiama, ma Bellande non ci sta e rilancia fino a 50.000 dollari. Il resto del tavolo folda, ma i due avversari che hanno già investito chips decidono di chiamare, facendo così salire il pot a più di 150.000 dollari.
Il flop è: [Kx][Qx][Qx]. In maniera un po’ amatoriale, il giocatore primo a parlare va diretto all-in per 500.000 dollari, ottenendo il fold del secondo. A questo punto Jean Robert Bellande si trova di fronte ad una scelta non facile, perché il suo avversario potrebbe avere centrato il trips di Donne. Ma Action Bob tiene fede al suo nickname e decide di chiamare.
“Hai qualcosa?” gli chiede l’avversario. “Direi di sì, ho gli Assi” risponde Bellande. E qui arriva quello che non ti aspetti.
“Ho King-Jack” risponde l’altro, che ha questo punto è nettamente dominato, più o meno 85% vs 15%. Bellande si sfrega le mani e, fiducioso di incassare, accetta un run-it-twice, ovvero di giocare la mano due volte. Una cattiva idea.
“In entrambi i casi ha chiuso trips di K” è il laconico commento di Jean Robert Bellande. “Mi è sembrato uno scherzo, è stato davvero molto doloroso”.
Ma il carattere senza paura e un bankroll adeguato fanno sì che la frustrazione del pro americano diventi l’occasione per non mollare: “La buona notizia è che ero così disgustato per come si era risolta quella doppia mano, che ho cambiato altri 200mila dollari per giocare un’altra sessione. Alla fine ho recuperato tutto e in più ho chiuso con un guadagno netto finale di circa $500.000. E’ una storia vera, è tutto accaduto sul serio”.
C’è da credergli, dal momento che Bellande ha vinto e perso milioni di dollari ai tavoli di cash game high-stakes. Ma da questa storia ci sono anche alcune lezioni da trarre.
La prima è che la determinazione paga anche nel poker. La seconda è che i run-it-twice portano male. La terza è che bisogna sempre giocare in bankroll: meglio lasciare le partite nosebleed a chi se le può permettere.
Per chi volesse conoscere questo personaggio decisamente “sui generis”, ecco una sua recente video intervista:
Foto di testa: Jean Robert Bellande (by PokerNews)